di Oliver Melis
Il Monolito di Pokotia è una statua di pietra alta 1,7 metri, di forma umanoide ricoperta di iscrizioni. Fu ritrovata nel 1960 a qualche chilometro dalla città di pietra di Tiwanaku.
La statua è stata a lungo conservata in Bolivia, senza che sia mai stata studiata in modo approfondito. Solo nel 2002 venne presa in carico da un gruppo di ricercatori tra i quali vi erano Bernardo Biados e Freddy Arce, i due studiosi che già avevano lavorato sul Vaso Fuente, un altro oggetto molto particolare.
Il gruppo di studio scoprì ulteriori incisioni sul monolito, di certo meno evidenti ma molto più interessanti di quelle che adornano la parte frontale e superiore della statua umanoide.
Le incisioni, analizzate da alcuni epigrafisti, sono ritenute una forma di scrittura Proto-sumero-pittografica e questo riporta alla Fuente Magna citata prima, ritrovata nei pressi del lago Titicaca, una misteriosa scodella cerimoniale con delle incisioni cuneiformi assimilabili al sumero.
Cosa non da poco è quella di capire come i Sumeri siano giunti sulle sponde del lago e inoltre, il monolito sembra essere antecedente alla stessa civiltà Pukara che comunque non ha una collocazione precisa nella storia; secondo alcuni risalirebbe al 1600 aC, altri la datano al 2000aC e altri ancora spostano la nascita di quella civiltà al 10.000 aC.
Forse, potrebbe essere contemporanea dei sumeri cioè risalire al 2350 aC. Altre traduzioni, come quella di Clyde Ahmed Winters affermano chela statua rappresenterebbe un Oracolo chiamato Putaki.
Un’ipotesi dello studioso Berardo Biadas afferma che i Sumeri circumnavigarono l’Africa a partire del terzo millennio aC e se questo fosse vero potrebbero aver solcato l’oceano e raggiunto le coste brasiliane esplorando il continente sud americano risalendone i corsi dei fiumi. Le imbarcazioni sumere potevano certamente navigare i corsi dei fiumi e navigare a vista lungo le coste ma non siamo certi che potessero affrontare il mare aperto.
Ad ogni modo, attualmente, il Monolito di Pokotia si trova custodito nel Museo de Metales Preciosos di La Paz e continua ad essere studiato: un epigrafista, Clyde Winters, che ha studiato le iscrizioni presenti sulla statua, si è detto convinto che si tratti effettivamente di una scrittura proto-sumerica.
Una delle incisioni tradotte reciterebbe: “L’oracolo Putaki conduce l’uomo alla verità. Questo oracolo stimato e prezioso per il germogliare della saggezza, ora testimonia la sua dipartita”
Insomma, il Monolito di Pokotia potrebbe essere un vero e proprio OOPart che potrebbe testimoniare una parte di storia antichissima finora sfuggita alle cronache.
Potrebbe avere in parte ragione Berardo Biadas, i sumeri potrebbe effettivamente attraversato l’Atlantico. per esempio, potrebbero avere circumnavigato l’Africa fino a Capo Verde e da lì essersi spinti al largo, magari per raggiungere le Canarie, ed essere incappati in una tempesta che, portandoli fuori rotta, li avrebbe spinti verso il Brasile. Forse di un’intera flotta sopravvisse una sola nave, carica di merci e di sumeri che, una volta giunti nel nuovo mondo, incapaci di tornare indietro, lasciarono alcuine tracce del proprio passaggio, come questo monolite.
Forse non conosceremo mai l’origine del monolite di Pokotia oppure, prima o poi, salterà fuori qualcosa da qualche sepoltura antica che ci racconterà qualche storia interessante.
Fonte: La Tela nera.