Esopianeti “Gin tonic”

Per gli autori della ricerca, un esopianeta è nella "Zona Realmente Abitabile" solo se può fornire gin tonic. Una volta che un pianeta può fornirlo, passa da Abitabile a veramente Abitabile.

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Una stella, per garantire a un pianeta l’abitabilità, non dovrebbe bombardarla con delle radiazioni mortali; allo stesso modo, un pianeta dovrebbe essere adeguatamente protetto da un campo magnetico, possedere una densa atmosfera, orbitare attorno sua stella madre a una distanza tale da garantire acqua liquida in superficie e, cosa che non guasta, non subire collisioni con corpi spaziali di grandi dimensioni. Ma agli scienziati pare che tutto questo non basti, e hanno voluto aggiungere un’altro criterio, il gin tonic.
Perché?
La ricerca degli esopianeti è un argomento molto discusso oggi, soprattutto grazie alle recenti scoperte e agli strumenti che a breve contribuiranno ad ampliare la platea degli oltre 4 mila già scoperti.
Grazie ala missione del telescopio spaziale Kepler, la nostra conoscenza degli esopianeti ha compiuto passi da gigante e, insieme alla scoperta di tutti quei pianeti lontani, abbiamo iniziato a perfezionare i nostri criteri per definire un mondo abitabile. L’acqua, la sicurezza dalle radiazioni stellari e un clima favorevole erano solo l’inizio. Adesso gli astronomi puntano ad affinare la comprensione dell’abitabilità e iniziano ad aggiungere altri elementi essenziali all’elenco.
Secondo un team di ricercatori, è tempo di introdurre il concetto di Really Habitable Zone (RHZ).
Per gli autori della ricerca, un esopianeta è nella RHZ solo se può fornire gin tonic. Una volta che un pianeta può fornirlo, passa da Abitabile a veramente Abitabile. Forse un pianeta senza gin tonic non è affatto abitabile; forse è più un posto dove vorremmo mandare persone che non amiamo particolarmente.
Il nuovo documento si intitola “Definire la zona realmente abitabile“. L’autore principale dell’articolo è Marven F Pedbost.
Per ora, la teoria della RHZ non è stata dimostrata. Ma questo non scoraggia i ricercatori. Come recita l’introduzione: “In comune con gran parte del lavoro nel campo degli esopianeti, ci basiamo su ipotesi che sono difficili se non impossibili da testare e presentano alcuni grafici che gli astronomi possono usare nei loro discorsi, privati ​​di tutti gli avvertimenti
C’è qualche idea sulla RHZ. “L’indagine sull’esistenza della vita, tuttavia, è un argomento estremamente complesso che coinvolge numerose considerazioni contorte, rendendolo un tema ideale per la ricerca ma è anche una domanda meno pratica a cui dare risposta. Tuttavia, la comunità ha stretto un accordo sulla fiducia per indagare invece sulla questione più vagamente definita della zona abitabile”.
Ma cosa significa zona abitabile? Significa acqua liquida, perché, per quanto ne sappiamo, praticamente tutte le forme di vita hanno necessità di questo elemento nel suo stato liquido, per questo si cercano altri pianeti che ne hanno.
Se un pianeta, o una luna, ha acqua liquida, si dice che orbita all’interno della zona abitabile, o, più cautamente, nella zona potenzialmente abitabile. Ma l’acqua sembra non bastare, serve che siano rispettate anche altre condizioni perchè un pianeta o una luna siano in grado di ospitare la vita per un tempo sufficiente a farla evolvere. Ma come dicono gli autori, tutto questo è molto contorto. Quindi perché non ignorarlo e saltare alla Really Habitable Zone, dove gin e tonici abbondano e aspettare solo che eventuali avventori vadano a gustarli?
Cosa serve per fare un gin tonic? Secondo gli autori dell’articolo, servono diverse cose.
Per procedere, definiamo il minimo accettabile Gin e tonic, o MAGIC che deve contenere: gin, tonico, ghiaccio e una sorta di agrume“.
Gli appassionati sanno che il gin viene aromatizzato con “prodotti botanici” che non sono definiti in modo chiaro.
Il gin, in sostanza, è l’alcol che è stato aromatizzato con una grande varietà di speciebotaniche“, scrivono gli autori nel loro documento. “Manca una definizione precisa di botanico, quindi supponiamo che sia l’equivalente dell’uso del termine “metallo” da parte di un astronomo, incluso quasi ovunque nell’Universo. Tutto è un metallo, a parte l’idrogeno e l’elio, e tutto è botanico a parte l’acqua e l’alcool”.
L’analisi spettroscopica mostra che il gin contiene ginepro come botanico primario. Il ginepro cresce in una varietà di condizioni sulla Terra. Ma quanto è robusto e diffuso l’eso-ginepro? Secondo gli autori, “… dovremmo aspettarci che l’eso-ginepro esista su una vasta gamma di pianeti!“.
Che dire degli agrumi?
Gli agrumi sono meno resistenti del ginepro, quindi i mondi “eso-agrumi” possono essere più rari dei mondi eso-ginepro. Dall’articolo: “Contrariamente alle considerazioni relative al ginepro, la regione intorno a una stella in cui le condizioni sono adeguate per la crescita di limoni o limette, ingredienti fondamentali richiesti per la bevanda gin and tonic, è sensibile a una serie di fattori. Questi agrumi prosperano a temperature comprese tra 21 e 38° C e richiedono una fornitura costante di acqua
Il documento è molto più ricco di dettagli ovviamente, quindi incoraggiamo i lettori interessati a leggerlo attentamente. Incoraggiamo anche i lettori a leggere l’altro importante documento del team, “Galaxy Zoo: una nuova classe insolita di ammassi di galassie“.
Questo è solo l’inizio della resa dei conti scientifica con la RHZ. Altri documenti seguiranno.
Gli autori dello studio concludono: “Suggeriamo che gli sforzi dovrebbero essere indirizzati nel prossimo futuro a investigare solo quei pianeti le cui orbite si trovano all’interno della RHZ“.
Fonte:Universe Today