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Arco di Costantino: un fulmine ha danneggiato l’antico monumento

Mercoledì 2 ottobre 2024 gli operai hanno montato una gru per mettere in sicurezza l'Arco di Costantino a Roma, vicino al Colosseo, dopo che un fulmine ha staccato frammenti dell'antica struttura

Mercoledì 2 ottobre 2024 gli operai hanno montato una gru per mettere in sicurezza l’Arco di Costantino a Roma, vicino al Colosseo, dopo che un fulmine ha staccato frammenti dell’antica struttura.

Arco di Costantino
L’Arco di Costantino è il più grande dei tre archi trionfali ancora conservati a Roma, alto circa 25 metri, situato lungo la strada solitamente utilizzata per i trionfi, nel tratto compreso tra il Circo Massimo e l’ Arco di Tito. È stato costruito riutilizzando in parte materiali ed elementi architettonici di monumenti imperiali più antichi, appartenenti all’età di Traiano , Adriano e Marco Aurelio. Tutti i volti degli imperatori nei rilievi furono rimodellati a somiglianza di Costantino, con il nimbo a sottolineare la sua maestà imperiale.

Un fulmine ha colpito l’Arco di Costantino

Un violento temporale con tuoni e fulmini che ha abbattuto alberi e allagato le strade di Roma ha danneggiato l’arco onorario nel tardo pomeriggio di martedì 1° Ottobre.

Frammenti di marmo bianco sono stati raccolti e messi in sicurezza dagli operai del Parco archeologico del Colosseo non appena la tempesta si è placata. L’entità dei danni è in fase di valutazione.

Il lavoro di recupero da parte dei tecnici è stato tempestivo. I nostri operai sono arrivati subito dopo il fulmine. Tutti i frammenti sono stati recuperati e messi in sicurezza“, ha affermato un funzionario del parco.

Alcuni frammenti dell’Arco di Costantino sono stati recuperati da un gruppo di turisti

Mercoledì 3 ottobre i turisti che hanno visitato il sito hanno trovato alcuni frammenti sparsi che hanno consegnato ai lavoratori del parco, temendo che potessero essere caduti dall’Arco di Costantino.

È quasi surreale che abbiamo trovato dei pezzi“, ha detto Jana Renfro, una turista di 69 anni dello stato americano dell’Indiana, che ha detto di aver trovato i frammenti a circa tre metri dalla base del monumento.

La guida turistica del gruppo, Serena Giuliani, li ha elogiati per aver restituito i pezzi ritrovati, affermando che questo ha dimostrato: “una grande sensibilità per le antichità romane”.

L’arco onorario, alto più di 20 metri, è stato eretto nel 315 d.C. per celebrare la vittoria dell’imperatore Costantino su Massenzio dopo la battaglia di Ponte Milvio.

L’Arco di Costantino è il più grande dei tre archi trionfali ancora conservati a Roma, alto circa 25 metri, situato lungo la strada solitamente utilizzata per i trionfi, nel tratto compreso tra il Circo Massimo e l’ Arco di Tito.

È stato costruito riutilizzando in parte materiali ed elementi architettonici di monumenti imperiali più antichi, appartenenti all’età di Traiano, Adriano e Marco Aurelio. Tutti i volti degli imperatori nei rilievi furono rimodellati a somiglianza di Costantino, con il nimbo a sottolineare la sua maestà imperiale.

È probabilmente da considerarsi il primo esempio di quel riutilizzo sistematico del materiale, durato per tutto il Medioevo e, al tempo stesso, rappresenta una preziosa sintesi di oltre due secoli di arte ufficiale romana.

LArco di Costantino presenta tre archi: quello centrale è il più ampio e presenta una ricca decorazione a bassorilievo su tutti i lati. Sopra gli archi minori sono raffigurate le gesta di Costantino nella sua campagna contro Massenzio. Più in alto, scene di caccia e sacrifici sono raffigurate nei tondi di età adrianea.

Nell’attico, spiccano otto statue di Daci, provenienti dal Foro di Traiano, che affiancano la lunga iscrizione e grandi pannelli di età marcense, con episodi della guerra germanica. Le basi delle colonne corinzie sono decorate con figure allegoriche .

L’Arco di Costantino, inglobato a metà del XII secolo nella fortezza Frangipane, ha subito rifacimenti a partire dalla fine del XV secolo e per tutto il XVI secolo, fino al 1733, quando sono state apportate ampie integrazioni alle parti mancanti.

Conclusioni

Nei pressi dell’arco si trovano i resti della cosiddetta Meta Sudans, una fontana monumentale realizzata in età flavia. Il nome “meta” deriva dalla forma conica che ricordava una sorta di colonna dell’antico circo romano, mentre “sudans” indicava l’acqua che ne sgorgava.

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