Un terremoto di magnitudo 7.1 ha colpito il Messico la sera del 7 settembre nei pressi della città turistica di Acapulco, nel Pacifico , provocando la morte di almeno una persona. I video condivisi online mostrano non solo edifici che ballano sotto l’azione del sisma, ma anche una serie di lampi di luce che illuminano il cielo notturno.
Questi lampi di luce sono stati rapidamente etichettati come “Earthquake Lights” (luci sismiche) o UFO sui social media e persino sui siti di notizie.
Le luci sismiche (o EQL) sono presumibilmente fenomeni luminosi osservati prima, durante o dopo un forte terremoto. Sono descritte come luci di breve durata, come lampi, nuvole e globi luminosi, o anche “fiamme provenienti dal suolo“.
Per molto tempo sono esistiti solo resoconti e racconti aneddotici e la maggior parte dei sismologi non ha preso molto sul serio i resoconti di luci sismiche, fino al 1973 quando il geologo giapponese Yutaka Yasui ha fornito alcune prove fotografiche, mostrando nuvole rossastre e blu incandescenti apparse nel cielo sopra la città di Matsushiro durante una serie di terremoti che la colpirono nel 1965 e nel 1967. Tuttavia, la veridicità delle foto fu contestata.
Ad oggi non esistono prove fisiche verificate di luci sismiche.
Nel caso del terremoto in Messico la spiegazione è abbastanza semplice. Le esplosioni di luce sul terreno sono cortocircuiti elettrici e infrastrutture che esplodono nelle strade della città, e lo strano cielo luminoso è causato dai riflessi di queste esplosioni sulle nuvole. La stessa cosa era successa già nel 2017, quando il terremoto più forte degli ultimi decenni ha colpito Città del Messico.
Anche se finora non esistono prove dirette degli EQL, non sono al di fuori del regno degli eventi geologici estremi. Gli effetti elettromagnetici nell’atmosfera terrestre possono produrre fenomeni luminosi.
Un tale campo potrebbe anche spiegare le segnalazioni di dispositivi elettronici malfunzionanti (soprattutto telefoni) durante un terremoto.
Nelle regioni tettonicamente attive, le cariche elettriche possono accumularsi nel tempo nelle rocce deformate. Durante un terremoto, una parte di questa energia elettrica viene improvvisamente rilasciata sotto forma di una scintilla visibile, il che spiega i piccoli EQL di breve durata.
L’energia elettrica accumulata può anche ionizzare gli atomi di ossigeno nel sottosuolo. A seguito di fratture nel terreno, gli ioni di ossigeno salgono in superficie, dove possono ionizzare più atomi.
I grandi EQL sono, secondo questa teoria, quindi una sorta di nube di gas incandescente, formata dalle proprietà ionizzanti delle particelle cariche rilasciate dal terremoto.