La struttura testerà le tecnologie che consentirebbero a un potente raggio di energia di penetrare in modo efficiente in qualsiasi copertura nuvolosa e individuerà con attenzione una stazione di terra in modo da non causare danni alle proprietà o ai cittadini vicini.
L’idea di una stazione spaziale solare è stata proposta per la prima volta dagli scienziati negli anni ’60. La tecnologia ha il potenziale per aggirare molti dei limiti dei tradizionali parchi solari. Ancora più importante, a partire da un’altitudine di 36.000 km, una stazione geostazionaria di pannelli solari sarebbe in grado di evitare l’ombra della Terra e vedere la luce solare diretta 24 ore al giorno.
Inoltre, nello spazio, una centrale elettrica può raccogliere più elettricità, poiché l’atmosfera terrestre riflette o assorbe quasi la metà dell’energia della luce solare prima che raggiunga i pannelli solari installati a terra.
I primi test sui dirigibili potrebbero aprire la strada a un’enorme stazione spaziale solare
Inviando l’energia raccolta a un impianto sotto forma di microonde ad alta frequenza, la tecnologia consentirebbe di raggiungere la Terra con una perdita di energia minima (circa il 2 percento).
L’idea in realtà è nata da esperimenti condotti da Nikola Tesla alla fine del XIX secolo e ha portato all’avvento di aziende, come Emrod , con sede in Nuova Zelanda, che promettevano la trasmissione di energia wireless, nonché aziende che cercavano di avviare strade di ricarica wireless per veicoli elettrici qui sulla Terra.
Ora, i ricercatori della nuova struttura di prova, in costruzione nel distretto di Bishan a Chongqing, mireranno a dimostrare che questo trasferimento wireless di energia funziona sulle lunghe distanze richieste.
Per cominciare, condurranno esperimenti utilizzando dirigibili e mongolfiere per irradiare energia in raggi di microonde ad alta frequenza sulla Terra. Hanno condotto con successo test da 300 metri dal suolo utilizzando una mongolfiera e mirano a condurre esperimenti di 20 km utilizzando un dirigibile dopo che la costruzione della struttura sarà stata completata.
La zona sperimentale per la tecnologia sarà di circa 2 ettari e sarà circondata da una zona di sgombero cinque volte quella dimensione. Alla gente del posto non sarà permesso di entrare in quest’area per la propria sicurezza, spiega una dichiarazione del governo distrettuale.
C’è ancora molto da capire, come i potenziali effetti di un raggio di energia così ad alta frequenza sulle comunicazioni, sul traffico aereo e sul benessere dei residenti nelle vicinanze. Tuttavia, se i ricercatori dietro il progetto riusciranno a farcela, avranno superato i limiti dell’energia solare mandandola letteralmente oltre la stratosfera.