Per andare dalla Terra alla Luna abbiamo fatto ricorso ai missili a propellente chimico e, ancora oggi, utilizziamo lo stesso tipo di propulsione per portare i satelliti in orbita e per rinnovare attrezzature, merci ed equipaggio della Stazione Spaziale Internazionale. Il sistema che utilizziamo è anche abbastanza costoso e pericoloso ed assai poco efficiente per i viaggi nello spazio profondo, non basterà costruire razzi più grandi e potenti per avventurarci oltre la Luna, lo spazio necessario per serbatoi abbastanza grandi da portare gli enormi quantitativi di carburante necessari sarebbe proibitivo da realizzare.
È molto semplice: per raggiungere gli altri pianeti abbiamo bisogno di un sistema di propulsione più sofisticato. La NASA ha preso sul serio questa sfida e ha iniziato a studiare nuovi approcci. Uno di questi, l’Advanced Electric Propulsion System (AEPS) ha appena superato un test importante.
Sviluppato in collaborazione con Aerojet Rocketdyne, AEPS è considerato un componente chiave per la propulsione di future missioni scientifiche su larga scala e per il trasporto merci. A quanto sembra, AEPS sarà il sistema di propulsione adottato sulla piattaforma orbitale Lunar Gateway, che sarà posizionata in orbita lunare a partire dal 2022.
L’AEPS è un propulsore di tipo ionico di nuova generazione. Genera la propulsione accelerando gli atomi ionizzati con un campo elettrico. La sua azione genera una quantità modesta di spinta rispetto ai tradizionali razzi chimici ma ha il vantaggio di poterlo fare a lungo, consumando inoltre poco carburante. Meno carburante significa meno peso da portare in orbita e oltre.
Il test cui è stato sottoposto con successo il nuovo tipo di propulsore doveva valutare l’efficienza dell’unità di alimentazione di scarico del sistema di propulsione e l’unità di elaborazione di potenza. Il team di ingegneri ha dimostrato che l’AEPS può convertire la potenza a un livello di alta efficienza, producendo un calore di scarto minimo. Il test è stato eseguito nella camera a vuoto termico presso il Glenn Research Center della NASA in Ohio.
Attualmente, il propulsore a ioni più potente in orbita lavora a 4,5 kilowatt di potenza. Ogni AEPS sarà oltre 10 volte più potente, raggiungendo i 50 kilowatt.
“La nostra unità di alimentazione di scarico per l’AEPS ha eseguito il test con ottimi risultati, ottenendo significativi miglioramenti nell’efficienza della conversione. Si tratta di un risultato importante per le future missioni.” ha commentato Eileen Drake, CEO e presidente di Aerojet Rocketdyne in un comunicato . “Questi risultati testimoniano il focus e la dedizione del team di Aerojet Rocketdyne nel far avanzare lo stato dell’arte in questa area critica della tecnologia spaziale“.
Il prossimo passo sarà testare l’integrazione iniziale dei sistemi. Il team passerà quindi alla fase di finalizzazione del design e infine alla revisione critica del design. Una volta messo a punto il progetto, si passerà alla produzione effettiva.
A quanto si pensa, il Lunar Gateway disporrà di quattro propulsori AEPS e razzi di richiamo chimici.
“Restando all’avanguardia nel settore della propulsione, ci siamo posizionati per un ruolo importante non solo nel tornare sulla Luna, ma anche in vista delle future iniziative per mandare astronauti su Marte“, ha continuato la Drake. “L’AEPS rappresenterà lo standard per la prossima generazione di esplorazioni dello spazio profondo e siamo entusiasti di essere all’altezza“.