Forse in pochi sanno che, già alla nascita, quando piange il neonato imita il linguaggio materno. Un gruppo di ricercatori ha studiato con particolari programmi computerizzati il pianto di neonati tedeschi e francesi. Il pianto dei neonati francesi presentava una curva in crescendo di ampiezza e frequenza, due qualità specifiche del suono della lingua madre. Mentre nei neonati tedeschi la curva era in decrescendo, imitando in questo modo le caratteristiche melodiche della lingua di appartenenza. Questo significa che il nostro bimbo ci ascolta molto bene già all’interno della pancia alla nascita cerca di imitare il linguaggio della mamma con l’unico strumento vocale che possiede in quel momento, il pianto.
Se invece di piangere per ogni sua richiesta si mettesse a sorridere, noi risponderemmo prontamente? Giorno e notte? Certamente no. Continueremmo a dormire oppure a sbrigare le nostre faccende, tanto il bimbo è tranquillo. Il nostro neonato, infatti, ha imparato che il miglior modo di comunicare è urlare, o piangere. In questo modo, noi genitori e ci poniamo prontamente al suo servizio. Al nascituro viene spontaneo piangere. È facilissimo per lui, lo ha imparato già dentro la pancia di mamma. Ma vediamo i motivi dei suoi vagiti.
Vuole le attenzioni dalla mamma o dal papà
Molto spesso il neonato piange perché si sente trascurato e desidera l’attenzione della mamma oppure del papà. Vuole semplicemente stare con i genitori. Però il più delle volte succede che il bambino venga solo un po’ tranquillizzato, cullato dai genitori, e poi rimesso subito giù, magari perché ha solo chiuso gli occhi e la mamma o il papà pensano dorma. Ed ecco che il pianto del neonato ricomincia. Proprio perché aveva iniziato a piangere, perché non vuole stare solo.
Ha fame
Anche se magari ha mangiato da poco, anche solo da 15 minuti o da mezz’ora, non è detto che non abbia più fame. Il neonato ama fare molti spuntini. Se è estate ad esempio, o se fa particolarmente caldo, potrebbe avere sete, e non fame, quindi non è una cosa strana che solo dopo poco tempo voglia nuovamente riattaccarsi al seno, ha bisogno di dissetarsi. Però decide lui quando vuole mangiare. Infatti non bisogna mai insistere a dargli da mangiare sempre e a tutti i costi quando piange. Se chiude la bocca o volta la testa, vuol dire che in quel momento non vuole mangiare.
Si sente solo
I neonati sono stati 9 mesi nella pancia della mamma. All’interno del ventre materno si sentivano protetti. Non erano mai soli. Erano avvolti nel calore, si sentivano coccolati, sentivano la voce della mamma, non si sentivano mai soli e stavano al sicuro. Una volta nati i piccini hanno bisogno di ritrovare tutte queste sicurezze e devono avere la certezza che la mamma non li abbia abbandonati e che sia pronta a stare sempre con loro.
Quindi può capitare tantissime volte che i piccoli piangano perché si sentano soli. Magari perché non sentono la voce della mamma, e vogliono che gli parli o gli canticchi qualcosa. I piccini piangono anche perché hanno bisogno di sentire l’odore della mamma. E hanno bisogno che la mamma li guardi dritti negli occhi per acquistare sicurezza.
Si sente stanco
Il neonato potrebbe anche piangere perché si sente stanco. Se pensiamo che possa essere questa la causa del pianto di quel momento allora non proponiamogli tante cose da fare insieme; non mettiamogli tutti i giocattoli vicino per cercare di distrarlo. Portiamo invece il bambino in un ambiente tranquillo e stiamo accanto a lui, abbracciandolo. Forse piangerà ancora un po’, poi si addormenterà.
Ha caldo
I bambini soffrono più di noi il caldo. Quindi è facile che possano iniziare a piangere perché non sopportano il caldo. Se sudano, se sentiamo che sono tutti bagnati dal sudore, allora probabilmente piangono per questo.
Pannolino sporco
I neonati sono molto sensibili e hanno fastidio quando il pannolino è sporco. Si sentono bagnati, hanno fastidio, quindi per farcelo capire iniziano a piangere finché non li cambiamo. Magari vogliono anche essere un po’ rinfrescati e puliti bene sotto una bella acqua corrente tiepida.
Sta male
Il nascituro potrebbe avere dei fastidi, potrebbe essere ammalato. Le malattie che lo fanno piangere sono poche. Però se ha la febbre sicuramente si sente strano e lo comunica piangendo. Se la mamma ha qualche dubbio su cosa potrebbe avere il bambino deve subito parlane con il pediatra.
Si sente scomodo
Immaginiamo di essere obbligati in una posizione fissa per tanto tempo e non poterci muovere, non sarebbe molto fastidioso? Non ci verrebbe voglia di piangere e di chiedere aiuto a qualcuno? Beh per i neonati vale molto più che per noi. Sono costretti a stare sempre nella culla a pancia in su senza potersi sposare. È normale che possano stancarsi e vogliano essere presi in braccio. Talvolta nell’ovetto o nella culla possono quindi stare scomodi, allora piangono. Basterebbe cambiargli di posizione ogni tanto o avere qualcosa di bello da far loro vedere, così per distrarli un po’.
Sensazione di vuoto
Quando era all’interno della pancia, il cucciolo si sentiva fasciato e protetto: era proprio una bella sensazione. Ora, quando muove le mani e le braccia non sente nulla, è tutto vuoto intorno a lui, e questa nuova sensazione potrebbe a volte fargli paura facendolo piangere. Basterebbe solo un abbraccio per calmarlo.
Vuole il ciuccio
Ciucciare per il piccino è una consolazione. Starebbe a volte sempre attaccato al seno di mamma. Ma spesso non è possibile e allora qui può intervenire il ciuccio. Quindi se piange e cerca consolazione il ciuccio potrebbe calmarlo. Se il ciuccio lo fa calmare, si può dare al piccolo. I pediatri sono dell’opinione che, una volta finito il rodaggio delle prime poppate al seno, il ciuccio non è dannoso. È scientificamente testato.
Vede i genitori nervosi
Il piccino ha bisogno di calma e tanto amore. Spesso il suo pianto insistente potrebbe innervosire mamma e papà e il bambino lo percepisce. I neonati si accorgono subito se i genitori sono diversi, se sono spazientiti o particolarmente stanchi. E sentendo questo nervosismo potrebbe iniziare a piangere perché ha bisogno di amore, tranquillità e tanta pazienza.
Al di là di quale possa essere la motivazione del pianto del neonato, ogni bambino è un mondo a sé. Solo la mamma, o il papà, in particolari situazioni, possono capire cosa ha il proprio figlio, anche più di una ostetrica o di un pediatra. Tra genitori e figli si crea un legame ed un linguaggio unico e magico, una comunicazione che solo loro possono interpretare.
Fonte: https://www.uppa.it/nascere/neonato/il-pianto-del-neonato/