Tra qualche mese, la Stazione Spaziale Internazionale (ISS) potrebbe rimanere priva di equipaggio, per la prima volta in oltre due decenni.
Il fallimento del lancio della navicella Soyuz avvenuto oggi mette in discussione la possibilità di inviare un nuovo equipaggio quando i tre astronauti attualmente a bordo dovranno rientrare sulla Terra.
L’incidente occorso in fase di lancio dovrà essere analizzato e, probabilmente, l’investigazione non sarà breve. La stessa NASA non si sbilancia sul futuro a breve termine delle missioni spaziali verso la ISS.
I tre astronauti attualmente a bordo della ISS dovrebbero rientrare sulla Terra a dicembre e si pensa che le provviste attualmente a bordo della Stazione Spaziale saranno sufficienti almeno fino a quel momento. Il problema grave è che, fino ad ora, solo le navette della ROSCOSMOS Soyuz garantivano il trasporto di astronauti verso e dalla ISS. Si tratta di razzi e navicelle super collaudati e affidabili ma un incidente come l’attuale non si era mai verificato e sarà quindi necessario investigare in maniera approfondita prima di rimetterci sopra un essere umano. La NASA, dal canto suo, non possiede più un proprio mezzo in grado di trasportare uomini in orbita fin dal 2011, quando il programma Shuttle fu pensionato.
Questo significa che, se la prossima Soyuz non sarà in grado di volare entro due mesi, gli astronauti attualmente in orbita rientreranno con la navicella di sicurezza attualmente ormeggiata alla Stazione Spaziale Internazionale e rientreranno sulla Terra, lasciando la ISS disabitata.
Sarebbe davvero strano. La ISS è stata costantemente occupata da equipaggi che si sono dati il cambio l’un l’altro, con turni di cinque o sei mesi, dal novembre del 2000.
Non sarà nemmeno possibile estendere la missione dell’attuale equipaggio per più di qualche settimana, perchè la navicella Soyuz attualmente agganciata alla ISS è licenziata e garantita per un massimo di 200 giorni nello spazio, periodo che si compirà ai primi del mese di gennaio del 2019.
Diciamo subito che, anche priva di equipaggio la ISS potrà essere tenuta attiva e funzionante attraverso i controlli da Terra, almeno per un certo tempo ma tutte le attività scientifiche in corso dovrebbero essere sospese.
Insomma, questo incidente complica moltissimo le cose. Il prossimo volo programmato della Soyuz avrebbe dovuto trasportare sulla Stazione Spaziale internazionale, in qualità di comandante, il nostro Luca Parmitano.