Sembra che molto presto le agenzie governative potrebbero non avere più il monopolio sulle missioni spaziali mirate alla ricerca della vita nel sistema solare. Yuri Milner è un miliardario già noto per avere fondato insieme al grande fisico Stephen Hawking l’iniziativa Breakthrough Listen, finanziata con 100 milioni di dollari, finalizzata all’individuazione di segnali trasmessi da intelligenze aliene provenienti dallo spazio.
Milner, inoltre, sempre attraverso la sua fondazione Breakthrough Initiatives, ha finanziato con altri 100 milioni di dollari l’altra iniziativa ideata da Hawking, Breakthrough Starshot, che mira a sviluppare minuscoli sonde spaziali a vela laser per l’esplorazione dei sistemi esoplanetari in prossimità (si fa per dire) del nostro.
“Stiamo pensando seriamente ad iniziative di ricerca della vita all’interno del sistema solare”, ha detto Milner il 4 novembre, in occasione della settima cerimonia annuale del premio Breakthrough, tenutasi presso il Centro di ricerca Ames della NASA. “Stiamo pensando a cosa possiamo fare, con fondi privati, per integrare i progetti finanziati dal governo“.
Milner ha fatto capire che una missione mirata ad un obbiettivo specifico all’interno del nostro sistema solare potrebbe giovarsi di un budget aggiuntivo fornito da Breakthrough. I fondi disponibili per il programma finanziato dal miliardario sono inferiori a quelli che possono fornire i governi ma, come ha detto Milner: “noi possiamo correre più rischi“.
Quali potrebbero essere gli obbiettivi di questa ipotetica missione che Breakthrough sarebbe disposta a cofinanziare? Milner ha citato come possibilità la luna di Giove Europa e il satellite Saturno Encelado, entrambi con oceani di acqua liquida sotto le loro croste ghiacciate, oppure Venere.
Venere può sembrare una scelta strana, dato che la sua superficie è asciutta e abbastanza calda da fondere il piombo. Ma, tra le nuvole, a circa 40 chilometri di quota, la situazione sembra possa essere favorevole a qualche forma di vita microbica, ha osservato Milner.
Milner ha anche menzionato Marte come una potenziale culla per la vita, ma ha detto che il Pianeta Rosso è un obiettivo meno realistico per Breakthrough, visto che è già sotto l’obbiettivo di diverse agenzie spaziali governative.
“Su Marte, per trovare qualcosa bisognerà scavare in profondità sotto la superficie, probabilmente metri, se non decine di metri, per trovare qualcosa di potenzialmente interessante“, ha spiegato Milner. “E la maggior parte degli esperti concorda sul fatto che, se anche trovassimo qualcosa su Marte, sarebbero segni fossili che ci diranno che un tempo c’è stata la vita, molto difficile possa esserci un qualche organismo vivente.”
L’inclusione di Encelado nell’elenco non dovrebbe costituire una grande sorpresa. Lo scorso novembre, lo scorso anno Milner aveva affermato che Breakthrough Initiatives stava studiando la fattibilità di lanciare una sonda per cercare segni di vita nel pennacchio di vapore acqueo e altro materiale che si diffonde dalla regione polare meridionale di Encelado. Secondo molti scienziati, quel getto che fuoriesce dalla luna di Saturno proviene da un vasto oceano che si trova nelle profondità, sotto la crosta gelata.
La cerimonia di domenica ha premiato i vincitori del Breakthrough Prize , che viene distribuito ogni anno per ricerche pionieristiche in fisica, matematica e scienze della vita. sono stati sette i premi da 3 milioni di dollari distribuiti quest’anno, insieme ad altri premi minori, per un totale complessivo di 22 milioni di dollari.