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Dischi volanti sulla Luna

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di Oliver Melis

Apprendiamo dalle solite fonti che si occupano di far rimbalzare tra i cospirazionisti nostrani succulente ed esclusive rivelazioni che Il 31 Agosto 2018 l’instancabile ricercatore UFO Scott Waring, mentre stava studiando della Luna fornita da Google con l’applicazione Google Moon, si accorse che il suoi allenatissimi occhi si erano fissati su un punto specifico di una regione del nord della superficie lunare: ancora una volta aveva individuato qualcosa di insolito e sorprende sfuggito alla censura della NASA.

Ed ecco le dichiarazioni con le quali Scott ha accompagnato l’annuncio della sua scoperta:
Stavo guardando la mappa di Google Moon quando ho individuato quello che sembrava un UFO parcheggiato (sic) vicino al bordo di un cratere. Stavo osservando l’immagine con più attenzione, prché l’oggetto appariva parzialmente nascosto dall’ombra, quando, all’improvviso Google Moon, si è interrotto. È successo solo un secondo prima che potessi copiare le coordinate di Google di questo enorme oggetto.
Non mi aspettavo che ciò accadesse. È quasi come se Google avesse voluto impedirmi di copiare la posizione di questo UFO. Farò comunque un post su di esso, e un giorno, qualcun altro troverà di nuovo le coordinate di questo misterioso oggetto”.

L’instancabile Scott non prende da tempo un giorno di ferie, il suo obbiettivo è quello di dimostrare che la Luna, Marte, i vari satelliti dei giganti del sistema solare e perfino gli asteroidi presentano innumerevoli tracce di presenza aliena. Ricordiamo che, solo negli ultimi due mesi, Scott ha segnalato di avere individuato: una città aliena su Titania, una luna di Urano; un asteroide con una base aliena a supporto di una miniera, pieno di macchinari per l’estrazione ed altro; un misterioso monolite su Mercurio; una sfera levitante su Marte e, ora, questo disco volante sulla Luna.

In particolare, secondo l’ufologo cacciatore di alieni, la Luna sarebbe alla totale mercé degli alieni, cosa che provocò l’abbandono del programma Apollo e che la NASA tenta in tutti i modi di insabbiare. A quanto pare, ora, anche Google ha deciso di mettere i bastoni tra le ruote di Scott, intervenendo al momento giusto per impedirgli di prendere nota delle coordinate del misterioso disco volante da lui indivduato sulla Luna.

Ma Scott non si è perso d’animo, per fortuna “Avevo fatto degli screenshot fantastici prima che si bloccasse tutto”.

Fantastico, adesso potremo andare dalla NASA e chiederne conto: cosa ci fa un disco volante sulla Luna? Perché non ce lo dite?

Scott Waring è anche un operatore coscenzioso e preciso; grazie a lui adesso sappiamo anche quanto è grande l’UFO che, secondo l’ufologo è “adagiato sul bordo del cratere. È lungo 3 miglia e largo 1 miglio e sta in piedi sulle sue gambe, nell’ombra del cratere. Perché Google Moon si è bloccato quando il mio cursore del mouse era sulle coordinate da copiare?”

Beh, Scott, dovresti saperlo, la NASA è un covo di cospirazionisti

Scott, però si risponde da solo: “Potrebbe essere stato un problema tecnico del programma o potrebbe essere Google che sta aiutando a nascondere l’esistenza degli alieni. Dal momento che Google è il più grande motore di ricerca al mondo e controlla tutto il mondo di Internet, ha senso solo usarlo per il vantaggio dei governi”.

Certo, questa cospirazione globale che vede sorprendentemente allineati tutti i governi del mondo è talmente sofisticata che, per nascondere i segni della presenza aliena sulle fotografie della mappa lunare di Google, nessuno censura le tue scoperte.

Come abbiamo visto, non è la prima volta che ci occupiamo di Scott Waring, ricercatore fortemente impegnato a rintracciare manufatti alieni, navi spaziali o esseri viventi nascosti nei posti più improbabili.

Peccato che confonda le sue scoperte, volutamente o meno non lo sappiamo, con la pareidolia.

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