Cassiopea: appena scoperta una nuova stella nova

L'astronomo dilettante giapponese Yuji Nakamura intorno alle 19:00 JST della sera del 18 marzo, ha notato qualcosa di strano nel cielo: una stella mai vista prima nella costellazione di Cassiopea. Appena ricevuta la notizia i ricercatori dell'Università di Kyoto hanno subito seguito la stella nova utilizzando il telescopio Seimei di 3,8 metri in cima al monte Chikurinji in Giappone

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Un astronomo dilettante ha appena scoperto una stella nova. La stella, catalogata PNV J23244760 + 6111140, è stata ribattezzata nova Cas 2021 ed è abbastanza luminosa da poter essere osservata con un binocolo dal cortile di casa.

L’astronomo dilettante giapponese Yuji Nakamura intorno alle 19:00 JST della sera del 18 marzo, ha notato qualcosa di strano nel cielo: una stella mai vista prima nella costellazione di Cassiopea.

Appena ricevuta la notizia i ricercatori dell’Università di Kyoto hanno subito seguito la stella nova Cas 2021 utilizzando il telescopio Seimei di 3,8 metri in cima al monte Chikurinji in Giappone.

Attraverso una serie di osservazioni hanno ottenuto lo spettro della stella nova per determinarne la natura. I ricercatori giapponesi hanno scoperto che nova Cas 2021 è una stella Nova classica: l’eruzione di una nana bianca che sta strappando materia alla sua stella compagna.

La stella nova Cas 2021 sta diventando sempre più luminosa. Al momento della sua scoperta, avvenuta il 18 marzo, mostrava una magnitudine di 9.6. Ma nel giro di poche ore la sua luminosità è aumentata fino a raggiungere la magnitudine 9.1.

Le immagini scattate il 19 marzo mostrano che la stella ha raggiunto la magnitudine 7,8. È abbastanza luminosa da poter essere individuata con un semplice binocolo.

Per tutti quelli che si trovano nell’emisfero settentrionale se vogliono individuare la stella nova Cas 2021 devono innanzitutto identificare la costellazione di Cassiopea, visibile in alto nel cielo nord-occidentale una volta che il Sole tramonta.

Seguendo una linea dalla stella di 2a magnitudine Schedar (Alpha [α] Cassiopeiae) attraverso la stella di prima magnitudine Caph (Beta [β] Cassiopeiae), si arriverà quasi direttamente sulla posizione della stella nova.

La nova Cas 2021 si trova a circa 5,9 ° a nordovest di Caph, che segna l’estremità occidentale di Cassiopea. In alternativa, si può cercare la stella Nova a circa 30 ‘est-sud-est di NGC 7635, nota anche come Bubble Nebula, o 10′ a nord-ovest della stella di magnitudine 6,6, HIP 115691.

Per chi ha a disposizione strumenti di riferimento, è possibile portarsi direttamente su PNV J23244760 + 6111140 inserendo le seguenti coordinate: Ascensione Retta: 23h 24m 47.60s; Declinazione: + 61 ° 11 ‘14,0″.

Cos’è una stella nova?

Una stella nova (plurale Novas o Novae) , è una qualsiasi delle classi di stelle che esplodono la cui luminosità aumenta temporaneamente da diverse migliaia fino a 100.000 volte il suo livello di normale luminosità.

Una stella nova raggiunge la massima luminosità poche ore dopo l’esplosione e può brillare intensamente per diversi giorni o in qualche caso per alcune settimane, tornando lentamente al suo normale livello di luminosità.

Le stelle che si trasformano in novae sono quasi sempre troppo deboli prima dell’esplosione per essere osservate ad occhio nudo. Il loro repentino incremento di luminosità, qualche volte è così intenso da rendere questi astri facilmente visibili nel cielo notturno ad occhio nudo.

Queste stelle sono chiamate novae perché in passato chi le osservava pensava fossero stelle “nuove”.

Si ritiene che la maggior parte delle novae si manifestino in sistemi doppi in cui i membri ruotano in un’orbita molto stretta l’uno intorno all’altro. Le stelle del sistema, chiamato “stella binaria”, dove un astro è una stella gigante rossa e l’altro una nana bianca.

In alcuni casi, la gigante rossa si espande fino a interferire gravitazionalmente con la compagna. La nana bianca genera un campo gravitazionale cosi intenso che la materia, per lo più composta da idrogeno, proveniente dall’atmosfera esterna della gigante rossa, viene trascinata sulla superficie della stella più piccola.

Quando una quantità sufficiente di idrogeno si accumula sulla superficie della nana bianca, si verifica un’esplosione nucleare che causa l’espulsione di gas superficiali caldi dell’ordine di 1 / 10.000 della quantità di materia presente nel Sole.

La teoria più accettata dagli astronomi sostiene che la nana bianca dopo un’esplosione ritorna alla suo stato originario. Ma se il flusso di materia ricca di idrogeno riprende a fluire dalla gigante rossa, l’intero processo che ha prodotto l’esplosione e il conseguente aumento di luminosità si ripete, provocando un’altra esplosione da 1.000 a 10.000 anni dopo.

Ricerche recenti, tuttavia, suggeriscono che questo tipo di esplosioni possono ripresentarsi a intervalli molto più lunghi, anche ogni 100.000 anni circa.

Si ritiene che un’esplosione nova separi i membri del sistema binario, interrompendo il trasferimento di materia fino a quando le due stelle, a causa dell’intensa gravità che le mantiene accoppiate, si avvicinano di nuovo dopo un periodo di tempo considerevole.