L’ampia diffusione dei droni commerciali, che negli ultimi quindici anni hanno conquistato il mercato dei gadget e trovato impiego in molteplici settori, dall’hobbistica all’industria, ha subito una svolta preoccupante. La scoperta di accessori per droni low cost, facilmente reperibili su piattaforme di e-commerce cinesi come Temu e AliExpress, ha sollevato serie preoccupazioni riguardo alla loro potenziale trasformazione in armi. Questi dispositivi, originariamente concepiti per usi pacifici, si prestano infatti a modifiche che ne alterano radicalmente la funzione, trasformandoli in strumenti di offesa.

La trasformazione dei droni low cost commerciali in armi: una minaccia emergente
ricercatori dell’azienda di sicurezza per dispositivi embedded Red Balloon hanno individuato accessori come moduli di guida per droni AI, che consentono il riconoscimento di esseri umani e veicoli a lungo raggio, e cavi in fibra ottica lunghi chilometri, che permettono ai droni di operare senza essere vulnerabili ai jammer di segnale. Questi accessori, già utilizzati nei conflitti come la guerra Russia-Ucraina, permettono di trasformare droni commerciali in strumenti in grado di sganciare esplosivi o di schiantarsi contro bersagli senza controllo diretto dell’operatore.
La facile reperibilità e il basso costo di questi accessori, uniti alla diffusione dei droni low cost creano un clima in cui chiunque, da organizzazioni criminali a singoli individui, può procurarsi l’equipaggiamento necessario per scatenare attacchi distruttivi: “Questi sono droni che sono davvero incredibili nell’uccidere le persone“, ha affermto Ang Cui, CEO di Red Balloon: “Questa tecnologia non esisteva nello spazio commerciale due anni fa, ma ora i produttori la stanno realizzando per la guerra e sta traboccando”.
I ricercatori hanno scoperto che i droni low cost a lungo raggio sono disponibili su marketplace online a prezzi inferiori ai 300 dollari, con venditori che dichiarano di spedire fino a 60.000 unità al mese. Cavi in fibra ottica e moduli di guida AI sono anch’essi facilmente reperibili a prezzi accessibili. Inoltre, sono disponibili supporti per il carico che possono essere utilizzati per trasportare esplosivi.
Un problema in crescita
I prezzi di questi accessori sono in costante diminuzione, il che rende ancora più facile per chiunque trasformare i droni commerciali in un’arma. La facilità con cui è possibile acquistare questi componenti solleva serie preoccupazioni riguardo alla sicurezza pubblica e alla necessità di regolamentare la vendita di tali tecnologie.
La crescente minaccia rappresentata dalla trasformazione dei droni low cost in armi richiede un’azione immediata e coordinata, basata su un approccio multilivello che affronti la questione da diverse prospettive. In primo luogo, è essenziale implementare una rigorosa regolamentazione della vendita di accessori per droni, limitando la disponibilità di componenti che possono essere utilizzati per scopi bellici. Tale regolamentazione dovrebbe prevedere controlli sulle vendite online e offline, nonché sanzioni per chiunque violi le restrizioni.
In secondo luogo, è fondamentale investire nello sviluppo di tecnologie avanzate di rilevamento e contrasto dei droni armati. Questi sistemi dovrebbero essere in grado di identificare e neutralizzare i droni in modo efficace, minimizzando il rischio di danni collaterali. Le tecnologie di rilevamento potrebbero includere radar, sensori acustici e termici, mentre le tecnologie di contrasto potrebbero prevedere jammer di segnale, laser ad alta potenza e droni intercettori.
La cooperazione internazionale si rivela un elemento imprescindibile per contrastare efficacemente la minaccia globale derivante dalla potenziale trasformazione dei droni commerciali in armi. Tale collaborazione deve abbracciare un approccio olistico, che si estenda ben oltre la semplice condivisione di informazioni. È necessario instaurare un sistema di scambio di dati tra i paesi, per monitorare la produzione, la vendita e l’utilizzo di accessori per droni low cost che possono essere impiegati per scopi bellici.
Questo sistema dovrebbe includere la condivisione di dati su transazioni sospette, tecnologie emergenti e tattiche di utilizzo dei droni armati. Parallelamente, la collaborazione internazionale deve estendersi allo sviluppo congiunto di tecnologie avanzate di rilevamento e contrasto dei droni armati. Ciò potrebbe includere la creazione di standard comuni per i sistemi di rilevamento, la condivisione di risorse di ricerca e sviluppo e la conduzione di esercitazioni congiunte.
I paesi devono collaborare per definire strategie comuni per la prevenzione e il contrasto dell’utilizzo di droni armati, che includano la definizione di protocolli per l’intercettazione e la neutralizzazione dei droni low cost, la creazione di zone di interdizione al volo e la definizione di sanzioni per chiunque utilizzi droni per scopi illeciti. È altresì necessario armonizzare le normative nazionali relative alla vendita e all’utilizzo di droni e accessori, per evitare che i criminali possano sfruttare le lacune legislative di un paese per procurarsi l’equipaggiamento necessario.
La diplomazia deve svolgere un ruolo centrale nella creazione di accordi internazionali che limitino la proliferazione di droni armati e regolamentino il loro utilizzo, prevedendo meccanismi di controllo e verifica, nonché sanzioni per chiunque violi le disposizioni. In sintesi, la cooperazione internazionale deve essere intensa e multiforme, coinvolgendo governi, organizzazioni internazionali, aziende tecnologiche e forze dell’ordine. Solo attraverso uno sforzo congiunto sarà possibile contrastare efficacemente la minaccia rappresentata dalla militarizzazione dei droni commerciali.
Il conflitto ucraino: un banco di prova per la tecnologia bellica a basso costo
Il conflitto in Ucraina ha evidenziato come i droni low cost, modificati con accessori facilmente reperibili online, possano essere impiegati per scopi bellici. Il Kyiv Post ha riportato l’uso di droni a lungo raggio e vincolati da parte dell’esercito ucraino, sottolineando la dipendenza dalle importazioni cinesi per i componenti microelettronici. Questa situazione evidenzia la vulnerabilità delle catene di approvvigionamento e la facilità con cui tecnologie dual-use possono essere impiegate in contesti bellici.
La scoperta di accessori come moduli di guida AI e cavi in fibra ottica a lungo raggio su piattaforme come Temu e AliExpress ha allarmato gli esperti di sicurezza. Questi componenti, facilmente acquistabili a prezzi accessibili, permettono di trasformare droni commerciali in armi in grado di sganciare esplosivi o di effettuare attacchi mirati. La presenza di chip FPGA riprogrammabili nei cavi in fibra ottica suggerisce che questi dispositivi sono progettati per essere più dinamici ed espandibili di quanto necessario per un uso hobbistico, sollevando interrogativi sulle loro reali finalità.
La tecnologia di difesa anti-drone è ancora in fase di sviluppo, e le soluzioni attualmente disponibili, come mitragliatrici, laser e jammer, sono difficilmente utilizzabili in contesti urbani densamente popolati. Red Balloon, un’azienda specializzata in sicurezza di dispositivi embedded, sta sviluppando tecniche alternative, come il controllo dei droni a livello di protocollo e firmware, per neutralizzarli senza causare danni collaterali.
La proliferazione di accessori per trasformare droni low cost in armi rappresenta una sfida complessa che richiede un’azione coordinata a livello globale. La facilità con cui è possibile acquistare questi componenti, unita alla loro versatilità e al basso costo, rende difficile il controllo e la regolamentazione del loro utilizzo. La preoccupazione espressa da Dave Torres, responsabile della sicurezza FPGA di Red Balloon, sulla facilità di trasformare questi dispositivi in IED volanti, evidenzia la gravità della situazione.
Per contrastare efficacemente la minaccia derivante dalla potenziale militarizzazione dei droni commerciali, si rende necessario un approccio articolato e multifocale. In primo luogo, è imperativo implementare una rigorosa regolamentazione delle vendite online, attraverso l’adozione di controlli stringenti sulle piattaforme di e-commerce, al fine di limitare la commercializzazione di accessori per droni low cost che possano essere impiegati per scopi bellici.
Parallelamente, è fondamentale investire in modo significativo nella ricerca e nello sviluppo di tecnologie avanzate di rilevamento e neutralizzazione dei droni low cost, con particolare attenzione alla creazione di sistemi di difesa adatti a contesti urbani, caratterizzati da elevata densità abitativa e infrastrutturale. La cooperazione internazionale assume un ruolo cruciale, attraverso la condivisione di informazioni, la collaborazione nello sviluppo di tecnologie e la definizione di strategie comuni tra i paesi, al fine di creare un fronte unito contro la minaccia globale dei droni low cost .
Infine, è essenziale promuovere una campagna di sensibilizzazione e formazione rivolta sia alle forze dell’ordine che al pubblico generale, al fine di informare sui rischi connessi all’uso improprio dei droni low cost e di incentivare comportamenti responsabili. La sfida è complessa, ma è fondamentale agire tempestivamente per prevenire che i droni commerciali diventino armi di facile accesso per organizzazioni criminali e singoli individui.