Il tarassaco è una pianta spontanea, conosciuta da molto tempo per la sua versatilità. Viene usata in cucina e aiuta, in fitoterapia, a migliorare alcune funzioni dell’organismo.
Il Tarassaco è una pianta spontanea dalle mille virtù
La natura ci offre cure usate fin dall’antichità e piante per preparare pietanze saporite. Ne erano al corrente le nostre nonne che, in primavera, si riunivano per raccogliere radici e foglie che crescono spontanee, anche ai giorni nostri.
La piantina, di cui stiamo scrivendo, è il tarassaco, appartenente alla famiglia delle Asteracee. Molti sono i nomi che, a seconda delle regioni in cui ci si trova, vengono attribuiti alle preziose erbette.
Tra questi: brusaoci, nonnino, cicoria selvatica, pisciacane, erba del porco, dente di leone, girasole dei prati, dente di cane, piscialletto, soffione e l’elenco potrebbe proseguire.
Morfologicamente si tratta di una piantina alta da una decina a una trentina di centimetri. Provvista di radici, foglie, gambi atti a sostenere i fiori gialli che, in primavera allietano arricchendo i prati di colore.
Il tarassaco è perenne, la sua foglia lanceolata e allungata forma un fiore verde. Solo alla fine della sua commestibilità escono i fiori e quindi da un gambo lungo e vuoto internamente si formano i soffioni, ciuffi di peli bianchi.
Si tratta di una pianta ermafrodita, la sua fioritura inizia da aprile e si prolunga fino in autunno. Gli insetti e il vento favoriscono la proliferazione dei semi.
Habitat e uso culinario del tarassaco
Non è difficile reperire il tarassaco, soprattutto in pianura, la piantina cresce, però. fino a 2000 metri di altitudine e frequentemente diviene infestante.
Il clima temperato e il terreno soleggiato o in mezzombra sono habitat preferiti dal tarassaco. In Italia cresce dovunque e lo si può trovare facilmente nei prati, negli incolti, lungo i sentieri e ai bordi delle strade.
In cucina le fresche insalate di tarassaco si gustano anche insieme ad altre verdure. In Piemonte, si usa chiamarlo ‘girasole’, tradizionalmente viene accompagnato con uova sode, nelle gite del lunedì santo. In Liguria, invece con erbe di altro tipo, viene utilizzato per il ripieno dei pansoti.
Per le insalate, anche i petali del fiore donano sapore e colore. I boccioli sono vengono assaporati sott’olio, mentre sotto aceto possono sostituire i capperi. I fiori in pastella vengono fritti.
Le foglioline a forma di rosa alla base del tarassaco si consumano, dopo averle lessate, condite con olio extravergine di oliva, oppure si passano in padella con olio e aglio. In Carnia sono soliti consumare le foglie crude, unite a guanciale soffritto in olio, aggiungendo a fine cottura aceto in quantità.
Il tarassaco in medicina
Con il fiore di tarassaco si preparano sciroppi o gelatine, le radici si usano per la preparazione di un caffè digestivo, assomigliante a quello d’orzo o di cicoria.
Negli orti troviamo coltivazioni diverse delle piantine per insalate. Il Taraxacum officinalis ha varie proprietà benefiche per il corpo. La pianta contiene: cellulosa, sostanze bioattive, più di un derivato di acido taraxinico, triterpeni e steroidi, flavonoidi, vitamine (B1, B2, C, E).
Le radici sono ricche di: acido taraxinico e taraxacolide, triterpeni e steroidi, taraxacosidi, acido linolico e linoleico.
Usi
Il Valore nutrizionale per 100 g di vegetale è: 20 kcal (80 kJ) di energia, 2,7 g proteine, 8,8 g carboidrati totali e 1,8 g fibre. Inoltre:
grasso totale 0,6 g, 86 g di acqua, vitamine, minerali.
L’umile piantina perenne è in grado di fornire pollini e nettari alle api che, a loro volta producono miele di un unico fiore. Le radici rimangono nel terreno anche dopo l’estirpazione delle piante.
Ricordiamo che stiamo formulando un contenuto e usi del tarassaco da ‘profani’. Per l’utilizzo della tarassacoterapia è indispensabile ricorrere ai medici.
Secondo la tradizione fiori e piante godono di proprietà antiflogistiche e diuretiche, antireumatiche e spasmolitiche a livello del fegato e della bile. In ogni caso, solo chi è specializzato nel settore, può fornire informazioni e uso corretti del tarassaco.