Ieri il bitcoin è sceso sotto i 20.000$, perdendo il 9% rispetto al giorno precedente per scendere a 18.740$, il livello più basso dal 13 dicembre 2020.
Con gli investitori sempre più diffidenti nei confronti del rischio, l’asset crittografico più popolare al mondo ha perso oltre il 72% del suo valore dal massimo raggiunto di $ 68.991 il 10 novembre 2021.
Dopo essere sceso a $ 18.740 sabato, Bitcoin è salito a $ 18.941 alle 1550 GMT, in calo dell’8% rispetto a venerdì.
Sabato anche altre importanti valute digitali sono scese, incluso l’ethereum, che ha perso quasi il 10% del suo valore.
Il crollo delle criptovalute viene da lontano, però. I mercati azionari mondiali sono crollati questa settimana a causa dei timori che i rialzi dei tassi di interesse della Federal Reserve statunitense e di altre banche centrali contro l’inflazione possano innescare una recessione.
I problemi dell’economia innescati dalla guerra russo-ucraina e dalle sanzioni applicate alla Russia stanno mettendo in difficoltà l’economia e le criptovalute stanno pagando un prezzo molto alto.
Il valore del mercato crittografico globale è sceso al di sotto della soglia simbolica di $ 1 miliardo di miliardi (un trilione) lunedì dopo aver raggiunto $ 3 trilioni nel novembre dello scorso anno. La caduta di Bitcoin è stata accelerata dalla sospensione dei prelievi da parte di due piattaforme di criptovaluta.
La rete Celsius ha affermato che stava sospendendo “tutti i prelievi, gli scambi e i trasferimenti tra conti” a causa di “condizioni di mercato estreme“. Babel Finance ha affermato che stava affrontando “pressioni di liquidità insolite“.
Il principale exchange Binance ha temporaneamente sospeso i prelievi di bitcoin e ha consigliato ai clienti di utilizzare altre reti. Coinbase ha dichiarato lunedì che sta tagliando il 18% della sua forza lavoro, circa 1.100 posti di lavoro, citando condizioni economiche difficili e un’espansione eccessivamente rapida.
“Sembra che stiamo entrando in una recessione dopo un boom economico durato oltre 10 anni“, ha affermato Brian Armstrong, fondatore e CEO di Coinbase. Negli ultimi anni, il settore delle criptovalute ha beneficiato di una vasta infusione di contanti grazie alle politiche dei tassi di interesse bassissimi attuate dalle più grandi banche centrali del mondo. Oggi, però, l’inflazione dilagante ha innescato una politica monetaria più restrittiva in tutto il mondo, contribuendo a far crollare il settore.
Non è la prima volta che Bitcoin va in difficoltà ma si è sempre ripreso, recuperando le posizioni perse. Supererà anche questa crisi innescata dalla guerra?