Nel vasto e talvolta insondabile campo della fisica quantistica, gli scienziati si sono imbattuti in fenomeni che sfidano la comprensione umana e le leggi della fisica classica, uno di questi fenomeni è l’entanglement quantistico, una caratteristica peculiare che potrebbe rivoluzionare il modo in cui concepiamo e costruiamo i motori del futuro.
Questa proprietà straordinaria, che Albert Einstein una volta derise come “spettrale azione a distanza”, si sta rivelando una risorsa potenzialmente inestimabile nella ricerca di motori più potenti ed efficienti.
L’entanglement quantistico è un fenomeno che si verifica quando due o più particelle diventano così strettamente collegate che lo stato di una influenza istantaneamente lo stato dell’altra, indipendentemente dalla distanza che le separa; questa connessione profonda tra particelle ha stimolato l’immaginazione degli scienziati e ha aperto la porta a possibilità prima inimmaginabili nel campo dell’informazione e dell’elaborazione quantistica.
Malgrado quanto precedentemente detto, il suo impatto non si ferma qui, infatti recenti esplorazioni suggeriscono che l’entanglement quantistico potrebbe giocare un ruolo cruciale anche nel miglioramento dei motori quantistici.
La sfida dei motori legati all’entanglement quantistico
I motori quantistici rappresentano una nuova frontiera nella tecnologia dei motori, a differenza dei loro parenti più stretti, il classico motore a combustione interna, che si basano su differenze di calore per generare energia, i motori sviluppati sull’entanglement quantistico, sfruttano le proprietà uniche delle particelle subatomiche, come fermioni e bosoni, per operare in modi precedentemente inimmaginabili.
Il principio di esclusione di Pauli, che impedisce a due fermioni di occupare lo stesso stato quantistico, non si applica ai bosoni, permettendo loro di raggrupparsi in stati condensati come il condensato di Bose-Einstein, una differenza fondamentale che apre la strada a nuovi metodi di generazione di energia.
Il primo motore quantistico, che ha mostrato un’efficienza del 25%, ha segnato un traguardo significativo, ma c’è ancora molto lavoro da fare per raggiungere e superare l’efficienza dei motori tradizionali.
La ricerca su un motore basato sull’entanglement quantistico, con l’obiettivo di migliorare sia l’efficienza di conversione dell’energia che la quantità di energia utile prodotta, ha fatto si che proprio l’entanglement quantistico è emerso come un possibile “carburante” per questi motori, con la promessa di aumentare l’energia prodotta senza necessariamente migliorare l’efficienza di conversione.
Il lavoro pionieristico di Zhou Fei e il motore quantistico
Il dottor Zhou Fei e il suo team hanno compiuto passi da gigante nel campo dei motori quantistici, dimostrando che l’entanglement quantistico può effettivamente fungere da carburante per questi dispositivi rivoluzionari. Utilizzando due ioni di calcio intrappolati, il team ha creato un motore che opera secondo un ciclo a quattro tempi, simile ai motori a combustione interna, ma con una svolta quantistica, vediamo nel dettaglio di cosa si tratta.
Il ciclo a quattro tempi del motore ad entanglement quantistico, come già detto, è grossomodo simile a quello del motore a combustione interna che conosciamo tutti, ovviamente ci sono degli accorgimenti diversi e delle reazioni differenti:
- assorbimento: il ciclo inizia con l’assorbimento di fotoni da un laser rosso, che fornisce l’energia iniziale necessaria per avviare il processo;
- espansione: segue una fase di espansione, dove gli ioni si allontanano l’uno dall’altro, convertendo l’energia assorbita in lavoro meccanico;
- transizione della banda laterale: una transizione della banda laterale accoppia il sistema a un carico quantico, permettendo il trasferimento di energia;
- compressione: infine, il sistema subisce una compressione, preparandosi per un nuovo ciclo di assorbimento.
L’entanglement tra gli ioni rotanti è stato regolato con precisione attraverso la frequenza, l’ampiezza e la durata del laser, trasformando gli ioni dai loro stati puri iniziali a stati altamente entangled.
Questo processo ha permesso di produrre più energia utile per lo stesso input energetico, anche se l’efficienza di conversione dell’energia, misurata dal numero di vibrazioni create per ciascun fotone applicato, non è migliorata. Nonostante l’aumento dell’energia prodotta, i motori quantistici hanno ancora delle limitazioni significative, come la necessità di operare a temperature vicine allo zero assoluto.
Nonostante quanto precedentemente detto, con i computer quantistici che richiedono già condizioni simili, i motori quantistici potrebbero trovare applicazioni in sistemi associati a queste tecnologie avanzate, il potenziale per espandersi oltre la prova di concetto attuale è enorme, e la ricerca continua per superare queste sfide e realizzare il pieno potenziale dei motori quantistici.
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