La tempesta di sabbia su Marte sta finalmente scemando e si prevede che entro un paio di settimane il cielo della Perseverance Valley tornerà abbastanza limpido da permettere ai pannelli solari di Opportunity di ricaricare le batterie del robottino. Alla NASA, il gruppo di scienziati ed ingegneri che seguono l’attività del rover Opportunity ha iniziato una serie di operazioni volte a stimolarne il risveglio. Purtroppo, non ci sono sicurezze, sostanzialmente si incrociano le dita e si aspetta che il robottino si faccia vivo.
Opportunity è andato in ibernazione, una sorta di safe mode, ai primi del giugno scorso, mentre si trovava nell’area di Marte denominata Perseverance Valley, quando la polvere sollevata dalla grande tempesta che poi ha coperto tutto il pianeta per oltre tre mesi, è diventata troppa perchè dal cielo filtrasse luce sufficiente a permettere il corretto caricamento delle batterie. L’ultima comunicazione tra il rover ed il controllo missione è avvenuta il 10 giugno.
MSSS / JPL-CALTECH / NASA
Ora, dopo quasi tre mesi, le osservazioni del Mars Reconnaissance Orbiter della NASA mostrano che la patina di polvere va calando. La speranza è che Opportunity riceva abbastanza luce per ricaricarsi e, se non ha subito danni dalla tempesta, risvegliarsi e tornare in attività. Dal momento in cui si riterrà che la luce nell’area del riposo di Opportunity sia adeguata a ricaricare le batterie, si tenterà per 45 giorni di comunicare con il robottino. Trascorso questo periodo, si assumerà che Opportunity non sia sopravvissuto alla tempesta e si smetterà di inviargli segnali.
La NASA, però, resterà ulteriormente in ascolto di eventuali segnali da Marte trasmessi dal piccolo rover. La speranza è che, se non potesse funzionare a causa di uno strato di polvere depositato sui pannelli solari, un colpo di vento abbastanza forte potrebbe ripulirli e permettere al rover di riprendere a funzionare anche dopo mesi.
In ogni caso, anche se Opportunity dovesse farsi vivo, non è affatto escluso che non sia in condizioni di operare.
Il freddo notturno di Marte, non compensato dal calore generato dalle batterie, potrebbe avere danneggiato sistemi critici e, anche se così non fosse, è quasi certo che dopo un periodo così lungo di ibernazione sarà necessario procedere al reset e al restart di quasi tutte le funzioni software.
Perseverance Valley potrebbe diventare l’ultima dimora di Opportunity. Non dimentichiamo che questo rover fu mandato su Marte quattordici (14) anni fa, poco dopo il suo gemello Spirit, per una missione che prevedeva 90 giorni di funzionamento e un percorso sul suolo marziano di un chilometro in tutto.
In 14 anni, Opportunity ha percorso più di 45 chilometri, dimostrandoci lungo il suo cammino che su Marte in passato fu presente acqua liquida. Se la sua corsa dovesse essere arrivata al capolinea (ma aspettiamo a darlo per morto, nel 2009 Opportunity sopravvisse ad una tempesta peggiore e più lunga dell’attuale), nessuno potrà criticare il piccolo robot, capace di calpestare con le sue ruote il suolo di un pianeta alieno arrivando, sicuramente, là dove nessun uomo, o manufatto umano, è mai giunto prima.