Un evento di sbiancamento di massa della barriera corallina di proporzioni allarmanti è stato registrato al largo della costa occidentale dell’Australia, trasformando vaste aree della rinomata barriera corallina di Ningaloo in un desolante paesaggio bianco e opaco. Gli scienziati descrivono questo fenomeno come “senza precedenti”, evidenziando la gravità dell’impatto sulle vibranti comunità coralline.

Ondata di calore marina “cuoce” la barriera corallina
L’esperta di oceanografia Kate Quigley, parte del team di ricerca che monitora il parco marino patrimonio dell’umanità, ha spiegato che un’ondata di calore marino prolungata ha letteralmente “cucinato” la barriera corallina. Ningaloo, celebre per la sua biodiversità e per le migrazioni degli squali balena, è stata colpita duramente da questo evento.
Sebbene la valutazione completa dei danni sia ancora in corso, i dati raccolti da Quigley e dal suo team indicano che si tratta del peggior sbiancamento di massa degli ultimi anni. “Quest’anno, gli oceani caldi hanno semplicemente cotto i coralli“, ha affermato Quigley, sottolineando la profondità e l’estensione del fenomeno, che non si limita agli strati superficiali della barriera.
La barriera corallina di Ningaloo, estesa per 300 chilometri lungo la costa occidentale australiana, è una delle più grandi “barriere coralline marginali” del mondo. La sua importanza ecologica e la sua vulnerabilità ai cambiamenti climatici la rendono un indicatore cruciale dello stato di salute degli oceani.
Secondo l’ufficio meteorologico governativo, le acque oceaniche al largo dell’Australia Occidentale hanno registrato temperature fino a tre gradi superiori alla media durante i mesi estivi. Il monitoraggio della National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA) degli Stati Uniti ha confermato che le temperature hanno superato la “soglia di sbiancamento” già a metà gennaio 2025.
Lo sbiancamento si verifica quando le acque calde inducono i coralli a espellere le alghe colorate (zooxantelle) che vivono nei loro tessuti. Questo processo, pur non significando la morte immediata del corallo, lo rende estremamente vulnerabile: “Ma se la situazione è abbastanza grave, i coralli moriranno“, ha avvertito Quigley, sottolineando la necessità di monitorare attentamente l’evoluzione della situazione.
Questo evento di sbiancamento di massa mette in evidenza la crescente minaccia che il riscaldamento globale rappresenta per gli ecosistemi marini. La barriera corallina di Ningaloo, con la sua straordinaria biodiversità, è un simbolo della fragilità di questi ambienti e della necessità urgente di azioni concrete per mitigare i cambiamenti climatici.
Un doppio allarme per l’Australia e il mondo
Recenti dati governativi hanno rivelato la presenza di piccole chiazze di sbiancamento dei coralli anche nella punta settentrionale della celebre Grande Barriera Corallina, situata sulla costa orientale dell’Australia. Questo fenomeno, combinato con il massiccio evento di sbiancamento che sta devastando la Barriera Corallina di Ningaloo sulla costa occidentale, solleva gravi preoccupazioni sulla salute degli ecosistemi marini australiani.
Quigley ha sottolineato che le barriere coralline di Ningaloo e la Grande Barriera Corallina sono influenzate da modelli meteorologici distinti, rendendo insolito osservare lo sbiancamento simultaneamente in entrambe: “Quello a cui stiamo assistendo è che il riscaldamento degli oceani è così elevato che in alcuni luoghi sta prevalendo sulle condizioni locali“, ha affermato Quigley, esprimendo la sua preoccupazione per l’ampiezza e la gravità della situazione: “È semplicemente scioccante. Quando facciamo un’istantanea nazionale, è estremamente preoccupante”.
La Grande Barriera Corallina, un’icona australiana e una delle principali attrazioni turistiche del paese, ha subito cinque eventi di sbiancamento di massa negli ultimi otto anni. Nonostante le attuali chiazze di sbiancamento non siano ancora classificate come un evento di massa, la loro presenza è un segnale allarmante della crescente vulnerabilità della barriera corallina al riscaldamento degli oceani.
Il 2024 ha registrato le temperature medie globali più elevate mai documentate, con ondate di calore prolungate che hanno colpito numerosi oceani del pianeta. Questa tendenza ha avuto un impatto devastante sulle barriere coralline di tutto il mondo. Un recente studio condotto da un’importante agenzia scientifica statunitense ha rivelato che quasi l’80% delle barriere coralline globali ha subito episodi di sbiancamento a causa del calore tra il 2023 e il 2024.
La simultanea comparsa di sbiancamento in due ecosistemi corallini chiave dell’Australia, unita al contesto globale di riscaldamento degli oceani, evidenzia l’urgenza di affrontare la crisi climatica. La salute delle barriere coralline è un indicatore cruciale dello stato di salute degli oceani, e la loro perdita avrebbe conseguenze devastanti per la biodiversità marina e per le comunità che dipendono da questi ecosistemi. È fondamentale adottare misure immediate per ridurre le emissioni di gas serra e proteggere le barriere coralline attraverso strategie di conservazione e ripristino.
Un fenomeno globale: temperature record e sbiancamento diffuso
L’Australia, ricca di giacimenti di carbone, gas, metalli e minerali, ha costruito la sua prosperità economica sull’estrazione e l’esportazione di queste risorse. Tuttavia, questa crescita economica ha un costo ambientale significativo. L’attività mineraria e l’uso di combustibili fossili hanno contribuito all’aumento delle emissioni di gas serra, accelerando il cambiamento climatico.
L’Australia sta già sperimentando gli effetti del cambiamento climatico in modo sempre più intenso. Ondate di calore più frequenti e intense, incendi boschivi devastanti e periodi di siccità prolungati stanno diventando la norma. Gli scienziati hanno stabilito un legame diretto tra questi eventi estremi e l’aumento delle temperature globali.
Le barriere coralline australiane, tra cui la Grande Barriera Corallina, sono particolarmente vulnerabili al riscaldamento degli oceani. Lo sbiancamento dei coralli, causato dall’aumento delle temperature, sta diventando un fenomeno sempre più frequente e diffuso. La perdita di queste barriere coralline avrebbe conseguenze devastanti per la biodiversità marina e per le comunità che dipendono da questi ecosistemi.
La situazione richiede un’azione urgente e coordinata a livello globale. È fondamentale ridurre le emissioni di gas serra, adottare pratiche di pesca sostenibili e ridurre l’inquinamento marino per proteggere le barriere coralline e garantire la loro sopravvivenza per le generazioni future. L’Australia, con la sua ricchezza di risorse naturali e la sua vulnerabilità al cambiamento climatico, ha un ruolo cruciale da svolgere in questo sforzo globale.