Alfredo nacque in Inghilterra tra l’847 e l’849 a Wantage, nell’attuale Oxfordshire, quarto figlio di Etevulfo del Wessex e della sua prima moglie Osburga. Sembra sia stato un ragazzo dal singolare talento, infatti a 5 anni si dice che sia stato mandato a Roma per essere cresimato da papa Leone IV che lo “unse come re”.
La vita pubblica di Alfredo iniziò con l’ascesa al trono del fratello maggiore Etelredo, con il quale iniziò il suo lavoro per difendere l’Inghilterra dai Danesi. E’ durante questo periodo che acquisì il titolo di secundarius impartito da Asser, cioè un titolo che può essere associato a quello di successore riconosciuto.
Nell’868 Alfredo sposò la figlia del priore magistrato dei Gaini, Etelredo Mucill, Ealhswith con cui ebbe 5 o 6 figli tra cui una bambina, che grazie alla parentela della mamma con un precedente re della Mercia, sarebbe diventata di diritto futura regina della Mercia.
Combattendo al fianco del fratello, però, Alfredo fallì nel tentativo di liberare la Mercia dai Danesi. Grazie allo studio delle tecniche dell’esercito romano alla fine Alfredo riuscì a sconfiggere l’esercito Danese. Dalla vittoria gli anglosassoni ottennero nuovi e migliori confini oltre alla pace.
Aiutato ancora dalla cultura classica, Alfredo grazie alla pace ottenuta si dedicò alla riorganizzazione economica ed amministrativa del regno. Gli vengono anche attribuite le traduzioni dirette dal latino all’inglese di alcune opere importanti.
Il 26 Ottobre 899 morì all’età di 50/51 anni, ancora oggi non sono note le cause della morte anche se sembrerebbe che abbia sofferto per tutta la vita di una malattia gastrica dolorosa, e grazie al suo biografo che ha dettagliatamente descritto i suoi sintomi, i medici moderni hanno potuto formulare l’ipotesi che Alfredo abbia sofferto della malattia di Crohn. Alfredo viene considerato dalla storiografia inglese il fondatore della cultura della nazione anglosassone.
Grazie alla scia dell’antica tradizione di considerare alcuni regnanti dei paesi del nord Europa che avevano operato per il bene dello stato e dei sudditi, nonché per la sua religiosità, Alfredo venne venerato come un Santo.