La mozzarella in carrozza è un piatto sfizioso fatto con pochi ingredienti economici, quali la mozzarella, il pane in cassetta, le uova ed il pangrattato. E’ una ricetta classica soprattutto della cucina delle regioni Campania e Lazio.
Il ripieno di mozzarella e “la carrozza” croccante e dorata della panatura esterna, ne fanno davvero una specialità da portare in tavola, ed il successo è assicurato.
Preparare questa pietanza è piuttosto semplice ed è una soluzione alternativa per un aperitivo, un antipasto, o un secondo piatto.
La ricetta originale napoletana della mozzarella in carrozza prevede che questa sia fritta, ma per rendere il piatto più leggero potete optare anche per una mozzarella in carrozza cotta al forno. Vediamo come fare per ottenere questo fritto filante e gustoso.
Ricetta ed ingredienti per la mozzarella in carrozza
Per realizzare in casa delle sfiziosissime mozzarelle in carrozza avremo bisogno dei seguenti ingredienti: 8 fette di pancarré, 1 mozzarella (o fior di latte o mozzarella di bufala) da 250 grammi, 3 uova, 100 grammi di pangrattato, olio di arachidi per friggere, e un pizzico di sale.
Poi c’è anche chi mette nel ripieno dei filetti di acciuga sottolio, quindi se ci piacciono possiamo metterli, e anche chi prima di passare nell’uovo il preparato, lo passa prima nel latte e poi nella farina 00.
Come prima cosa prendiamo le fette di pane in cassetta ed eliminiamo i bordi aiutandoci con un tagliere ed un coltello con la lama seghettata, poi prendiamo la mozzarella e tagliamola in 4 fettine mettendo una fettina su ognuna delle 4 fette di pancarrè.
Chi vuole può aggiungere un filetto d’acciuga nella farcitura.
A questo punto copriamo il panino con le fette di pane restanti, spingendo con il palmo della mano per compattare i tramezzini. Ora procediamo con il taglio a metà di questi, ottenendo così due triangolini che a loro volta possono essere ancora suddivisi a metà, a seconda delle nostre preferenze.
Nel frattempo in una ciotola battiamo le uova con un pizzico di sale, e poi passiamoci i tramezzini e girandoli bene per farli impregnare di uovo in modo uniforme. (C’è anche chi prima di passarli nelle uova li passa prima nel latte e poi nella farina 00 per avere una consistenza più fragrante).
Ora Passiamo i tramezzini nel pangrattato facendo attenzione che siano ricoperti perfettamente.
Poi prendiamo una padella dai bordi alti e riempiamola con olio da frittura, quindi, una volta che l’olio ha raggiunto la giusta temperatura, immergiamo piano piano i nostri tramezzini per ottenere una buona mozzarella in carrozza, e ogni tanto giriamoli con un mestolo forato.
Una volta cotti mettiamoli a scolare in un piatto o in una ciotola con della carta assorbente.
Per chi non vuole rinunciare al gusto della mozzarella in carrozza, ma vuole comunque mangiare qualcosa di più dietetico può optare per la cottura in forno a 180 gradi per 15 minuti circa, girandoli a metà tempo.
Quale vino abbinare alle nostre mozzarelle in carrozza?
Per questo classico della mozzarella in carrozza, possiamo optare per un abbinamento naturale della terra campana, come per esempio un bel Fiano di Avellino, che è un vino bianco nobile e autoctono.
Se invece vogliamo brindare con un vino rosso allora andrà bene il Sannio che risulta decisamente più strutturato.
Un altro ottimo accostamento si può fare riempiendo i calici con un Lugana, vino del Lago di Garda.
Storia della mozzarella in carrozza
La mozzarella in carrozza, come tantissime buone pietanze povere, nasce come ricetta di riciclo, per consumare tutto ciò che rimane dai pasti precedenti e realizzare un altro piatto altrettanto appetitoso.
Il piatto pare sia nato in Campania nei primi anni dell’Ottocento come appunto soluzione di recupero degli avanzi.
Sulle ragioni del nome circolano vari aneddoti. Secondo alcuni il nome deriva dal fatto che la mozzarella viene adagiata su due fette di pane dorate predisposte in modo simile ad una carrozza.
Secondo altri si chiama così perchè la mozzarella poggiata sul pane si fonde durante la frittura e quando viene addentata fila creando delle “briglie” che guidano le fette (ovvero la carrozza) su cui è adagiata.
Un’altra ipotesi vede l’origine del nome da un punto di vista più storico. Si sostiene infatti che, poiché nell’Ottocento il latte che veniva trasportato su delle carrozze , a causa del movimento continuo durante il tragitto, si cagliava, arrivando a destinazione come formaggio fresco, allora da tale fatto deriverebbe il nome mozzarella in carrozza.
Ma il tramando del nome potrebbe anche dipendere dal fatto che le carrozze avevano ruote a forma rotonda e le fette di pane disponibili all’epoca avevano una forma tondeggiante rimandando così a quelle di una carrozza dove veniva inserita la mozzarella, ecco quindi come nasce il nome mozzarella in carrozza.