La Cina ha tracciato il suo percorso per l’esplorazione robotica e con equipaggio della Luna e dello spazio profondo, con una serie di missioni che avranno come obiettivo lo sviluppo di una base lunare permanente.
Tre missioni robotiche che si svolgeranno a breve porteranno sulla Luna lander, orbiter, satelliti ripetitori e testeranno le tecnologie chiave necessarie per iniziare la costruzione della Stazione internazionale di ricerca lunare cinese (ILRS) negli anni ’30. l’ILRS sarà inizialmente una base robotica che sarà permanentemente abitabile dopo il 2035.
Parallelamente, la Cina sta pianificando una missione di atterraggio lunare con equipaggio che avverrà prima della fine del decennio. Attualmente i tecnici cinesi stanno lavorando al lancio delle missioni Chang’e-6, 7 e 8 nei prossimi anni che prepareranno il terreno per la costruzione di una base permanente sulla Luna, come ha dichiarato Wu Weiren, alto funzionario del programma spaziale cinese, alla China Central Television (CCTV) dopo la conclusione del Workshop di quattro giorni del partenariato globale Nazioni Unite/Cina sull’esplorazione e l’innovazione spaziale a Haikou, nella provincia insulare di Hainan, il 24 novembre.
Chang’e-6, una missione che ripeterà l’impresa riuscita alla precedente Chang’e 5, cioè il prelievo di circa due chilogrammi di campioni di suolo sulla superficie del bacino del Polo Sud-Aitken sul lato lontano della Luna, verrà lanciata nel 2026. L’atterraggio è previsto che si svolgerà a una latitudine simile all’atterraggio del Chang’e-4 del 2019 nel cratere Von Karman a causa di vincoli ingegneristici.
Verrà inoltre lanciato un nuovo satellite ripetitore lunare per facilitare le comunicazioni con le missioni che prenderanno terra nelle vicinanze del polo sud della luna. Chang’e-7 verrà lanciato intorno al 2026 e consisterà in un orbiter, un lander, un rover e un “mini rivelatore volante” che dovrà cercare cercare la presenza di ghiaccio d’acqua.
La missione mirerà a indagare su aree permanentemente ombreggiate al polo sud lunare, regione già presa di mira anche dagli Stati Uniti per l’atterraggio umano con la missione Artemis 3 che dovrebbe venire lanciata nel 2026.
“Speriamo che Chang’e-7 utilizzi il suo rilevatore per indagare su uno o due di quei crateri e scoprire se c’è dell’acqua all’interno“, ha detto Wu.
Chang’e-8, attualmente programmato per il lancio intorno al 2028, sarà una missione di test sulle tecnologie di utilizzo delle risorse in situ e di test della tecnologia di stampa 3D. L’infrastruttura lanciata come parte di queste missioni servirà come base per sostenere la più ampia iniziativa ILRS.
Anche la Cina sta ora lavorando per un atterraggio lunare con equipaggio prima del 2030. La missione utilizzerà due lanci di un lanciatore di nuova generazione in fase di sviluppo per inviare tre astronauti verso la Luna. La pianificazione della missione prevede che due astronauti scenderanno sulla superficie della Luna permanendovi per circa sei ore. Il veicolo spaziale e il lander lunare necessari sono in fase di sviluppo.
ILRS verrà assemblato attraverso cinque lanci che verranno effettuati nei primi anni ’30 per realizzare infrastrutture di superficie per l’energia, le comunicazioni, l’utilizzo delle risorse in situ e altre tecnologie.
Queste missioni richiederanno la capacità di sollevamento del previsto razzo super pesante Long March 9 che ha recentemente subito modifiche nel suo design per renderlo riutilizzabile.
Il South China Morning Post ha anche riferito che Wu ha affermato che la Cina sta lavorando a “un nuovo sistema che utilizza l’energia nucleare per soddisfare le richieste di energia ad alta potenza a lungo termine della stazione lunare“.
Wu è un forte sostenitore di tali tecnologie per alimentare l’esplorazione dello spazio, comprese le missioni ai confini del sistema solare. Ad agosto un reattore a livello di megawatt progettato dall’Accademia cinese delle scienze ha superato una revisione chiave.
Svelato a San Pietroburgo, in Russia, nel giugno 2021, il piano prevede cinque missioni denominate ILRS-1 fino a 5 incentrate rispettivamente su energia e comunicazioni, strutture di ricerca ed esplorazione, utilizzo delle risorse in situ, tecnologie generali e capacità di astronomia.
“Ci prepariamo a lavorare con altri paesi per costruire la Stazione di ricerca lunare internazionale e facciamo appello a loro affinché si uniscano a noi nella conduzione della progettazione e del rilevamento e della successiva condivisione dei dati scientifici…. Speriamo di finire di costruire l’ILRS entro il 2035 e speriamo anche che diventi un mega progetto scientifico nazionale“, ha affermato Wu.
L’attuale partner della Cina nel settore spaziale è la Russia, che si è impegnata a integrare con il progetto cinese le sue missioni “Luna” già pianificate e a contribuire al progetto con lanciatori super pesanti.
La Cina ha dichiarato la sua apertura a partenariati internazionali per ILRS e missioni nello spazio profondo al Congresso Astronautico Internazionale (IAC) di Parigi a settembre, ma la Russia non è stata menzionata nei piani. L’omissione del partner principale della Cina era probabilmente dovuta alla sensibilità alle conseguenze dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, ma la situazione pone un dilemma per la Cina che sta tentando di ampliare la cooperazione con altri parteners internazionali.
Wu ha anche ribadito i piani della Cina per una missione intesa a prelevare campioni da un asteroide, una missione che prelevi e riporti sulla Terra campioni si rocce e suolo su Marte, l’invio di sonde gemelle alle estremità opposte dell’eliosfera, una missione mirata a Giove e Urano e un test di difesa planetaria.
Quest’ultima missione di deflessione di un asteroide includerà sia un veicolo spaziale di rilevamento che un impattatore, come ha spiegato Wu, mirando a un oggetto con un diametro di circa 30 metri, precedentemente rivelato come 2020 PN1.
Wu ha anche accennato a piani ancora più grandiosi. “Nei prossimi 15 anni, penso che dovremmo iniziare i preparativi per l’invio di esseri umani su Marte e dovremmo lasciare le impronte dei cinesi sulla Luna“.