Grazie ai progressi della medicina veterinaria e a una maggiore consapevolezza nella gestione quotidiana, la vita media dei cavalli si è allungata in modo significativo. Non è più una rarità incontrare cavalli che superano i 25 o addirittura i 30 anni, mantenendo una buona qualità di vita. Questo traguardo, impensabile solo poche generazioni fa, porta con sé nuove sfide e responsabilità per i proprietari. La vecchiaia non è una malattia, ma una fase della vita che richiede un approccio gestionale diverso, soprattutto dal punto di vista nutrizionale. L’organismo di un cavallo anziano processa i nutrienti in modo meno efficiente e sviluppa esigenze uniche che la sola dieta a base di fieno e cereali non può più soddisfare.
Affrontare questa fase con successo significa capire e anticipare questi cambiamenti. Non è sufficiente continuare a fornire lo stesso cibo di sempre, magari in quantità maggiori. È necessario un cambio di paradigma. Per questo, diventa essenziale ricalibrare il piano alimentare, andando oltre il mangime di base e introducendo un supporto mirato. L’utilizzo di prodotti specifici per l’integrazione come questo mangime complementare per cavalli non è un’opzione, ma una necessità per preservarne la qualità della vita e il benessere generale.
Una delle prime e più evidenti sfide nella gestione del cavallo anziano è la salute dentale. Anni di masticazione portano a un’usura progressiva dei denti, che possono diventare lisci, allentati o addirittura cadere. Questo compromette la capacità del cavallo di masticare correttamente il fieno, un processo fondamentale per una digestione sicura. Un cavallo con problemi dentali può perdere peso, essere più a rischio di ostruzioni esofagee (soffocamento) e coliche. In questi casi, la dieta deve essere adattata fornendo fonti di fibra più facili da gestire, come cubetti di fieno da bagnare, polpa di barbabietola o mangimi “senior” completi, la cui consistenza morbida non richiede una masticazione intensa.
Parallelamente, l’efficienza dell’apparato digerente tende a diminuire. La capacità di assorbire nutrienti cruciali come le proteine, il fosforo e alcune vitamine si riduce. Questo può portare a una perdita di massa muscolare (sarcopenia), rendendo il cavallo visibilmente più “scavato” sulla linea della schiena e sui fianchi. Per contrastare questo fenomeno, la dieta deve includere fonti proteiche di altissima qualità e biodisponibilità, ricche di amminoacidi essenziali come la lisina e la treonina.
Un altro aspetto fondamentale è la gestione della salute articolare. L’artrite e i dolori cronici sono compagni comuni della vecchiaia. Sebbene l’alimentazione non possa curare queste condizioni, può svolgere un ruolo di supporto cruciale. Integratori contenenti glucosamina, condroitina, MSM (metilsulfonilmetano) e acidi grassi Omega-3 (derivati, per esempio, dall’olio di pesce o di lino) sono ampiamente utilizzati per le loro proprietà antinfiammatorie e per supportare la salute della cartilagine, aiutando a mantenere una buona mobilità e a ridurre il disagio.
Infine, il sistema immunitario del cavallo anziano può diventare meno reattivo, rendendolo più suscettibile a infezioni. Un adeguato apporto di antiossidanti, come la vitamina E e la vitamina C, e di minerali come lo zinco e il rame, è fondamentale per sostenere le difese dell’organismo. Molti cavalli anziani, inoltre, sviluppano disfunzioni metaboliche come la Sindrome di Cushing (PPID), che richiede una dieta attentamente controllata, a basso contenuto di zuccheri e amidi, per evitare complicazioni gravi come la laminite.
Prendersi cura di un cavallo in età avanzata è un atto di profonda gratitudine per gli anni di compagnia e lavoro che ci ha donato. Richiede osservazione, pazienza e la volontà di adattare le proprie routine. Un piano nutrizionale attentamente studiato, personalizzato e supportato da integrazioni mirate è il pilastro su cui si fonda la possibilità di regalare al nostro vecchio amico anni sereni, dignitosi e il più possibile confortevoli.
