Per prevedere il futuro, può aiutare guardare al passato.
Ciò è particolarmente vero quando si tratta di cambiamenti climatici: studiare l’aspetto del pianeta milioni di anni fa può dare un’idea di ciò che possiamo aspettarci se il riscaldamento globale continuerà ad aumentare.
In uno studio pubblicato sulla rivista Science Advances, gli scienziati hanno simulato il clima dell’Eocene, che la Terra ha attraversato circa 50 milioni di anni fa. Allora, il mondo era di circa 4 gradi più caldo di oggi.
I risultati del modello, in linea con le prove geologiche, suggeriscono che quando i livelli di anidride carbonica nell’atmosfera aumentano, ulteriori aumenti di CO2 hanno un impatto ancora maggiore sul clima di quanto non avrebbero altrimenti. Ciò non è di buon auspicio per il nostro futuro climatico.
La simulazione delle condizioni di un mondo ormai lontano può rendere più accurati i modelli climatici che gli scienziati usano per prevedere il futuro del cambiamento climatico.
“Usiamo costantemente questi modelli climatici per fare proiezioni future. E il clima futuro, lo sappiamo, potrebbe essere molto diverso da quello che stiamo vivendo e osservando“, spiega Jiang Zhu, dell’Università del Michigan e autore principale dello studio.
Durante l’Eocene l’atmosfera aveva più del doppio della concentrazione di anidride carbonica di oggi. Ma fino ad ora, i modelli non sono riusciti a simulare correttamente quelle condizioni.
Quindi, Zhu e i suoi coautori hanno optato per un modello su cui l’International Panel on Climate Change (IPCC) ha fatto affidamento nel suo rapporto del 2014 (la valutazione più recente del gruppo).
I calcoli di quel modello si sono rivelati corrispondenti a ciò che gli scienziati già sapevano sulla base di prove geologiche: che la Terra aveva temperature più calde a livello globale durante l’Eocene, con solo una piccola differenza di temperature tra i poli e l’equatore. L’eocene iniziò con un aumento della temperatura da 5 a 9 gradi Celsius.
Prima ancora che l’Eocene iniziasse, i livelli globali del mare erano stimati da 40 a 100 metri più alti di quanto non siano attualmente. Quindi il livello del mare continuò ad aumentare per milioni di anni a causa della mancanza di ghiaccio sui poli. Nel circolo polare artico, all’epoca, c’erano coccodrilli, palme e squali tigre.
L’Eocene potrebbe darci indizi su ciò che verrà
Se non riusciremo a frenare le emissioni di gas serra entro la fine del secolo, si prevede che la concentrazione di CO2 nell’atmosfera terrestre potrebbe raggiungere 1.000 parti per milione; è lo stesso livello del primo Eocene.
Attualmente siamo a 415 parti per milione, il livello più alto mai visto da quando esiste l’uomo.
L’Eocene non è l’unica era nella storia della Terra che è importante studiare per anticipare meglio i futuri cambiamenti climatici. Uno studio pubblicato l’anno scorso suggerisce già nel 2030 il clima globale sarà molto simile a quello che si verificò durante l’era pliocenica.
Zhu ha spiegato che il suo studio mostra come l’uso di una combinazione di dati geologici e modelli climatici possa fornire l’immagine più chiara del passato e del futuro.