domenica, Novembre 17, 2024
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Una startup russa intende mettere annunci pubblicitari in orbita bassa. Rovinerà il cielo a tutti (video)

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La pubblicità è ormai praticamente ovunque, dalla televisione ai giornali, dal cinema ai siti web, eppure c’è sempre qualcuno che pensa a nuovi e sempre pi invasivi sistemi per propinare la pubblicità ai potenziali consumatori. Ora una startup russa ha avuto l’idea colossale di piazzare cartelloni pubblicitari, lassù, in orbita bassa, per farci vedere messaggi pubblicitari ogni volta che guardiamo il cielo.

Mettendo da parte il fatto che la pubblicità è già onnipresente, l’idea di aggiungere una significativa fonte di inquinamento luminoso al cielo notturno ha già incontrato più volte l’opposizione degli gli astronomi.

La startup si chiama StartRocket, e spera di utilizzare una serie di piccoli cubetti per creare un display programmabile nel cielo notturno.

Posizionati in orbita a una altitudine di 400-500 chilometri, secondo il sito web della startup, questi satelliti sarebbero dotati ciascuno di una vela pieghevole  in grado di riflettere la luce del Sole per formare un singolo pixel.

Poiché dipenderebbe dal Sole, sarebbe in grado di essere visualizzato solo all’alba e al tramonto.

A conti fatti, il “tabellone per le affissioni” avrebbe una superficie di 50 chilometri quadrati. Questo Orbital Display, come viene chiamato, potrebbe essere programmato per mostrare loghi e messaggi alle persone in tutto il mondo, per intervalli di 6 minuti, circa 3 o 4 volte al giorno, almeno in teoria.

Siamo governati da marchi ed eventi“, ha dichiarato il capo progetto Vlad Sitnikov.

“Il Super Bowl, la Coca Cola, la Brexit, le Olimpiadi, la Mercedes, la FIFA, il Supremo e il muro messicano. L’economia è il sistema circolatorio della società. L’intrattenimento e la pubblicità ne sono il centro.

Vivremo nello spazio e l’umanità inizierà a portare la sua cultura nello spazio, i pionieri più esperti lo renderanno migliore per tutti“.

Ma “meglio” è una questione di opinione, principalmente a causa dell’inquinamento luminoso che genererebbe l’Orbital Display. Se altre aziende decidessero di fare altrettanto, presto avremmo un cielo senza stelle, dove la Luna, ammesso fosse visibile, si distinguerebbe a mala pena.

È una minaccia per la capacità di fare ricerche astronomiche da terra“, ha detto l’ astronomo John Barentine dell’International Dark Sky Association. “Qualsiasi fonte di luce nel cielo notturno è qualcosa che può interferire con la nostra capacità di raccogliere fotoni da fonti astronomiche“.

A breve termine, il sistema aumenterebbe il numero di satelliti nello spazio, il che a sua volta aumenterebbe il rischio di collisione.

Ma vale la pena notare che, mentre la spazzatura spaziale è un grosso problema, l’Orbital Display non lo sarebbe a lungo, all’altitudine prescelta, l’orbita dei satelliti decadrebbe in poco più di un anno e brucerebbero inoffensivi al rientro in atmosfera. Ma nulla impedirebbe di mandarne altri.

Il problema dell’inquinamento luminoso non è piccolo. E non siamo sicuri che il suggerimento di Sitnokov di “fare la pipì o preparare il caffè” mentre il display ci sorvola sia davvero accettabile: le osservazioni astronomiche possono essere sensibili al momento specifico in cui devono essere fatte.

L’azienda russa non è l’unica che cerca di inviare cose stravaganti nell’orbita terrestre bassa. I cinesi vorrebbero mettere in orbita una Luna artificiale per sostituire i lampioni stradali, una delle più strane misure per il risparmio energetico mai sentite.

In questi giorni, un’azienda che si definisce di “intrattenimento spaziale“giapponese sta testando le stelle cadenti artificiali.

Il grande display russo deve ancora essere testato (la startup ha intenzione di farlo nei prossimi mesi) e deve ancora essere finanziato, oltre ad essere approvato secondo leggi e ai regolamenti locali e internazionali .

Il team afferma di essere riuscito a superare le sfide tecniche associate al volo di una schiera di satelliti in formazione e il trascinamento introdotto dalle vele; tuttavia, resta ancora da verificare se potrà funzionare.

Per quanto riguarda il rispetto delle normative spaziali, beh, quelle sono decisamente obsolete, quindi c’è una buona possibilità che ciò possa accadere.

D’accordo lo sfruttamento commerciale dello spazio ma, forse, si comincia ad esagerare.

Fonte: Futurism.com

Messico, UFO e…croci (video)

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di Oliver Melis

Come sanno in tanti, il Messico è terra di frequenti avvistamenti UFO. Soprattutto da quando esistono i telefoni cellulari, sembra che gli alieni con le loro stupefacenti e strane navicelle si siano fiondati a migliaia nel cielo, e questo non può essere certamente un caso. Su diversi siti che trattano temi ufologici è comparsa la notizia di uno spettacolare avvistamento di un UFO a forma di croce e l’Ufologo Pedro Ramirez, ha prontamente pubblicato sul suo canale You Tube un video dell’oggetto catturato da due automobilisti che si trovavano nella città di Metepec in Mexico.

L’avvistamento risalirebbe al tardo pomeriggio dell’11 Novembre 2018, quando due uomini in macchina, riescono ad individuare l’ oggetto di colore nero a dalla forma inequivocabile di una Croce sulle linee elettriche. L’incredibile avvistamento è stato subito segnalato al gruppo ufologico messicano della città di Metepec, che si trova a poca distanza da Città del Messico.

Secondo quanto riportato dal sito “Segni dal cielo” le analisi effettuate sul video catturato con uno smartphone, non mostrerebbero alterazioni o effetti CGI, il filmato sembrerebbe autentico. L’UFO sembra volare ad una altezza compresa tra i 700-1000 metri.

Oggetti simili sono stati filmati altre volte, la casistica su “youtube” purtroppo non manca, anche gli UFOseekers americani ne avrebbero avvistato e filmato uno.

Robert Holm, un ricercatore UFO Seeekers, ha  osservato un oggetto a forma di “X” che volteggiava sul laboratorio di ricerca DARPA / Air Force nel deserto del Mojave in California. Per alcuni ufologi questi oggetti volanti potrebbero essere droni alieni oppure droni di sorveglianza, un sensore o un altro mezzo militare che utilizza una forma di propulsione antigravitazionale.

Pedro Ramirez si definisce “ufologo” è questo non è il primo video che pubblica, all’inizio del 2018 si è occupato di un altro caso di avvistamento UFO a Mexicali dove tre persone avrebbero filmato un UFO. Una città con quasi un milione di abitanti con solo tre testimoni oculari pare comunque un po’ anomalo a dire il vero, comunque, lo stesso Ramirez contattato “Hearcliff” del sito Lionsground afferma di non essere in possesso del video originale, ammissione fatta con un po di riluttanza.

Del video ha parlato Scott Brando di UFO of interest. Scott si occupa, tra le altre cose, anche di analizzare i vari video sugli UFO che circolano in rete, e secondo lui, il video potrebbe semplicemente mostrare un milar baloon, niente altro che un palloncino a forma di croce.

Forse i vecchi UFO solar sono passati di moda.

Fonte: Segni dal cielo; Lionsground

Il complotto dei rospi ostetrici

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di Oliver Melis

Il primo evoluzionista dichiarato fu il naturalista francese Jean-Baptiste de Lamarck.

Lamarck concepì la sua teoria dell’evoluzione in seguito alla grande esperienza che fece come curatore del museo di Storia Naturale di Parigi, incarico che gli consentiva di studiare un grande numero di campioni biologici provenienti da tutto il mondo.

Nella sua “Filosofia zoologica” del 1809 affermava che la natura è soggetta a leggi proprie e autonome che determinano un cambiamento delle specie nel tempo. Lamarck, sosteneva l’ereditarietà dei caratteri acquisiti, e che tale cambiamento segue un progetto, un disegno racchiuso nella natura, che fa si che gli organismi si perfezionino e diventino sempre più complessi.

In questo modo, le modifiche che un organismo subisce nel corso della sua vita potrebbero diventare ereditarie ed essere trasmesse alla progenie. Nella teoria dell’evoluzione di Lamarck ha grande importanza l’adattamento, un concetto base per il pensiero evolutivo. Lamarck, però, considera l’adattamento del singolo individuo ed il risultato dell’uso o del disuso di un determinato organo: secondo questo modo di concepire l’evoluzione la funzione crea l’organo e ogni essere vivente sviluppa gli organi di cui ha bisogno per la vita in un certo ambiente.

Allo stesso modo, se una persona acquisisce una zoppia durante la sua vita, può essere trasmessa per via ereditaria? O, se una persona acquisisce una cicatrice, quella cicatrice sarà allo stesso modo trasmissibile? La moderna teoria scientifica nega che ciò sia possibile, contrariamente al Lamarckianismo che sosteneva il fatto che i cambiamenti acquisiti durante la vita potessero essere trasmessi alla prole per favorire il cambiamento evolutivo.

Durante gli anni ’20, lo scienziato austriaco Paul Kammerer progettò un esperimento che coinvolse una specie chiamata Rospo ostetrico per dimostrare che l’ereditarietà lamarckiana era possibile.

Kammerer  riuscì a far riprodurre i rospi in acqua aumentando la temperatura dei loro contenitori, costringendoli a ritirarsi verso l’acqua per rinfrescarsi. I rospi di sesso maschile non sono geneticamente programmati per l’accoppiamento sottomarino ma Kammerer, seguendoli nell’arco di due generazioni, riferì che i suoi rospi mostravano artigli nuziali neri nei piedi che davano loro più forza durante il processo di accoppiamento subacqueo, mentre gli antenati dei rospi non mostravano questi artigli. Kammerer considerò questa una caratteristica acquisita causata dall’adattamento all’ambiente. Claims dimostrò invece che il risultato dell’esperimento era stato falsificato.

La più notevole di queste affermazioni fu presentata dal Dr. G. K. Noble, curatore dei rettili presso il Museo Americano di Storia Naturale, sulla rivista scientifica Nature. Noble, dopo un esame microscopico, sostenne che gli artigli neri in realtà avevano una spiegazione molto più banale: erano state semplicemente iniettate con inchiostro di china.

Quando la frode fu svelata nel 1926, Kammerer ne fu umiliato. Insistette che non aveva iniettato inchiostro nei rospi e suggerì che forse il responsabile poteva essere stato uno dei suoi assistenti di laboratorio. Chiunque avesse commesso la frode, fu Kammerer a sopportarne le conseguenze.

In una lettera, Kammerer dichiarò che dopo aver letto l’articolo di Noble riesaminò il suo campione e confermò che l’inchiostro di china era stato iniettato negli artigli.

Kammerer suggerì che il suo esperimento fosse stato  alterato da un assistente di laboratorio. Il criminologo Edward Sagarin scrisse in seguito che “Kammerer rivendicò sempre la sua totale innocenza dichiarando la sua ignoranza sull’identità del falsario“.

La credibilità scientifica di Kammerer fu tuttavia irrimediabilmente danneggiata.

Fonte: Hoaxes.org; Wikipedia

La prima pioggia di meteoriti artificiali del mondo avverrà in Giappone stasera (video)

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Il mondo è pieno di cose strane e meravigliose, sia reali che artificiali. Ora possiamo aggiungere a quella lista una pioggia di meteoriti artificiali pronta per il lancio in Giappone.

La pioggia artificiale di meteoriti è una creazione dello studio Astro Live Experiences  (ALE) con sede a Tokyo. L’azienda, guidata dal CEO e fondatore Lena Okajima, lavora in quello che definisce il settore dell’intrattenimento spaziale.

La pioggia artificiale di meteoriti creerà un effetto simile a quello delle stelle cadenti, come nella notte di San Lorenzo: una pioggia di frammenti di pellet cadrà nell’atmosfera bruciando e creando uno spettacolo di luci simile a quello offerto dalle stelle cadenti.

La tecnologia utilizzata da ALE rilascia frammenti di pellet grandi pochi centimetri da un razzo lanciato nella stratosfera che si dissolvono in colori brillanti mentre si riscaldano e si rompono nell’atmosfera. ALE sostiene che la loro versione offrirà una spettacolo miglior e più suggestivo rispetto alle piogge meteoriche naturali poiché durerà più a lungo e sarà più luminosa, inoltre sarà possibile vederla distintamente anche in luoghi con un forte inquinamento luminoso come le città.

ALE ha trascorso sette anni a perfezionare il suo dispositivo per la creazione di meteore artificiale ed ora è pronta per avviare l’attività commerciale. Questa prima esibizione si avvarrà del razzo Epsilon Rocket, come parte di un programma che offre agli studenti e alle imprese spaziali la possibilità di testare esperimenti, progetti e prodotti spaziali.

Un guasto ha posto fine all’esperimento sulla crescita dei semi sulla Luna

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Aggiornamento sull’esperimento biologico a bordo di Chang’e-4, sulla superficie lunare: come comunicato in precedenza, dei semi inseriti all’interno del contenitore sigillato che doveva costituire un ambiente isolato per sperimentare la crescita di piantine e insetti a gravità lunare, ha visto germinare solo i semi di cotone ma, a causa di un problema elettrico, semi e uova di insetto sono rimasti esposti alla temperatura di -52°C.

Il freddo notturno della superficie lunare, benché parzialmente contenuto dalla protezione termica del contenitore, ha congelato i germogli e le uova di moscerino (con i quali si era deciso di sostituire i bachi da seta, inizialmente previsti) presenti nella capsula.

Con l’arrivo del giorno lunare, della durata di tre settimane e delle temperature connesse, il materiale biologico nel contenitore scongelerà e andrà in putrefazione. Il contenitore è comunque ermetico e non esiste pericolo di rilascio del materiale biologico e contaminazione sulla superficie della Luna.

È quanto ha dichiarato il direttore dell’esperimento e vice presidente della Chongqing University.

Nonostante la fine prematura, l’esperimento viene considerato un successo, visti i risultati ottenuti con i germogli.

Ricordiamo che si trattava del primo esperimento in assoluto di crescita e sviluppo di piante ed insetti svoltosi sulla superficie lunare, esposto quindi alla ridotta gravità lunare.

Che le piante possano crescere nello spazio era già noto, essendo stata realizzata la crescita di ortaggi sulla Stazione Spaziale Internazionale in condizioni di microgravità.

I più convinti oppositori degli alimenti geneticamente modificati sono quelli che ne sanno meno

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Ignoranza In Azione

Alcune persone sono davvero contrarie agli alimenti geneticamente modificati (GM). Ma quanto ne sanno veramente questi fieri oppositori della scienza di modificazione genetica su piante a scopo alimentare?

Non tanto quanto pensano, stando ad un nuovo studio dell’Università del Colorado.

Si scopre che le persone che si oppongono agli OGM generalmente ammettono di saperne davvero poco“, ha spiegato il coautore dello studio Nicholas Light. “Se non ne sanno molto, ammettono di non saperne molto. Ma non importa, quel poco che credono di sapere, specifico sull’argomento,  basta a spingerli ad un’opposizione cieca e irriducibile.

l Sondaggio

Secondo un articolo pubblicato sulla rivista  Nature Human Behaviour, lo studio è stato condotto su un campione di oltre oltre 2000 persone, intervistate negli Stati Uniti, in Francia e in Germania.

Per prima cosa, ad ogni intervistato è stato chiesto di condividere la propria opinione sugli alimenti GM e di valutare la propria comprensione su cosa siano effettivamente gli alimenti GM. Quindi ciascun rispondente ha risposto a una serie di domande con opzione “vero o falso” sulla scienza in generale e sulla genetica.

Nonostante vi sia un diffuso consenso scientifico sul fatto che gli alimenti geneticamente modificati siano sicuri, oltre il 90% degli intervistati ha dichiarato di essere almeno in qualche modo contrario ai cibi di quel tipo. In generale, più una persona si dichiarava contraria, minore era il punteggio ottenuto nel test di conoscenza e più in alto valutavano la propria comprensione del soggetto.

Questo risultato è perverso, ma è coerente con le precedenti ricerche sulla psicologia dell’estremismo“, ha detto l’autore principale Phil Fernbach in un comunicato stampa. “Le opinioni estreme derivano spesso da persone che pensano di comprendere argomenti complessi meglio degli altri.”

Se si trattasse solo di persone disinformate che pensano di conoscere meglio del resto del mondo, non sarebbe un grosso problema.

Ma modificando geneticamente un alimento, possiamo migliorare tutto, dalla sua resistenza alla siccità al suo livello nutrizionale, fattori che potrebbero portare a una società più sana e meglio nutrita e le opinioni degli oppositori dei cibi GM possono ostacolare la ricerca sugli OGM e portare a una legislazione che ne rallenti la diffusione.

Quindi, come convincere gli oppositori degli alimenti GM non sono dannosi, al contrario di quanto loro pensano?

I nostri risultati suggeriscono che per cambiare le opinioni consolidate nelle menti delle persone prima è necessario che imparino a capire cosa non sanno e ad avere lo stimolo e la curiosità per informarsi“, ha detto Light. “Senza questo primo passo, gli interventi educativi potrebbero non funzionare molto bene per portare le persone in linea con il consenso scientifico“.

Un nuovo metodo di stampa 3D, fino a 100 volte più veloce

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Il nuovo metodo si traduce anche in una stampa più forte rispetto ai modelli a strati tipici.

Invece di costruire filamenti di plastica strato per strato, un nuovo approccio alla stampa 3D solleva forme complesse da una vasca di liquido fino a 100 volte più rapidamente rispetto ai processi di stampa 3D convenzionali, come hanno dimostrato i ricercatori dell’Università del Michigan.

La stampa 3D potrebbe cambiare radicalmente la produzione di oggetti relativamente piccoli, producendo fino a 10.000 articoli identici a costi inferiori, perché permetterebbe di realizzare gli oggetti senza la necessità di uno stampo che, ovviamente, presenta costi, spesso non indifferenti. La forma più comune di stampa 3D, che è un po ‘come costruire oggetti 3D con una serie di linee 1D, non è stata in grado di colmare tale lacuna in termini di tempi di produzione tipici di una settimana o due.

Un blocco stampato in 3D M

Esempio dei nuovi modelli stampati in 3D realizzati dal team di Scott and Burns. Foto: Evan Dougherty / Michigan Engineering

Utilizzando approcci convenzionali, non è possibile raggiungere tempi di produzione commercialmente accettabili a meno di disporre di centinaia di macchine“, ha affermato Timothy Scott, professore associato di ingegneria chimica presso l’UM, che ha co-diretto lo sviluppo del nuovo approccio di stampa 3D con Mark Burns, professore di Ingegneria presso l’UM.

Il metodo da loro sviluppato solidifica la resina liquida usando due luci laser per controllare le zone dove la resina deve essere indurita e dove deve rimanere fluida. Ciò consente di consolidare la resina in modelli più sofisticati. Con questo sistema possono essere realizzati bassorilievi 3D con una singola stampa invece che attraverso una serie di linee 1D o sezioni 2D. I test di stampa con questo metodo presentati includono un reticolo, una barca giocattolo e un blocco M.

È una delle prime vere stampanti 3D mai realizzate“, ha dichiarato Burns.

Ma il vero approccio 3D non è una semplice acrobazia: era necessario superare i limiti dei precedenti tentativi di stampa in vasca. La resina tende a solidificarsi sulla finestra in cui appare la luce che la modella, rallentando il lavoro. Creando una regione relativamente ampia dove non si verifica alcuna solidificazione, le resine più spesse, rafforzate con additivi in polvere, possono essere utilizzate per produrre oggetti più robusti e durevoli. Il metodo migliora anche l’integrità strutturale della stampa 3D dei filamenti, in quanto questi oggetti hanno punti deboli nelle interfacce tra i livelli.

  • Una barca giocattolo stampata in 3D realizzata in resinaEsempi dei nuovi modelli stampati in 3D realizzati dal team di Scott and Burns. Foto: Martin de Beer, Burns Lab, ingegneria del Michigan

Una soluzione precedente utilizzata per ovviare a questo problema della solidificazione sulla finestra era quella di utilizzare una finestra che lascia passare l’ossigeno. L’ossigeno penetra nella resina e blocca la solidificazione nell’area vicino alla finestra, lasciando una pellicola di fluido che consente di rimuovere la superficie appena stampata.

Ma poiché questo spazio è spesso come un pezzo di nastro trasparente, la resina deve essere molto liquida per scorrere abbastanza velocemente nel piccolo spazio tra l’oggetto appena solidificato e la finestra mentre la parte viene tirata verso l’alto. Ciò limita la stampa in vasca a prodotti piccoli e personalizzati, relativamente delicati, come i dispositivi dentali e le solette delle scarpe.

Sostituendo l’ossigeno con una seconda luce laser che impedisca la solidificazione, il team del Michigan è riuscito ad ottenere un divario molto più ampio tra l’oggetto e lo spessore della finestra, consentendo alla resina di scorrere migliaia di volte più velocemente.

La chiave del successo è la chimica della resina. Nei sistemi convenzionali, c’è solo una reazione: un fotoattivatore indurisce la resina ovunque risplenda la luce del laser. Nel sistema Michigan, c’è anche un fotoinibitore, che risponde a una diversa lunghezza d’onda della luce. Piuttosto che limitarsi a controllare la solidificazione in un piano 2D, come fanno le attuali tecniche di stampa in vasca, il team del Michigan può modellare i due tipi di luce per indurire la resina praticamente in qualsiasi posizione 3D vicino alla finestra di illuminazione.

L’Università del Michigan ha presentato tre domande di brevetto per proteggere i molteplici aspetti dell’approccio e Scott si sta preparando a lanciare una startup.

Un’astronave a vapore che potrebbe navigare nel cosmo indefinitamente

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Alcuni tecnici e scienziati affermano che questa piccola astronave potrebbe procurarsi il suo carburante sugli asteroidi, i pianeti e le lune che potrebbe esplorare.

Dopo l’astronave dal design anni ’50, simile a quella di Tin Tin, che SpaceX sta sviluppando, leggete il futuro dei viaggi nello spazio: la potenza del vapore!

Sul serio: mezzo secolo dopo che il primo uomo è sceso sulla Luna, sembra che l’esplorazione dello spazio sia finalmente entrata nell’era del vapore!!!

Sembra uno scherzo ma perfino la NASA ha investito nella fase d’avvio di questo progetto. Scienziati della University of Central Florida hanno collaborato con Honeybee Robotics, un’azienda basata in California che si occupa di tecnologia mineraria spaziale, per sviluppare il progetto di un piccolo veicolo spaziale a vapore in grado di procurarsi il proprio carburante direttamente dagli asteroidi, dai pianeti e dalle lune che sta esplorando.

Trasformando continuamente l’acqua prelevata dai corpi celesti che sta esplorando in vapore, questa astronave-lander di dimensioni microscopiche potrebbe, teoricamente, sostenere su un numero indefinito di missioni planetarie attraverso il sistema solare (e, perchè no, nella galassia), a patto che arrivi sempre in qualche posto dove sia presente acqua per il rifornirsi.

Metzger e i suoi colleghi hanno chiamato il lander WINE (abbreviazione di “World Is Not Enough“), e un prototipo del velivolo ha recentemente completato la sua prima missione di test su una simulazione realizzata in California di un asteroide. Utilizzando un apparato di perforazione miniaturizzato, il lander ha estratto con successo acqua dal falso asteroide e ha convertito l’H20 in propellente per razzi, lanciandosi, poi, in aria usando una serie di propulsori a vapore.

Immagine: usando il vapore invece del carburante, il prototipo di veicolo spaziale World Is Not Enough (WINE) può teoricamente esplorare "per sempre", purché sia ​​presente acqua e gravità sufficientemente bassa
Utilizzando il vapore piuttosto che il normale propellente, il prototipo del veicolo spaziale World Is Not Enough (WINE) può teoricamente esplorare la galassia “per sempre”, purché trovi sempre acqua e gravità sufficientemente bassa. Università della Florida centrale

La frase “astronave alimentata a vapore” potrebbe inizialmente evocare immagini retrò simili a quelle del film Metropolis, una struttura piena di ingranaggi, cavi elettrici e tubi, il tutto avvolto dalla nebbia generata dal vapore. Niente di tutto questo, la tecnologia dietro il progetto di WINE è molto più complessa di quanto sembri. Per far funzionare il prototipo nel modo giusto, Metzger ha trascorso tre anni a sviluppare nuovi modelli ed equazioni computerizzate sulla propulsione a vapore per aiutare WINE a ottimizzare le sue operazioni in risposta alle diverse esigenze gravitazionali dell’ambiente circostante.

Se un robot progettato sulla base di WINE riuscisse a raggiungere lo spazio, i pannelli solari integrati potrebbero fornirgli l’energia iniziale necessaria ad avviare le sue operazioni di trivellazione sui corpi celesti.

Il successo del primo test è stato una grande svolta per il progetto WINE, ma c’è ancora molta strada da fare prima che il lander possa essere testato in un ambiente spaziale reale.

Nel frattempo, la NASA si è dimostrata interessata al potenziale di una nave stellare potenzialmente autosufficiente e ha contribuito a finanziare le prime fasi del progetto; ora gli sviluppatori stanno cercando nuovi partner che aiutino WINE ad uscire dai laboratori per spostarsi in un altro mondo.

Fonte: livescience

Leggende metropolitane: un’insolita gravidanza nelle cronache del post guerra civile americana

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di Oliver Melis

Nel novembre 1874  apparve nel volume introduttivo di The American Medical Weekly, una rivista medica di Louisville, un insolito articolo, scritto dal Dr. LeGrand G. Capers e intitolato: “Attenzione ai ginecologi!– Note dal diario di un chirurgo di campo e ospedaliero, C.S.A ”

Nell’articolo, il dottor Capers descrisse un caso di inseminazione artificiale cui aveva assistito in un campo di battaglia della Guerra Civile nel Mississippi, in cui una pallottola era passata attraverso i testicoli di un soldato, e dopo aver percorso una certa distanza colpi una donna mettendola incinta. Il fatto si sarebbe verificato il 12 maggio 1863 intorno alle 15:00. durante la battaglia di Raymond, dove “la brigata del generale di brigata John Gregg delle forze confederate combatteva l’esercito di Grant guidato dal Maggiore generale John A. Logan.

Secondo il dottor Capers, medico dell’esercito dei confederati che si trovava con il suo reggimento durante la battaglia, una casa posta a circa 300 metri dietro le linee confederate, ospitava una madre, che con le sue due figlie e i loro servi osservavano la battaglia in attesa di aiutare i soldati confederati caduti. All’improvviso il dottor Capers notò un soldato cadere a terra e nello stesso istante udì un grido proveniente dalla casa. Il dottor Capers notò che il proiettile era “rimbalzato passando poi attraverso lo scroto, e portando via il testicolo sinistro del soldato”.

Mentre fasciava le ferite del soldato, la madre pregò il dottore a visitare sua figlia. Il dottore acconsentì e scoprì che anche la figlia maggiore era stata ferita da un proiettile. Nel suo caso, il proiettile “era penetrato nella parte sinistra dell’addome, circa a metà strada tra l’ombelico e il processo spinale anteriore dell’osso, e si era perso nella cavità addominale, lasciando dietro di sé una ferita lacerata“.

Il medico ebbe solo il tempo di prescrivere alla ragazza un anodino prima che fosse costretto a ritirarsi con il suo reggimento. Tuttavia, nel corso dei due mesi successivi, essendo di stanza con i feriti nel vicino villaggio di Raymond, fu in grado di visitare regolarmente la giovane donna e la osservò riprendersi completamente dalla sua ferita. Sei mesi più tardi si trovò di nuovo nel quartiere di Raymond e visitò la ragazza. Scoprì che il suo ventre aveva cominciato a gonfiarsi. Tre mesi dopo diede alla luce un figlio.

.La famiglia, di ferrea moralità, era mortificata dal fatto che la figlia non sposata avesse partorito. La figlia, tuttavia insistette che, essendo vergine, non sapeva come fosse accaduta una cosa del genere. il dottore la esaminò e scoprì che il suo imene era intatto. Tuttavia, al momento, non dava credito alla sua insistenza sul fatto che fosse vergine.

Tre settimane dopo la nonna chiese al dottor Capers di esaminare il piccolo perché lo scroto era pericolosamente ingrossato e sensibile. Il dottore lo esaminò, decise di operare e, con suo grande stupore, vi trovò una proiettile.

Dopo una lunga riflessione,su come un proiettile potesse essere finito nel corpo del bambino, il Dr. Capers ricostruì l’incredibile serie di eventi. Ricordava di aver trattato il giovane che era stato colpito da una pallottola che gli aveva attraversato il testicolo sinistro. Questo stesso proiettile, determinò, dovette poi continuare il suo volo, portando con sé dello sperma, prima che finalmente penetrasse nell’addome della giovane donna, impregnandola, e poi facendosi strada nella carne del bambino.

Spiegò la situazione bizzarra alla famiglia, che chiese di incontrare il soldato. Il soldato e la giovane donna finirono per sposarsi e avere altri due bambini, in modo “normale”.

Dopo essere apparsa nell‘American Medical Weekly, questa storia divenne una leggenda. Le sue origini e dettagli non sono noti, ma il profilo di base del racconto è stato ripetuto frequentemente. Un diario medico lo ritenne vero fino al 1959 (F. Donald Napolitani, “Due casi insoliti di piaghe da arma da fuoco dell’utero”, New York State Journal of Medicine, 59, 1959, 491-93). Ma la storia, logicamente non è vera.

Fu interamente inventata dal Dr. Capers, che apparentemente voleva prendere in giro le numerose storie di guerra civile molto abbellite che venivano raccontate negli anni settanta.

Ma lo scherzo finì per ritorcersi sul Dr. Capers.

Il dottore aveva presentato la storia all‘American Medical Weekly anonimamente, non desiderando che il suo nome fosse per sempre legato a una storia così ridicola. Tuttavia, l’editore della rivista, E.S. Gaillard, riconoscendo la calligrafia del dottore e riconoscendo anche che la storia era una finzione incredibile stampò il pezzo citando Capers come autore.

Insomma, bufale e creduloni esistono da sempre.

I semi di cotone trasportati sulla luna dalla Chang’e-4 sono germogliati

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Abbiamo già coltivato verdure nello spazio, più precisamente sulla Stazione Spaziale Internazionale, dove alcune verdure a foglia verde e girasoli sono germogliate e cresciute. Ora, per la prima volta, dei semi di cotone sono germogliati a bordo del lander della missione lunare cinese Chang’e-4 sono germogliati e la sfida consiste nel vedere se resisteranno e cresceranno regolarmente nella gravità lunare.

Il successo di questo esperimento sarà fondamentale nel futuro quando sulla Luna saranno istituite missioni a lungo termine e gli astronauti dovranno approvvigionarsi di cibo.

Secondo l’emittente televisiva globale CCTV, due settimane dopo che il lander cinese è sceso sul lato più lontano della Luna, i semi di cotone inclusi nell’esperimento atto a testare la sostenibilità della vita vegetale a gravità lunare, sono germogliati.

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chongqing university 2018
WEIBO / CHUNGKING
La lattina contenente semi di piante.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Gli scienziati dell’Università di Chongqing hanno spiegato che un sistema particolare fa giungere all’interno della lattina la luce naturale dalla luna per stimolare la crescita della piante e la fotosintesi. L’obbiettivo era quello di creare un piccolo ecosistema.

“È la prima volta che gli esseri umani hanno ottenuto la nascita e la crescita di esseri viventi sulla Luna,” ha commentato lo speaker della CCTV. “La speranza, ora, è che il germoglio continui a crescere diventando la prima foglia verde sulla Luna”.

Gli scienziati continuano ad osservare lo stato dell’esperimento ed i suoi progressi, a questo punto ci si aspetta che germoglino anche gli altri semi, così come c’è curiosità per i moscerini della frutta.