Oda Nobunaga (1534-1582) è stato un condottiero giapponese e daimyo (feudatario) di Owari. Nobunaga è ricordato per aver posto fine all’epoca Sengoku. Egli fu uno dei primi daimyo a utilizzare le armi da fuoco in battaglia, sconfiggendo guerrrieri nemici del calibro di Imagawa Yoshimoto. Grazie alle sue abilità tattiche, politiche e amministrative, Nobunaga riuscì a porre sotto il suo dominio buona parte dell’arcipelago nipponico, iniziando quell’operazione di unificazione di un Giappone detto fino a quel momento “spezzatino” in quanto diviso in numerosi feudi.
Oda Nobunaga: la marcia su Kyoto
Il 1568 è un anno topico nella biografia di Oda Nobunaga, in quanto marciò su Kyoto ponendo come shogun (generale) della città Ashikaga Yoshiaki (1537-1597). Nel 1573, Nobunaga non sposò più la causa di Yoshiaki, allontanandosene e ponendo definitivamente termine al bafuku (shogunato) della famiglia Ashikaga a Kyoto. Uomo di distinta apertura mentale, Nobunaga permise l’entrata in Giappone dei missionari cattolici gaijin (stranieri, ovvero, gli occidentali) per limitare la forte influenza politica buddhista.
La descrizione di Luis Frois
A darci qualche curiosità riguardo la persona di Oda Nobunaga è il rapporto redatto dal gesuita Luis Frois destinato ai suoi superiori, per far conoscere loro la situazione del Giappone nell’anno 1582. Frois parla di Nobunaga come “il futuro signore del Giappone, e dunque l’uomo che dobbiamo sforzarci di convincere”. L’autore racconta di come il daimyo nacque da una nobile famiglia di Owari, provincia fulcro di numerose vie commerciali.
Dagli scritti di Luis Frois veniamo a sapere come Oda Nobunaga salì al potere nell’anno 1551 e “pochi pensavano che sarebbe sopravvissuto a lungo”. Nel rapporto, Nobunaga è descritto nella sua età giovanile come un ragazzo caparbio, brutale, stupido e prossimo alla violenza. A causa di questi suoi vizi, il giovane Oda era soprannominato “Owari no Otsouke” ovvero “Il folle di Owari”. Arrogante e irriverente nei confronti degli uomini del genitore, Oda era un giovanotto dedito alle guerre alle feste e alle danze in compagnia di amici scapestrati quanto lui.
La morte
Un generale vicino a Oda Nobunaga, Hashiba Hideyoshi, decise di invadere il castello di Takamatsu presso la provincia di Bitchu. Anche se in realtà non ne avesse bisogno, Hideyoshi chiede l’aiuto di Nobunaga. Probabilmente, egli non voleva prendersi direttamente il merito della conquista del castello, in quanto generale di umili origini e un successo simile da parte sua non sarebbe stato accolto positivamente dai suoi colleghi più illustri. Nobunaga accettò la richiesta di Hideyoshi, partendo assieme al generale Akechi Mitsuhide.
Fermatisi a Kyoto per riposarsi, Mitsuhide preparò qui un colpo di stato. Nel corso del seguente tafferuglio, uno sconfitto Oda Nobunaga si rifugiò presso il tempio Honno-ji appiccando il fuoco all’edificio con lui stesso dentro. È probabile che, mentre il tempio bruciava, Nobunaka compì seppuku (suicidio d’onore consistente nel tagliardi il ventre). I suoi resti tuttavia non furono mai trovati, dando inizio a una serie di racconti leggendari sull’episodio. Con la morte di Nobunaga terminò anche il suo eroico processo di unificazione del Giappone.
FONTI: https://www.treccani.it/enciclopedia/tag/Oda-Nobunaga/