Negli ultimi anni, la ricerca nel campo delle energie rinnovabili ha fatto passi da gigante, con particolare attenzione alle celle solari, e proprio recentemente, un team di ricercatori dell’Università di Scienza e Tecnologia di Hong Kong (HKUST) ha raggiunto un traguardo significativo sviluppando delle celle solari perovskitiche che non solo hanno stabilito nuovi record di efficienza, ma hanno anche dimostrato una durabilità senza precedenti.
Le celle solari perovskitiche sono emerse come una promettente alternativa alle tradizionali celle solari al silicio, grazie alla loro capacità di offrire prestazioni superiori a costi inferiori, ciononostante la loro instabilità e la suscettibilità al degrado hanno rappresentato un ostacolo significativo alla loro commercializzazione. Il team di HKUST ha affrontato queste sfide attraverso un trattamento molecolare innovativo che ha migliorato sia l’efficienza che la durabilità delle celle solari perovskitiche.
Il risultato di questa ricerca è una cella solare con un’efficienza di conversione della potenza (PCE) del 20,1% e una stabilità operativa di oltre 1500 ore in condizioni di test standard, ciò si traduce in un notevole passo avanti rispetto ai precedenti record e apre nuove possibilità per l’adozione su larga scala delle celle solari perovskitiche.
Ma com’è andato lo sviluppo delle celle solari perovskitiche? Queste celle solari hanno attirato l’attenzione della comunità scientifica per la loro capacità di offrire alte efficienze a costi relativamente bassi, con la perovskite che è un materiale cristallino che può essere sintetizzato in laboratorio e utilizzato per creare strati sottili in grado di assorbire la luce solare e convertirla in elettricità, del resto questo materiale ha il potenziale di superare le prestazioni delle tradizionali celle solari al silicio, che dominano attualmente il mercato.
Vantaggi delle Celle Solari Perovskitiche
Uno dei principali vantaggi delle celle solari perovskitiche è la loro flessibilità, esse infatti possono essere applicate su superfici diverse, inclusi materiali flessibili, il che le rende ideali per una vasta gamma di applicazioni, dai tetti delle case ai dispositivi portatili, da non dimenticare inoltre che la produzione di celle solari perovskitiche richiede meno energia rispetto a quella delle celle al silicio, riducendo così l’impatto ambientale della loro produzione.
Nonostante i loro vantaggi, le celle solari perovskitiche hanno affrontato diverse sfide, principalmente legate alla loro stabilità e durabilità, questo perché la perovskite è sensibile all’umidità e all’ossigeno, che possono degradare rapidamente le prestazioni della cella solare. Per affrontare queste sfide, i ricercatori dell’HKUST hanno sviluppato un trattamento molecolare innovativo chiamato passivazione, che consiste nell’applicare un trattamento chimico alla superficie del materiale per ridurre i difetti e migliorare le prestazioni complessive.
Il processo di passivazione è stato fondamentale per migliorare l’efficienza e la durabilità delle celle solari perovskitiche, con i ricercatori che hanno identificato i parametri critici che determinano le prestazioni e la durata delle perovskiti alogenate, un materiale fotovoltaico di nuova generazione, per far ciò hanno utilizzato due metodi distinti per analizzare le interazioni tra le molecole e le perovskiti: l’analisi “ex-situ” e l’analisi “in-situ”.
Analisi “Ex-Situ” e “In-Situ”
L’analisi “ex-situ” prevede l’esame delle interazioni tra le molecole e le perovskiti al di fuori del loro ambiente operativo normale, mentre l’analisi “in-situ” osserva le interazioni all’interno dell’ambiente operativo effettivo della cella solare. Questi metodi hanno permesso ai ricercatori di identificare le molecole che aumentano significativamente il rendimento quantico di fotoluminescenza (PLQY), una misura di quanto efficacemente un materiale converte la luce assorbita in luce emessa.
I risultati ottenuti dai ricercatori dell’HKUST sono impressionanti, con le celle solari perovskitiche trattate con il nuovo metodo che hanno raggiunto, come detto in precedenza, un’efficienza di conversione della potenza del 20,1% e una stabilità operativa di oltre 1500 ore in condizioni di test standard; inutile ripetersi ma questo risultato oltre ad aprire le porte a nuove possibilitàper l’adozione a su larga scala di questa tecnologia, rappresenta indubbiamento un grande passo avanti, sia a livello tecnologico sia in ottica green.
L’innovazione nel campo delle celle solari perovskitiche potrebbe rivoluzionare il settore delle energie rinnovabili, con una maggiore efficienza e durabilità, queste celle solari potrebbero diventare una soluzione praticabile per la produzione di energia pulita su larga scala. Per concludere, la riduzione dei costi di produzione e l’aumento della flessibilità delle applicazioni potrebbero accelerare l’adozione delle energie rinnovabili in tutto il mondo.
Se sei attratto dalla scienza, dalla tecnologia, o vuoi essere aggiornato sulle ultime notizie, continua a seguirci, così da non perderti le ultime novità e news da tutto il mondo!