Un nuovo studio della Foundation for Applied Molecular Evolution pubblicato recentemente, ha dimostrato che DNA sintetico, artificialmente creato con basi “innaturali” si comporta in modo molto simile alle stringhe di DNA naturale.
Il nuovo studio include altre quattro lettere, o basi, oltre alle normali guanina, citosina, adenina e timina, o G, C, A e T. Questa è la prima volta che basi diverse da quelle considerate “naturali” hanno dimostrato di essere in grado di riconoscersi e legarsi l’una con l’altra. È anche la prima volta che è stato provato che la doppia elica formata con i legami di queste basi innaturali può mantenere la propria struttura. Le più recenti combinazioni di base includono S e B e P e Z.
Otto basi, quattro coppie ortogonali e un nuovo insieme di sistemi sintetici che “soddisfano i requisiti strutturali necessari per supportare l’evoluzione darwiniana“. Secondo il documento, son i seguenti:
• Backbone strutturale di polielettroliti
• Stabilità termodinamica prevedibile
• Formazione di blocchi di costruzione stereoregolari aperiodica cristallina di Schrödinger
Un po’ come in quella scena del film The Fifth Element in cui da una mano scarnificata viene ricostruito un essere umano completo.
Questa nuovo tipo di DNA sintetico è stato chiamato “hachimoji” ossia 8 lettere. Il documento pubblicato suggerisce che ora “il DNA di hachimoji [può] aumentare la densità di informazioni del DNA naturale“. In altre parole, l’hachimoji può, potenzialmente, diventare un sistema di archiviazione delle informazioni di capacità enorme.
L’abstract dello studio suggerisce che “Questi risultati ampliano l’ambito delle strutture molecolari che potrebbero supportare la vita, compresa la vita in tutto il cosmo.” Su questa base sarebbe il caso di riesaminare molti degli studi relativi alla ricerca della vita per capire se a qualcuno è sfuggito qualcosa che non sapeva di dover cercare.
Per ulteriori informazioni su questo argomento, consultate il documento di ricerca dal titolo Hachimoji DNA and RNA: A genetic system with eight building blocks pubblicato su Science, Vol. 363, Numero 6429, 22 febbraio 2019. Questo documento è archiviato con codice DOI: 10.1126 / science.aat0971 con autori di Shuichi Hoshika, Nicole A. Leal, Myong-Jung Kim, Myong-Sang Kim, Nilesh B. Karalkar, Hyo-Joong Kim, Alison M. Bates, Norman E. Watkins Jr., Holly A SantaLucia, Adam J. Meyer, Saurja DasGupta, Joseph A. Piccirilli, Andrew D. Ellington, John SantaLucia Jr., Millie M. Georgiadis e Steven A. Benner.