Giornata d’oro ieri per il debutto di Coinbase, che appena dopo sole quattro ore dall’apertura del Nasdaq arriva a 381 dollari ad azione, con un impressionante rialzo del ben 52,4%. A conti fatti si arriva ad una valutazione complessiva di 99,95 miliardi di dollari e una capitalizzazione di mercato di 75,9 miliardi.
Un 14 aprile da segnare in positivo dunque per le fortunate criptovalute bitcoin ed ethereum che sono riuscite a toccare i massimi livelli di tutti i tempi. Infatti allo scoccare della fine del marcato azionistico la valuta virtuale più famosa al mondo, il bitcoin, ha fatto il suo picco con 64.829 dollari, mentre la criptovaluta che si pone al secondo posto, l’ethereum, è schizzata a 2.399 dollari.
In generale il mercato azionario delle valute virtuali è sobbalzato a 2.200 miliardi di dollari, superando, con gran stupore, per diversi istanti, la capitalizzazione di Apple.
Brian Armstrong, la cripto economia è ormai una vera nuova economia
Importanti le dichiarazioni dell’‘amministratore delegato di Coinbase, Brian Armstrong sull’andamento del direct listing, ieri al Nasquad: “Questa sfida non riguarda solo noi, ma tutte le società incredibili che stanno nascendo e che stanno permettendo alla cripto economia di essere una vera e propria nuova economia“.
Infatti Armstrog sostiene che ci sono centinai le imprese dedicate alle criptovalute e lui stesso crede che il direct listing di Coinbase sia un momento storico perché: “E’ come se dicessimo: ehi, questa tecnologia è qui per restare! La gente non dovrà più spaventarsi per ogni forte oscillazione delle criptovalute perché ora c’è un attore che ne legittima l’utilizzo in un mercato regolamentato“.
La differenza che ha fatto Coinbase
Ma come mai Coinbase ha fatto un salto così grande? Cosa differenzia questo luogo di scambi di criptovalute da altre? Per fare un esempio, l’ultimo debutto disastroso negli ultimi direct listing fu quello di Deliveroo che scese vertiginosamente a –26% alla borsa di Londra.
Al contrario Coinbase è andata alla grande ed è stata promossa dalla finanza tradizionale.
Vari dubbi però si annidano su essa: sarà paragonabile a Google in internet, o farà la fine di Yahoo, in posizione marginale? Sicuramente nel mondo delle valute virtuali la concorrenza è alta ma Armstrong punta sempre in alto.
Infatti l’amministratore delegato ha assicurato che punta a diversificare i ricavi, che ammontano a 1,8 miliardi di dollari solo nel primo trimestre, cercando di aumentare gli incassi provenienti dalle carte di debito, dai servizi di custodia per gli investitori istituzionali e da future innovazioni.
Il mondo della criptovaluta e l’economia ad esso connessa è appena iniziato, per ora l’onda è galoppata bene. Per saperne di più bisogna solo aspettare e vedere come si evolveranno le fortunate valute virtuali.