La cannella appartiene alla famiglia delle Lauraceae ed è una pianta originaria dello Sri Lanka. Sì tratta di una spezia dal sapore delicato e dall’aroma pungente, con un elevato potere antiossidante, molto utilizzata nella medicina tradizionale cinese ed ayurvedica per la cura didiverse patologie. Ultimamente, grazie alla ricerca e a nuove a evidenze scientifiche, si è rivelata particolarmente indicata come supposupporto nella cura del diabete.
Grazie alla sua caratteristica di abbassare la glicemia, la cannella è fondamentale nella dieta dei soggetti diabetici, in particolare in pazienti colpiti dal diabete di tipo 2, e cioè non insulino dipendente.
Grazie alle sue proprietà, la spezia originaria dello Sri Lanka interviene sui recettori dell’insulina presenti sulle cellule favorendo l’azione dell’insulina stessa che riequlibra il glucosio nelle cellule sottraendolo al flusso sanguigno. Non solo, la cannella stimola la sintesi di molecole trasportatrici di glucosio e modula il metabolismo del glucosio epatico attraverso la sintesi di alcuni enzimi. Inoltre, contrasta il diabete perché contribuisce a ridurre i livelli ematici di colesterolo e trigliceridi spesso associati con questa subdola patologia.
Diabete e cannella: cosa dicono le evidenze scientifiche
Come spesso succede quando le terapie naturali incontrano i protocolli scientifici della medicina allopatica, non mancano i contrasti, anche se molti studi appoggiano l’utilizzo della cannella come supporto al diabete di tipo 2.
Infatti, uno studio pubblicato nel 2013 che analizzato gli effetti della cannella a diversi dosaggi sui livelli ematici di glucosio e di lipidi in soggetti colpiti da questo tipo di diabete ne ha dimostrato l’efficacia, anche se non ha stabilito i dosaggi e la durata della terapia.
Altri studi invece, sembrano ridimensionarne l’efficacia: essi non negano il possibile effetto ipoglicemizzante ed ipolipemizzante della spezia ma sostengono che siano necessari ulteriori approfondimenti.
Anche le terapie naturali però hanno delle controindicazioni: per quanto riguarda la cannella, bisogna evitarne un uso eccessivo poiché essa contiene cumarina, una molecola ad azione fluidificante sul sangue; nel caso in cui vengano somministrati farmaco anticoagulanti, sarà importante limitarne L’utilizzo.
Se ne sconsiglia l’impiego anche in gravidanza perché potrebbe aumentare la contrattilità uterina. Non solo, a dosi massicce potrebbe stimolare eccessivamente la peristalsi intestinale causando diarrea e crampi. Infine, anche coloro che assumono farmaci antinfiammatori devono prestare attenzione alla somministrazione di questa spezia poiché potrebbe interagire col principio attivo del farmaco.