Chiamato anche sformato di patate, o gateau di patate, o gattò di patate, il pasticcio di patate è davvero una prelibatezza. E’ un secondo piatto di origine campana ricco e gustoso da presentare anche come piatto unico.
La sua preparazione è molto semplice, si tratta infatti di un un tortino preparato con un impasto a base di pochi semplici e buoni ingredienti: patate lesse, uova, e latte, con una stuzzicante farcitura di prosciutto cotto e scamorza.
Il pasticcio di patate viene poi cotto al forno, ed il segreto è quello di formare un guscio croccante e gratinato. Una volta cotto viene lasciato intiepidire per poi essere sfornato e tagliato a fette. Ma vediamo in cosa consiste la sua preparazione.
Ingredienti e passaggi per fare il pasticcio di patate
Il pasticcio di patate è una ricetta famosissima, trova le sue origini nelle terre campane, ma è ormai un piatto che accontenta tutta la penisola. Ovviamente esistono svariate ricette e varianti, quella che andremo a vedere noi è una ricetta classica e molto semplice.
Innanzi tutto per fare il nostro pasticcio di patate ci occorreranno i seguenti ingredienti per comporre una teglia e quindi per circa 4/6 persone a seconda delle porzioni che faremo: Un chilo e mezzo di patate, 200 grammi di prosciutto cotto a fette, 200 grammi di scamorza affumicata, 4 uova, 80 grammi di parmigiano grattugiato, olio extravergine di oliva, pangrattato, sale e pepe.
Per fare il nostro tortino di patate come prima cosa lesseremo le patate con la buccia in acqua bollente per 25-30 minuti, quando la forchetta si infilzerà bene nei tuberi, saranno pronte, devono essere infatti abbastanza morbide. Una volta scolate dall’acqua dovremo sbucciarle e schiacciarle o con una forchetta o molto più facilmente con l’aiuto di uno schiacciapatate e mettiamo il tutto in un bel recipiente capiente.
Ora è il momento di sbattere le uova o con una forchetta o con una frusta a mano o con una frusta elettrica a seconda delle preferenze e delle nostre abitudini. Uniamo le uova sbattute alle patate e mescoliamo bene aggiungendo anche un po’ di sale e di pepe e poi il parmigiano grattugiato.
Tagliamo il prosciutto cotto a striscioline o a dadini e facciamo la stessa cosa con la scamorza (in alternativa si può anche usare la mozzarella). Uniamo prosciutto cotto e scamorza alle patate e alle uova e amalgamiamo molto bene con una spatola o un cucchiaio.
Adesso imburriamo o oliamo il fondo di una teglia e spargiamo del pangrattato, poi poniamoci sopra bene il composto, spalmandolo in modo omogeneo. Ricopriamo la superficie nuovamente con del pan grattato e mettiamo un filo di olio.
A questo punto è il momento di infornare a 190 gradi circa per 30 minuti, meglio se in forno ventilato. Quando la superficie sarà dorata, sforniamo. Il nostro gateau è pronto per essere servito e gustato. Se ci piace possiamo anche mettere su ogni fetta una spolverata di rosmarino o in alterativa di timo, per dare ancora più sapore e un bel profumo.
Il pasticcio di patate è un piatto molto versatile e si presta a tante varianti e opzioni succulente. Si può aggiungere alle uova e alle patate anziché prosciutto e scamorza, salsicce e broccoli, oppure pancetta e funghi, o anche salmone e besciamella, ma ci sono davvero tante ricette fantasiose per conquistare i nostri ospiti.
Quale vino abbinare al pasticcio di patate
Il vino giusto per il gateau di patate è un Fiano di Avellino, un vino bianco strutturato e intenso con tipici sentori minerali.
Se invece si prediligono i vini rossi, un Lacryma Christi, morbido e aromatico, può fare al caso nostro, riuscendo a richiamare la morbidezza del pasticcio di patate in un’accoppiata vincente.
Sono ottimi anche la Ribolla Gialla del Friuli e il Sauvignon Blanc, vini che saranno capaci di esaltare il gusto filante e fragrante del nostro amato gattò.
Le origini del pasticcio di patate
Il pasticcio di patate o gateau di patate è un piatto tipico della cucina campana di cui pare che le origini del nome gattò siano legate alla storia della città di Napoli. Secondo la tradizione infatti venne preparato per la prima volta nel 1768, in occasione del matrimonio tra l’arciduchessa Maria Carolina d’Asburgo e Ferdinando IV di Borbone.
Il gateau di patate si lega alla maestria dei cuochi francesi richiamati alla corte del Regno di Napoli. Questo permette al popolo napoletano di imparare la tecnica e farla propria sostituendo alcuni ingredienti, come la groviera con il fior di latte e l’aggiunta al pasticcio di prosciutto cotto o di salame.
Il popolo napoletano fa suo tutto ciò che incontra, dunque anche il nome deriva da una inflessione che lo tramuta da gateau di patate in gattò. Oggi, come abbiamo visto, vi sono tantissime varianti della ricetta originale, assecondate dalle passioni culinarie di ciascuno. Il bello di questo sformato di patate è che può essere preparato in anticipo e poi servito bello caldo e filante ai nostri ospiti. Io ho già l’acquolina in bocca e voi? Buon appetito!