Il background di David Boutflour è quanto di più lontano si possa immaginare da quello di un normale candidato a diventare ingegnere aerospaziale.
L’uomo, trentunenne, ha lavorato nel settore dell’ospitalità per nove anni, diventando direttore generale di un gastro-pub nel Cheshire. Ma non era la vera carriera per lui. “Sentivo di poter fare di più“, dice.
Il signor Boutflour si era interessato allo spazio e all’aviazione fin da giovane, e aveva citato il Concorde come sua prima fonte di ispirazione. Un corso presso l’Università di Portsmouth catturò la sua immaginazione: il primo apprendistato di laurea in sistemi spaziali del Regno Unito, lanciato in collaborazione con BAE Systems.
Per raccogliere fondi con pagare il corso, passò alla guida di camion, un cambiamento che non preparò la sua cerchia sociale al cambio di direzione. “Tutti pensavano che stessi mentendo quando ho detto che ero stato accettato in questo corso. Pensavano che li stessi prendendo in giro, passando da camionista a ingegnere spaziale!“
Il corso, della durata di quattro anni e mezzo, prevede un periodo di apprendimento sul campo presso i siti in cui BAE Systems progetta e assembla i satelliti, per poi proseguire con ingegneria dei sistemi spaziali presso l’università di Portsmouth.
La parte accademica del corso è composta da quattro moduli: termodinamica, programmazione, sistemi digitali e matematica, tutti suddivisi tra lezioni e ore di laboratorio.
Al signor Boutflour si uniscono altre quattro persone che svolgono un apprendistato retribuito per diventare ingegnere aerospaziale. Una di queste è Alice Overend.
Quando fece domanda per il corso di Portsmouth, all’età di 21 anni, aveva già lavorato all’assemblaggio e al collaudo di satelliti. Questo lavoro ha coinvolto gli sfortunati satelliti Prometheus 2, persi durante un fallito tentativo di lanciare un satellite nello spazio da parte della Virgin Orbit nel 2023.
Questo incidente le fece una profonda impressione. “Fu abbastanza surreale, guardavamo tutti il lancio in ufficio e quando la copertura finì, semplicemente tornammo a casa.”
I lanci di satelliti senza successo fanno parte della vita nel settore spaziale. Ma la perdita della Virgin Orbit è rimasta impressa nella mente di altri studenti di Portsmouth. Rappresenta l’elemento di rischio nel lavoro spaziale.
George Smith è il più giovane del gruppo: ha 18 anni e si è iscritto al corso subito dopo aver completato gli studi di fisica, matematica e ingegneria.
Nella sua città natale, York, lui e alcuni amici smontarono un vecchio tosaerba per costruire con i pezzi un go-kart. Come si è comportato il go-kart? “Voleva solo girare a destra, ma abbiamo imparato molto sul perché non funzionava”.
Anche nell’esplorazione spaziale non tutto va come previsto, ma il lavoro pratico come questo è parte integrante del corso. “L’apprendistato mi ha attratto. Ho scoperto che studiare e applicare la lezione nella pratica significa imparare meglio. Quindi ho cercato apprendistati di laurea e questo corso era una checklist di tutto ciò che volevo fare.”
Lo spazio è un settore in espansione e lui nutre il desiderio di andare un giorno oltre l’atmosfera terrestre “se riuscirò a spuntare tutti i requisiti per diventare un astronauta“.
Al momento il corso di ingegnere aerospaziale sta soddisfacendo le sue aspettative. “Dire che è un sogno che si avvera è banale, ma ci sono riuscito.“
Nonostante la sua formazione da fisica, la signora Seward ritiene che la gente sia restia a questo settore perché si pensa che sia riservato esclusivamente agli scienziati missilistici.
“Lo spazio tende a essere messo su un piedistallo. Ma la verità è che abbiamo bisogno di più persone con background diversi. Una carriera qui è per chiunque sia interessato allo spazio, come project manager o avvocati.”
L’attrattiva dello spazio è evidente all’Università Heriot-Watt di Edimburgo, dove la dottoressa Stephanie Docherty insegna meccanica orbitale, ovvero come un satellite si mette sulla giusta traiettoria, nell’ambito del corso di specializzazione aerospaziale.
Concorda sul fatto che la specializzazione sia meno importante dell’attitudine nel settore spaziale. “I datori di lavoro vogliono una mentalità orientata alla risoluzione dei problemi. E ho notato un vero appetito da parte degli studenti per più contenuti spaziali nei loro corsi“.
Dopo il pensionamento dello Space Shuttle nel 2011, Boutfleur ha ritenuto che l’esplorazione spaziale “avesse fatto un passo indietro“, ora sostiene che il successo dei lanciatori riutilizzabili SpaceX di Elon Musk è di enorme importanza. “Musk ha decisamente riacceso la corsa allo spazio“.
Tutti e tre gli studenti concordano sul fatto che la parte pratica del corso di ingegnere aerospaziale sia stimolante.
E al di fuori del programma spaziale, cosa fanno?
“La maggior parte di noi gioca ai videogiochi“, afferma il signor Smith, mentre la signora Overend annuisce in segno di assenso. Le immersioni subacquee sono un altro passatempo popolare. “A tutti noi piace giocare“, dice Mr Boutflour, “e le immersioni subacquee sono un buon allenamento per lavorare nello spazio“.
