Un ricercatore inglese, Vic Tandy, esperto di computer dell’università di Coventry nel Regno unito ha elaborato una teoria che spiegherebbe perché molta gente è convinta di essere entrata in contatto con uno spettro.
La teoria è stata elaborata assieme a Tony Lawrence, medico, in un articolo pubblicato sul Journal of the Society for Psychical Research (V. Tandy and T.R. Lawrence, “The ghost in the machine”, JSPR, 62 (851), 360-364, 1998).
E’ Vic Tandy a raccontare in che modo ha sviluppato la sua singolare teoria..
Una notte Tandy si trovava da solo nel proprio laboratorio quando, all’improvviso, percepì una sensazione di disagio, ansia, tremito e con l’impressione di essere osservato da qualcuno.
Passato il momento di disagio, il ricercatore inglese cercò di capirne la ragione. Il mattino successivo, notò che una lamina metallica fissata ad una morsa vibrava senza causa apparente. Un esame dell’ambiente gli permise di scoprire che le vibrazioni venivano indotte dalle onde sonore a bassa frequenza prodotte da un ventilatore presente nella stanza.
Da questo, Tandy concluse che gli stessi infrasuoni potessero essere i responsabili della spiacevole esperienza vissuta la notte precedente.
Noi esseri umani non percepiamo gli infrasuoni ma alcuni studi dimostrerebbero che essi possono produrre effetti fisiologici. In particolare sarebbe stato dimostrato che ogni parte del corpo possiede una precisa frequenza di risonanza, in corrispondenza della quale gli infrasuoni avrebbero effetti particolarmente significativi.
Ad esempio, la testa entrerebbe in risonanza con una frequenza tra i 2-20 Hz e produrrebbe malessere diffuso, mentre i globi oculari risuonerebbero intorno ai 18 Hz e causerebbero difficoltà nella visione (Vic Tandy ha stimato che gli infrasuoni che si propagavano nel suo laboratorio avevano una frequenza di circa 19 Hz).
Tandy pensò bene che l’ansia, la paura e il disagio provati la notte precedente fossero stati causati proprio dall’interazione degli infrasuoni con il suo corpo, che percepiti dagli occhi e dal cervello a livello di risonanza, davano a quest’ultimo la sensazione che qualcuno lo stesse osservando, arrivando a costruire l’illusione, magari aiutata da un gioco di luci ed ombre, di percepire l’impressione vaga di una figura di forma umana.
Secondo questa teoria, peraltro non verificata né approfondita, i fantasmi non sarebbero altro che mere illusioni soggettive indotte dagli infrasuoni, tanto più marcate quanto più suggestionabile è l’individuo che vive tale situazione.
Fonte: Cicap