Il nostro universo è composto da ammassi di galassie che possiamo osservare grazie ai grandi telescopi basati a terra o nello spazio. Ora gli astronomi ne hanno scoperto un particolare tipo che potrebbero essere gli oggetti più grandi del cosmo. La scoperta indica che questi oggetti potrebbero essere più comuni di quanto ritenuto finora. Lo studio è stato pubblicato negli avvisi mensili della Royal Astronomical Society.
Gli astronomi hanno scoperto le due galassie grazie alle nuove mappe radio realizzate dal radiotelescopio MeerKAT in Sud Africa. Le galassie radio, che possono essere abbastanza comuni, sono più luminose in termini di lunghezze d’onda della luce. Una delle galassie radio più conosciute è Centaurus A, la quinta galassia per luminosità, distante dalla Terra 12 milioni di anni luce. Centaurus A ospita nel suo nucleo un buco nero supermassiccio che emette potenti getti perpendicolarmente al disco galattico.
Le galassie radio giganti, tuttavia, sono meno comuni ed emettono getti estesi oltre 22 volte la Via lattea che ha un diametro di 100 mila anni luce. La Via Lattea, è una galassia molto comune composta da una struttura centrale a forma di barra dalla quale si dipartono i bracci a spirale.
Gli astronomi hanno scoperto due gigantesche galassie radio in una porzione di cielo piuttosto piccola.
Jacinta Delhaize, autrice principale dello studio e ricercatrice dell’Università di Città del Capo, ha spiegato: “Abbiamo trovato queste strutture radio giganti in una regione del cielo che è solo circa 4 volte l’area della luna piena. Sulla base delle nostre attuali conoscenze sulla densità delle radiogalassie giganti nel cielo, la probabilità di trovarne due in questa regione è inferiore allo 0,0003%. Ciò significa che le radiogalassie giganti sono probabilmente molto più comuni di quanto pensassimo!”
Anche se sono enormi, le radiogalassie non sono facili da individuare, infatti prima d’ora gli astronomi non le avevano viste e lo ha spiegato chiaramente Matthew Prescott, coautore dello studio e ricercatore dell’Università del Capo Occidentale in Sud Africa, in una dichiarazione:
“Queste due radiogalassie sono speciali perché sono tra i più grandi giganti conosciute. Hanno un diametro di più di 2 Mega-parsec, ovvero circa 6,5 milioni di anni luce o circa 62 volte le dimensioni della Via Lattea. Eppure sono più deboli di altre della stessa dimensione. Sospettiamo che dovrebbero esistere molte più galassie come queste, a causa del modo in cui pensiamo che le galassie crescano e cambino nel corso della loro vita”.
Gli astronomi ancora non capiscono del tutto perché solo alcune raggiungono queste enormi dimensioni. Alcuni credono che siano le più antiche, e questo ha permesso ai loro getti radio di muoversi verso l’esterno per diverse centinaia di milioni di anni.
A caccia di galassie con i radiotelescopi
Se le radio galassie sono veramente le più antiche dell’universo, allora gli astronomi si aspettano di trovarne molte di più.
Il telescopio MeerKAT, situato nella regione del Karoo in Sud Africa, composto da 64 antenne radio è operativo da luglio 2018. Il potente radiotelescopio è sensibile alle onde radio, e ha permesso agli astronomi di fare questa scoperta.
L’array è un predecessore del radiotelescopio transcontinentale Square Kilometer Array, che verrà costruito sia in Sud Africa che in Australia quest’anno, inizierà le osservazioni verso la metà degli anni ’20. L’array sarà composta da migliaia di parabole e fino a un milione di antenne a bassa frequenza. Anche trovandosi in diverse parti del pianeta, questo array funzionerà come un radiotelescopio con oltre 1 milione di metri quadrati di area di osservazione, il che significa che gli astronomi potranno osservare l’intero cielo molto più rapidamente che con altri radiotelescopi.
Il futuro array di antenne avrà una maggiore risoluzione delle immagini persino del Hubble Space Telescope (HST) in orbita attorno alla Terra dal 1990. Sarà inoltre in grado di “fotografare” ampie porzioni di volta celeste con dettagli incredibili.
Lo Square Kilometer Array potrebbe scoprire un numero maggiore di radio galassie e far luce su come si evolvono. “In passato, questa popolazione di galassie è stata nascosta alla nostra ‘vista’ dai limiti tecnici dei radiotelescopi”, ha detto Delhaize. “Tuttavia, ora viene rivelato grazie alle impressionanti capacità della nuova generazione di telescopi”.