Nelle zone del nostro pianeta dove gli inverni sono freddi, durante le lunghe e gelide notti può capitare di assistere ad un fenomeno spettacolare e, apparentemente, misterioso: i light pillars o colonne di luce.
Non è raro che questo fenomeno venga associato a qualcosa di misterioso, sovrannaturale o, secondo alcune fantasiose interpretazioni, al passaggio di un UFO, ad eseprimenti HAARP o all’utilizzo di fantomatiche armi segrete ad energia o a raggi laser impiegate dagli Stati Uniti, onnipresenti nelle menti dei dei seguaci delle varie ipotesi complottiste che si intrecciano sul web, per dare la caccia a fantomatiche astronavi guidate da terribili extraterrestri.
Nonostante si possa facilmente pensare a qualcosa di artificiale, quello dei “Light pillars” è un fenomeno naturale e spiegabile con la scienza:
tutto dipende dalla temperatura dell’aria. Quando la temperatura dell’aria si avvicina al punto di congelamento, l’umidità presente nell’aria può condensarsi e formare piccoli cristalli di ghiaccio dalla forma esagonale (ricordate il prisma?) che possono anche essere visti mentre fluttuano nell’aria.
Quando l’umidità è tanta e di cristalli se ne formano a migliaia, questi piccoli prismi possono scomporre la luce da cui vengono colpiti rinviandola verso l’alto nei suoi vari componenti. Ecco, quindi, che si formano le colonne di luce, colorate come l’arcobalenoche rendono surreale e fantastico qualsiasi panorama.
Le fonti che forniscono la luce ai cristalli di ghiaccio può arrivare da qualsiasi fonte luminosa: lampioni stradali, luci delle finestre e qualsiasi forte fonte di luce. Gli stessi Luna e Sole possono generare questo fenomeno. I pilastri che si formano da luci provenienti da terra possono sembrare molto più alti di quelli che si formano sopra al Sole o alla Luna, perché l’osservatore è in genere più vicino alla sorgente della luce.
I pilastri di Luce possono formarsi anche grazie alla luce del Sole
Questo può accadere verso l’alba o il tramonto, nel caso che l’osservatore sia posto a una elevata altitudine. I cristalli possono generare i pilastri di luce quando il Sole è intorno o sotto ai 6 gradi sull’orizzonte; un particolare tipo di cristallo, a forma di colonna esagonale, può generare un pilastro di luce anche quando il Sole è a 20 gradi sopra l’orizzonte.
I cristalli si orientano quasi orizzontalmente mentre fluttuano nell’aria e la larghezza e la visibilità di un pilastro solare dipende dall’allineamento dei cristalli.
Insomma, niente di misterioso anche se si tratta di un fenomeno decisamente insolito e riservato ad un numero relativamente limitato di luoghi, posti nel freddo nord del pianeta, il circolo polare artico o zone circostanti. Attenzione, però, che in giorni particolari, i pilastri di luce possono presentarsi anche in luoghi decisamente insoliti: raramente ma certamente, i Light pillars sono stati segnalati anche a Tucson, in Arizona, a San Francisco o a Stoccolma, in Svezia.
Poiché sono causati dall’interazione della luce con i cristalli di ghiaccio, i pilastri di luce appartengono alla famiglia degli aloni. I cristalli responsabili dei pilastri di luce sono solitamente costituiti da placche piatte ed esagonali, che tendono ad orientarsi più o meno orizzontalmente mentre cadono nell’aria. Ogni scaglia agisce come un minuscolo specchio che riflette le sorgenti luminose opportunamente posizionate al di sotto di esso (vedi disegno), e la presenza di scaglie a diverse altitudini fa sì che la riflessione si allunghi verticalmente in una colonna.
Quanto più grandi e numerosi sono i cristalli, tanto più pronunciato diventa questo effetto. Più raramente, i cristalli a forma di colonna possono formare anche pilastri luminosi. In climi molto freddi, i cristalli di ghiaccio possono essere sospesi vicino al suolo, nel qual caso vengono chiamati polvere di diamante.
A differenza di un raggio luminoso, un pilastro luminoso non è fisicamente posizionato sopra o sotto la sorgente luminosa. Il suo aspetto come una linea verticale è un’illusione ottica, risultante dalla riflessione collettiva sui cristalli di ghiaccio; ma solo quelli che si trovano nel piano verticale comune, dirigono i raggi luminosi verso l’osservatore. Questo è simile alla visualizzazione di una fonte di luce su uno specchio d’acqua. Le increspature sulla superficie dell’acqua riflettono la fonte di luce in molte direzioni e quelle che sono rivolte verso lo spettatore si combinano per formare una linea luminosa che punta verso la fonte di luce.