Alimentato con torio, il reattore nucleare con sede in Cina sta per iniziare i test. Anche se questo elemento radioattivo ha già visto sperimentazioni su reattori, molti scienziati ed esperti del settore concordano sul fatto che ciò potrebbe rendere la Cina il primo paese ad avvicinarsi allo sviluppo della tecnologia su scala commerciale, secondo un rapporto della rivista Nature.
Se funziona, potrebbe rappresentare una pietra miliare nella comunità globale verso la creazione di alternative più sicure ed efficienti alle forme convenzionali di energia nucleare.
Dobbiamo iniziare a ricercare il torio ora
Il nuovo reattore non è convenzionale perché fa circolare sali fusi al suo interno, invece dell’acqua. Potrebbe produrre energia nucleare a costi relativamente abbordabili, senza sacrificare la sicurezza. E, cosa cruciale, il reattore alimentato al torio potrebbe generare quantità molto inferiori di scorie radioattive rispetto ai reattori tradizionali, facendo potenzialmente un passo avanti verso l’eliminazione delle obiezioni di vecchia data all’energia nucleare. La costruzione del reattore sperimentale al torio con sede a Wuwei vicino al confine del deserto del Gobi dovrebbe essere completata entro la fine del prossimo anno, con operazioni di prova previste per questo mese, secondo il governo della provincia di Gansu, riferisce Nature.
Il torio non può subire la fissione da solo
La Cina ha iniziato il suo progetto di reattore a sale fuso nel 2011, investendo circa 500 milioni di dollari nel programma, secondo l’ex presidente Ritsuo Yoshioka dell’International Thorium Molten-Salt Forum di Oiso, in Giappone, che ha lavorato a lungo con i ricercatori in Cina. Lo Shanghai Institute of Applied Physics (SINAP) gestisce il reattore Wuwei, che è stato costruito per generare solo 2 megawatt di energia termica. Per riferimento, questa quantità potrebbe alimentare solo un massimo di 1.000 case (ecco perché questo è un test). Ma, se l’esperimento dovesse avere successo, la Cina mira a costruire un altro reattore da 373 megawatt entro il 2030. A questo livello di potenza, un reattore nucleare al torio potrebbe alimentare centinaia di migliaia di case.
Reattori così altamente efficienti e attenti al clima sono tra le “tecnologie perfette” in grado di avvicinare la Cina al suo obiettivo di zero emissioni di carbonio, fissato per il 2050, secondo Jiang Kejun, un modellatore energetico presso l’Energy Research Institute of the National Development and Reform di Pechino Commissione, secondo Nature. Criticamente, mentre l’isotopo naturale torio-232 non può raggiungere la fissione, può assorbire neutroni dall’uranio-233 quando irradiato, quest’ultimo dei quali può subire fissione e genera calore. Al momento della stesura, il torio ha visto i test come un potenziale combustibile nucleare in altri reattori in Germania, Regno Unito e Stati Uniti. Fa già parte del programma nucleare indiano, anche se il costo per estrarlo si è dimostrato inefficace rispetto all’uranio locale, soprattutto perché il torio deve essere convertito per funzionare come materiale fissile. Ma, se il reattore al torio cinese si dimostrerà efficace, potrebbe diventare una pietra miliare sulla strada dello sviluppo dell’energia nucleare su scala commerciale basata sull’elemento.