Bitcoin ha raggiunto un nuovo record: negli ultimi giorni il suo valore è volato a oltre 63.000 dollari, anche se poi nel week end ha ritracciato scendendo fino a 52.000 per poi risalire. Questa mattina Bitcoin è quotato sopra 57.000.
A cosa è stato dovuto il recente rally di Bitcoin?
Il recente debutto alla borsa di New York di Coinbase, uno dei più grandi e importanti siti per comprare Bitcoin e altre criptovalute, sembra aver dato una poderosa spinta al valore dei Bitcoin. Analizzando però gli andamenti del mercato, appare evidente che il valore delle criptovalute possano vivere di natura propria e senza alcun fattore o influenza esogena.
Osservando da vicino i vari andamenti delle criptovalute, il loro incremento è oggettivamente riscontrabile: un rialzo partito esponenzialmente nel corso dell’ultimo anno che, dati alla mano, vede rivalutazioni superiori alle tre cifre e caratterizzate da nuovi massimi se non addirittura la messa a segno di ennesimi record assoluti.
È inoltre innegabile che a inizio anno la dinamica degli scambi si sia caratterizzata per alcune fasi (ben tre) di sistematico rintracciamento seguito da un rialzo con il costante aggiornamento di nuovi massimi.
Se si analizzano le varie aree di prezzo da inizio gennaio, metà febbraio e nella prima parte di marzo, si può chiaramente quantificare il comune upside che ha caratterizzato i corsi nelle ottave a seguire: l’ammontare del range appartenente al canale ribassista riconducibile alla nostra ipotesi è pari a circa 9.000 dollari e – a tale differenziale – corrisponde verosimilmente il successivo record conseguito dallo stesso Bitcoin.
Se si osservano i massimi del Bitcoin di marzo scorso, (61.750 dollari circa) è pressoché immediato il nuovo target: quota 70.000 dollari. Naturalmente questa non è regola certa, ma il ripetersi di una serie addizionale, è in grado di concretizzare il potenziale target di breve periodo sulla principale criptovaluta.
Il debutto in borsa di Coinbase, non ha pertanto influenzato l’andamento delle criptovalute, che come sottolineato possono vivere di vita propria e trarre vantaggio dall’andamento del mercato.
In ogni caso, il successo della quotazione di Coinbase, ha indubbiamente infiammato gli animi dei sostenitori dei Bitcoin. Si tratta di un segnale positivo, ma è necessario attenersi ai dati per evitare facili entusiasmi legati alle emozioni del momento.
Nel primo trimestre del 2021 la stima dei ricavi per Coinbase si attesta intorno a 1,8 miliardi di dollari, con una crescita di nove volte rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, mentre i profitti sono saliti da 32 milioni di dollari a una cifra compresa tra 730 e 800 milioni di dollari. Anche il numero di utenti che effettuano transazioni mensili di Coinbase è salito a 6,1 milioni dai 2,8 milioni del trimestre precedente. Si tratta pertanto di un’azienda avviata su un percorso di crescita sostenuta.
E’ chiaro che, poiché l’azienda tratta criptovalute, il suo successo quindi dipende dalla richiesta e dal prezzo di quest’ultime: non vi è alcuna garanzia che qualsiasi criptovaluta possa mantenere il suo livello di valore o che possa mantenere alta la sua richiesta sul mercato. Qualora il prezzo o la domanda di training diminuisse, l’attività di Coinbase potrebbe risentirne negativamente.
Sebbene tali segnali siano importanti, il mondo delle criptovalute continua ad essere caratterizzato da profonda incertezza e dalla volatilità dei mercati.
Tali fattori rallentano l’iter di transizione secondo il quale le criptovalute possono entrare stabilmente nei portafogli dei principali investitori.
Poiché sempre più spesso aziende come Amazon e PayPal accettano pagamenti in criptovalute, Banche i Istituzioni stanno ragionando sulla creazione di una moneta virtuale che possa risultare meno aleatoria delle criptovalute.
L’Eurotower sta lavorando a un euro digitale da lanciare entro i prossimi 5 anni, non per la minaccia del Bitcoin, quanto per accelerare i pagamenti istantanei, ridurre i costi delle transazioni, aumentarne la sicurezza e facilitare l’inclusione finanziaria. Una moneta alternativa, non parallela, con le garanzie di una banca centrale e una gestione trasparente e centralizzata.