sabato, Novembre 23, 2024
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Come aiutare una persona anziana che ha problemi di udito

Anche se si può palesare a tutte le età, il calo di udito è un inconveniente che si verifica più di frequente tra i soggetti oltre i 60 anni di età

Anche se si può palesare a tutte le età, il calo di udito è un inconveniente che si verifica più di frequente tra i soggetti oltre i 60 anni di età. Il fatto è che questo problema non compromette solo la qualità della vita dei soggetti direttamente interessati, ma anche quella dei loro familiari e più in generale di tutte le persone che se ne prendono cura. Di fronte a un deficit uditivo, infatti, spesso non si sa come reagire, che cosa fare e come comportarsi.

La presbiacusia

Il termine specifico per indicare la condizione di ipoacusia che è dovuta al trascorrere degli anni è presbiacusia. Si tratta di una vera e propria patologia che può essere innescata da varie cause, anche se alla base c’è un denominatore comune: ci riferiamo all’inquinamento acustico, comune soprattutto nelle aree industrializzate, che ha avuto una notevole influenza rispetto a una diffusione tanto consistente dell’ipoacusia tra gli anziani.

Ovviamente ci sono anche ulteriori variabili da prendere in considerazione, come per esempio l’impiego di farmaci ototossici, la predisposizione genetica e la comparsa di infiammazioni che colpiscono l’apparato uditivo.

L’uso di un amplificatore auricolare

Un mini amplificatore auricolare può essere la soluzione più efficace per accrescere la propria percezione uditiva: l’auricolare permette a chi lo utilizza di regolare il volume per mezzo di un apposito regolatore.

ci sarà più bisogno di tenere la tv a tutto volume, insomma, perché tutti i suoni ricevuti vengono aumentati e amplificati. Mini auricolari di questo tipo sono utili se non si riesce a sentire bene la tv, ma anche in caso di difficoltà di udito temporanee o semplicemente se si soffre di problemi di udito.

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Le conseguenze del calo di udito: l’isolamento sociale

L’età media nel nostro Paese si alza sempre di più, ma non è detto che questo allungarsi dell’esistenza si accompagni sempre a una qualità della vita ideale. Più gli anni passano, dunque, e più le condizioni di salute degli anziani peggiorano.

Tra le conseguenze c’è l’isolamento sociale, amplificato da un lato dalla mancanza di compagnia e dall’altro lato dalle difficoltà nel rimanere autosufficienti. Così, a mano a mano che gli anni passano gli anziani tendono a evitare le relazioni sociali e a chiudersi come in un guscio.

È evidente che se la perdita dell’udito va a sommarsi ad altre patologie, la tendenza a isolarsi cresce in modo esponenziale.

Causa o effetto?

In pratica, la perdita di udito è al tempo stesso effetto e causa dell’isolamento sociale. Le persone che sentono poco, in genere, non vogliono affrontare il problema, ma il risultato è che l’ipoacusia si rivela una fonte di isolamento e di solitudine. E così si ritorna al discorso con cui abbiamo aperto questo articolo: chi ogni giorno si ritrova a vivere accanto a un soggetto che ha problemi di presbiacusia finisce per essere coinvolto nella condizione di isolamento che caratterizza la persona.

I cosiddetti caregiver, impegnati a migliorare la qualità della vita della persona di cui si prendono cura, non possono sottrarsi dall’onere di aiutarla, e quindi di motivarla a riconoscere l’esistenza di un problema affinché lo stesso possa essere affrontato.

I sintomi

Ma come si fa a far capire a una persona che ha problemi di calo di udito? Prima di tutto è importante riconoscere i sintomi, partendo dal presupposto che quelli dell’ipoacusia sono diversi e abbastanza chiari.

Per esempio, una persona anziana che ha problemi di udito tende a utilizzare un tono di voce particolarmente elevato, chiede di farsi ripetere spesso le frasi, ascolta la radio o la tv a un volume eccessivo e non partecipa alle conversazioni in maniera attiva.

Quando uno o più di questi sintomi vengono riconosciuti in una persona anziana, non è il caso di attendere: la questione merita di essere approfondita, per verificare se c’è da intervenire o meno.

Come si affronta il problema

Se i sintomi appena indicati si ripetono con una certa frequenza, si può essere certi che il soggetto abbia un problema di udito. Tuttavia è proprio a questo punto che sopraggiunge il momento peggiore, quello in cui il problema deve essere affrontato con la collaborazione della persona coinvolta.

Affrontare l’argomento non è così facile, soprattutto perché in genere le persone che soffrono di ipoacusia si rifiutano di riconoscere la propria condizione, sia per timore che per semplice imbarazzo.

Per rendere il tutto meno traumatico è necessario saper scegliere il luogo e il momento giusti per introdurre il tema. È consigliabile scegliere una location silenziosa e tranquilla, magari sfruttando una situazione in cui in casa non c’è nessun altro.

La visita

Dopo che la persona avrà capito quanto è fondamentale accettare la propria condizione, non rimane altro da fare che prenotare una visita con uno specialista. Se ci si rivolge a un audioprotesista ci si può sottoporre a degli esami dell’udito ad hoc, in modo da verificare il livello di deficit uditivo e capire qual è la migliore protesi acustica a seconda delle necessità.

L’importante è che la persona anziana venga messa nelle condizioni di capire quali sono i pericoli concreti a cui va incontro nella vita di tutti i giorni a causa di un inconveniente in apparenza innocuo come l’ipoacusia: anche il solo atto di camminare per strada può essere rischioso. Anche non essere in grado di avvertire lo squillo del telefono è un inconveniente da non sottovalutare.

Come si rimedia

D’altra parte, al soggetto anziano deve essere fatto comprendere che al giorno d’oggi i progressi compiuti dalla tecnologia sono tali che anche nel settore degli apparecchi acustici si notano risultati eccezionali: nella maggior parte dei casi, infatti, le protesi sono davvero discrete, per non dire addirittura invisibili.

Così, anche la ritrosia tipica di chi non vuole ammettere di avere un problema dovrebbe essere sconfitta. È normale, comunque, che non tutti siano propensi ad accettare la necessità di ricorrere a uno specialista, e magari qualcuno rifiuterà con sdegno e per orgoglio, non riconoscendo il fatto che il trascorrere degli anni porta con sé degli acciacchi inevitabili.

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