Il rover Curiosity è tornato pienamente operativo, inaugurando una settimana di intensa attività. Mentre il team a Terra si gode l’estate, il veterano di Marte ha da poco lasciato alle spalle il rigido inverno meridionale del pianeta, dirigendosi verso temperature più miti.

Curiosity affronta temperature miti e massimizza le ricerche
Questo cambiamento climatico è un vantaggio significativo: un ambiente meno freddo richiede meno energia per il riscaldamento dei componenti, liberando così più potenza per le attività di ricerca e la guida. Ciononostante, le attuali temperature più fresche offrono un’opportunità unica per acquisire misurazioni APXS di alta qualità a breve durata nelle prime ore del mattino, una possibilità che ha prontamente sfruttato.
Il piano di Curiosity è iniziato con la spazzolatura di un bersaglio roccioso denominato “Hornitos“, che presentava potenziali vene trasversali, seguito da un’analisi approfondita con lo strumento APXS. Successivamente, il rover ha catturato una serie di immagini Mastcam di obiettivi come “Volcán Peña Blanca”, “La Pacana”, “Iglesia de Jarinilla de Umatia” e “Ayparavi”.
Anche ChemCam, tornato pienamente operativo dopo una breve pausa, ha completato le analisi chimiche mattutine con un’indagine a 5 punti su Ayparavi. Dopo alcune immagini della spazzola e una serie di scatti MAHLI di Hornitos, il rover ha ripreso il suo viaggio, percorrendo circa 37 metri. La notte del rover non è stata dedicata al riposo, bensì a una lunga analisi APXS dell’atmosfera, continuando la sua incessante esplorazione del Pianeta Rosso.
La valutazione dell’Argon per comprendere il clima marziano
Le recenti analisi condotte dal rover Curiosity sono fondamentali per il team di missione, poiché permettono di determinare l’abbondanza di argon nell’atmosfera marziana. Queste misurazioni, pur partendo da un volume pari a quello di una lattina di bibita, sono cruciali per tracciare i modelli di circolazione globale e acquisire una comprensione più approfondita del Marte moderno.
Negli ultimi tempi, il team scientifico del rover ha notevolmente potenziato le capacità di monitoraggio atmosferico sul Pianeta Rosso. Questa intensificazione si manifesta attraverso una maggiore frequenza delle misurazioni e, aspetto cruciale, l’integrazione dei dati raccolti dallo strumento APXS (Alpha Particle X-ray Spectrometer) con le innovative osservazioni “Passive Sky” del ChemCam (Chemistry and Camera).
È fondamentale sottolineare che, durante le attività “Passive Sky”, il ChemCam non utilizza il suo tipico laser. Invece, sfrutta gli altri componenti, come lo spettrometro a infrarossi e il telescopio, per acquisire informazioni sulla composizione e le proprietà dell’atmosfera sopra Curiosity. Questo approccio passivo permette di raccogliere dati atmosferici senza la necessità di ablare un campione con il laser, offrendo una modalità complementare e non invasiva di indagine.
La combinazione sinergica dei dati atmosferici provenienti sia dall’APXS, che eccelle nell’analisi della composizione elementare, sia dal ChemCam in modalità “Passive Sky”, che fornisce informazioni sulla densità e la distribuzione di specifici gas, permette al team di Curiosity di ottenere un quadro molto più completo e preciso.
Questa integrazione avanzata consente di valutare con maggiore accuratezza le tendenze giornaliere e stagionali dei gas presenti nell’atmosfera che circonda il cratere Gale. Comprendere queste variazioni è essenziale per decifrare i complessi modelli climatici di Marte, il trasporto di polveri e vapore acqueo, e l’evoluzione dell’atmosfera marziana nel tempo
La priorità scientifica del secondo Sol
Nel corso del secondo sol della sua recente sequenza operativa, il rover Curiosity ha dedicato la sua attenzione primaria a un’importante osservazione “Passive Sky” condotta dallo strumento ChemCam. Questa attività rappresenta un elemento cruciale nella strategia di monitoraggio atmosferico del team scientifico. A differenza delle analisi standard di ChemCam, che impiegano un laser per vaporizzare campioni di roccia e analizzarne la composizione, l’osservazione “Passive Sky” sfrutta le capacità dello spettrometro e del telescopio dello strumento in modo non invasivo.
Ciò gli consente di studiare l’aria sopra il rover, raccogliendo dati preziosi sulla composizione e le caratteristiche dell’atmosfera marziana senza la necessità di interagire fisicamente con il terreno. Tale approccio è particolarmente utile per rilevare le variazioni di gas e la presenza di particolato sospeso, contribuendo a delineare un quadro più completo delle dinamiche atmosferiche del cratere Gale.
Terminata questa fondamentale sessione di osservazione, il resto del tempo disponibile nel secondo sol è stato impiegato da Curiosity per ottimizzare la propria autonomia operativa. Il rover ha dedicato gran parte di questo periodo alla ricarica delle sue batterie, un processo essenziale per assicurare la disponibilità di energia sufficiente per le successive fasi della missione.
Questa fase di ricarica è cruciale per alimentare i numerosi strumenti scientifici di bordo, per i movimenti del rover e per le comunicazioni con la Terra. Curiosity ha trascorso questo tempo in uno stato di attesa, pronto a ricevere i comandi programmati dal team operativo per il mercoledì. Questa pianificazione meticolosa riflette la complessa gestione di una missione spaziale, dove ogni attività è sincronizzata con le risorse disponibili e le finestre di comunicazione, garantendo la continuità e l’efficacia della raccolta dati sul Pianeta Rosso.
Per maggiori informazioni, visita il sito ufficiale della NASA.
