Quant’è grande l’amore del tuo cane per te?

Ellen Furlog, appassionata di cani e studiosa della cognizione canina, rileva come l’olfatto nel cane sia l’apoteosi delle sensazioni che lo spingono sia a legarsi indissolubilmente all’uomo con un amore senza pari, sia a vivere fantastiche avventure nel suo mondo di pura e semplice felicità

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Ellen Furlog, curiosa e appassionata ricercatrice del mondo animale, soprattutto come persona che studia la cognizione canina per eccellenza e l’amore incondizionato per lo stesso si è posta delle domande, che ha voluto condividere con gli amanti degli amici a 4 zampe.

La Furlog, si è chiesta ad esempio, “Cosa impara Charlie – il suo cane –  quando si ferma ad annusare l’aria frizzante della pioggia? O cosa pensa Cleo quando mi fissa mentre scrivo? I miei cani sono felici?”.

Sono quesiti che spesso ci poniamo osservando il nostro cucciolo, che con gli occhi languidi e magnetici, troppo spesso ci portano a porci mille domande.

Ellen Furlog rilascia un lungo processo di meditazione cognitiva sull’uomo e il cane. Ma tra i principi saldi di cui la stessa è consapevole, diatriba se sia l’unica a porsi tutte queste domande o se, questo aspetto coinvolge più persone. L’istinto, dunque è quello di poter passare molto più tempo con i suoi amici pelosi. E la contemplazione di un gesto, uno sguardo o un movimento volontario, e non alla sensibile percezione, che possa essere contemplato per capire se dietro si nasconde un “messaggio”.

Il naso del tuo cane non conosce limiti

Un’osservazione diretta arriva anche dal punto di vista lavorativo. Molto prima del Covid, tante persone lavoravano da casa e dunque condividevano già la zona ufficio con i propri animali domestici.

Ma vivere con gli amici canini è sotto molti punti di vista un aiuto davvero importante, soprattutto psicologico. In tantissimi hanno rilevato un valore aggiunto nella loro vita, che è ulteriormente arricchita da un animale domestico, dato che le persone hanno iniziato ad adottare i cani a ritmi massicci maggiormente durante la pandemia.

Questo tempo passato in compagnia dei nostri cuccioli, ha permesso a Ellen Furlog di raccogliere domande, rivolte ai proprietari dei cani (esperti e novelli) inerenti al tipo di rapporto e alle modalità di sviluppo sulla compagnia.

Molte domande sono concentrate sugli stessi temi tra cui: secondo voi a cosa sta pensando il vostro cane? Sto facendo tutto il possibile per garantire che il mio cucciolo sia contento?

Fortunatamente, la ricerca sulla cognizione del cane può aiutare a svelare ciò che gli passa per la testa e fornire un’idea di ciò di cui ha bisogno per una vita psicologicamente soddisfacente e felice.

Il cane è davvero il top dell’olfatto

Molti di noi, non sanno proprio resistere agli occhioni dolci di un pelosetto; per quanto possiamo essere “rigidi” lo sguardo di un cane terrorizzato o di un cucciolo che “si sente in colpa” per qualche “marachella” tende a ribaltare ogni situazione; e si capisce da subito chi è che comanda: loro!

Eppure, questi esemplari devono essere davvero considerati quasi degli alieni se teniamo conto delle straordinarie capacità di cui sono dotati. Intuito, intelligenza, comprensione. Ma soprattutto, una dote che li rende magnifici e impeccabili a 360° è l’olfatto! Ebbene si. Questa loro dote unica li rende quasi “non terreni”.

Ellen Furlog, ha dichiarato: “Io e i miei cani abbiamo esperienze molto diverse quando camminiamo su un sentiero. Io ad esempio, mi meraviglio della bella giornata d’autunno, ma i miei cani hanno la testa per terra, apparentemente ignorando le meraviglie che li circondano. Tuttavia, stanno apprezzando qualcosa che io non riesco a percepire: l’odore della volpe nelle scorribande nella notte precedente; l’odore persistente dei cani che hanno camminato in questo luogo, o le orme della mia vicina, che per ultima ha indossato le sue scarpe da trekking nei boschi che i miei cani non hanno mai visitato”.

Ad avvalorare le dichiarazioni della Furlog, in effetti, ci sono news riscontrabili dal passato. Abbiamo sentito spesso dire che alcuni cani fiutano addirittura il cancro; oppure le armi, ed ancora malattie particolari. Se ciò non fosse sufficiente a convincere chi la pensa diversamente, basti far riferimento a un esperimento del MIT di qualche mese fa.

Il MIT

Il Massachusetts Institute of Technology, MIT – inventò (tutt’ora in fase di sperimentazione) un cane robot. Un aiuto in casi di forza maggiore.

Questo perché in base ad una ricerca agghiacciante, s’intuì tramite elettrodi posti sulla pettorina di un cane, che il battito cardiaco aumentava (per paura o stress o anche ansia) man mano che l’animale si avvicinava a una bomba. Insomma tradotto in parole povere, il cane fiutava l’imminente pericolo e fu tragico scoprire che l’agitazione nel cane saliva perché sapeva di andare in contro alla morte. Motivo per il quale sono stati vietati i cani in condizioni drammatiche come queste. L’uomo, nel passato come nel presente, ha parecchie colpe a suo carico. Una è mandare i cani in avanscoperta durante un’operazione per individuare ordigni inesplosi.

Insomma, i cani sono esseri speciali e nel loro fiuto c’è tutto un mondo da scoprire! Alla base di questo studio, è stato riscontrato che l’olfatto di un cane sia da 10.000 a 100.000 volte superiore di quello di un umano. Ciò è dovuto, in gran parte, a differenze sconcertanti nell’elaborazione degli odori tra esseri umani e cani.

La spiegazione

La questione, prettamente scientifica, si spiega analizzando i recettori olfattivi di entrambi.

L’essere umano possiede circa 6 milioni di recettori olfattivi; i cani ne hanno circa 300 milioni. Già queste cifre dovrebbero chiudere la questione. Eppure si aggiunge uno studio nel quale è rilevato come l’epitelio del canide, (o tessuto nasale), è circa 30 volte più grande del nostro.

E ancora: le persone hanno tra i 12 milioni e i 40 milioni di cellule specializzate nei neuroni olfattivi coinvolte nella trasmissione di informazioni sugli odori al cervello.

I cani, secondo la razza, possono avere da 220 milioni a 2 miliardi!

Con dati chiarissimi alla mano, è possibile studiare per ogni individuo la possibilità di utilizzare queste informazioni per rendere il proprio cane più felice; facendogli eseguire occasionalmente una “passeggiata annusata” (diciamo così) e lasciargli percorrere la strada che preferisce concedendogli il tempo per annusare e usare la fantasia per nuove avventure! Infatti, queste passeggiate possono rendere i cani più felici permettendo loro di ottenere molte informazioni sul mondo che li circonda.

L’Amore e l’ormone delle coccole

Ebbene sì, l’olfatto è direttamente collegato all’amore che il cane riconosce in noi. I cani si attaccano ai loro padroni nello stesso modo in cui i neonati umani si attaccano ai loro genitori. Quindi i cani mostrano angoscia quando vengono lasciati con uno sconosciuto, e si affrettano a ricongiungersi al ritorno della loro persona. I centri di ricompensa del loro cervello “s’illuminano” all’odore dei loro padroni. E, quando i nostri occhi incontrano quelli del nostro cane, entrambi i cervelli rilasciano ossitocina, nota anche come “ormone delle coccole“.

Tutte queste ricerche dimostrano che è possibile rendere il cane più felice con un solo ingrediente: voi!

Stabilite un maggiore contatto visivo per liberare quell’ormone delle coccole. Toccatelo di più (ai cani piacciono più le pacche che le coccole).

In conclusione, è opportuno semplicemente dire che comprendere la mente del nostro cane non solo può saziare la nostra curiosità nei suoi confronti; ma può anche aiutarci a garantire una vita buona e felice e di serena convivenza con lui.