L’agenzia spaziale americana NASA ha appaltato all’agenzia spaziale privata SpaceX la realizzazione di una Starship “lunare” per riportare gli uomini sulla Luna dopo oltre 50 anni dall’ultimo sbarco della missione Apollo 17. Questa è una grande vittoria per la compagnia di spaziale di Elon Musk.
Il contratto ha un valore di 2,9 miliardi di dollari e coinvolge il prototipo di nuova concezione chiamato “Starship” che in questi mesi viene testato nella struttura di Boca Cica di SpaceX situata nel Texas meridionale.
Lisa Watson-Morgan, responsabile del programma Human Landing System della NASA si è detta molto entusiasta di annunciare che la NASA ha assegnato alla società privata SpaceX l’incarico di sviluppare il sistema di atterraggio in grado di riportare gli esseri umani sulla Luna.
SpaceX, la compagnia spaziale di Elon Musk ha superato l’agguerrita concorrenza della società Blue Origin di Jeff Bezos e dell’appaltatore della difesa Dynetics e diventerà l’unico fornitore del sistema di sbarco umano sulla Luna realizzando una Starship adatta allo scopo. questa è una sorprendente rottura con il passato.
La NASA, infatti, ha sempre, in passato, selezionato più società nel caso in cui una di esse non portasse a termine la realizzazione del progetto assegnato.
Gli analisti del settore sostengono che la rottura con il passato sottolinea che SpaceX, fondata da Elon Musk nel 2002 con l’obiettivo di colonizzare Marte, è oggi il partner del settore privato più fidato della NASA.
Lo scorso anno, la NASA aveva assegnato a tre diversi gruppi contratti per sviluppare ulteriormente i lander lunari: 135 milioni di dollari a SpaceX, 253 milioni di dollari alla Dynetics (in RTI con Sierra Nevada Corporation) e 579 milioni di dollari a quattro team guidati da Blue Origin (con Northrop Grumman, Lockheed Martin e Draper).
SpaceX ha ricevuto una minore quantità di denaro perché la sua proposta aveva ottenuto le peggiori valutazioni tecniche e gestionali.
L’amministratore associato della NASA, Steve Jurczyk, in una relazione aveva scritto che il sistema di propulsione della Starship era “notevolmente complesso e composto da sottosistemi altrettanto complessi che devono ancora essere sviluppati, testati e certificati con un margine di programmazione minimo per far fronte ai ritardi“. Le incertezze erano aggravate dal consueto scarso rispetto delle scadenze di SpaceX.
Quindi, cosa è cambiato?
Da allora, SpaceX ha superato una serie di diversi test di volo utilizzando diversi prototipi della Starship, tra cui un volo ad alta quota di 10 chilometri e un atterraggio avvenuto marzo. Secondo il Washington Post, i documenti suggeriscono che la NASA si è innamorata della capacità della Starship di poter potenzialmente trasportare fino a cento tonnellate di carico sulla Luna e della sua offerta di 2,9 miliardi di dollari per il contratto, che era di gran lunga inferiore a quella degli altri partecipanti.
Aggiungiamo anche che ha pesato positivamente l’ormai consolidata esperienza di SpaceX in fatto di lanci spaziali e che il progetto della Starship prevede un gigantesco lanciatore, il superheavy, che renderà l’astronave di Elon Musk potenzialmente in grado di rispettare la scadenza del 2024 per riportare gli uomini sulla Luna. Questo nel caso di non improbabili ulteriori problemi e ritardi nello sviluppo del vettore SLS.
Insomma, se necessario, SpaceX potrebbe essere in grado di rispettare la scadenza del 2024 per il prossimo volo umano sulla Luna anche se gli appaltatori della NASA del gigantesco sistema di lancio SLS dovessero accusare altre difficoltà.
L’anno scorso, SpaceX è stata la prima azienda privata a inviare con successo un equipaggio sulla ISS, la Stazione Spaziale Internazionale. In questo modo SpaceX ha ridato la capacità alla NASA di compiere voli umani per la prima volta da quando il programma Shuttle è stato chiuso per i troppi problemi e gli alti costi di gestione.
Per gli altri partecipanti è un durissimo colpo, specialmente per Blue Origin. La società, di Jeff Bezos, ha svelato il concetto di lander Blue Moon già nel 2019. Blue Moon era probabilmente la più avanzata tra le tre proposte quando la NASA ha assegnato il suo primo contratto di sviluppo ma è anche vero che fino ad oggi Blue Origin non è stata ancora in grado di compiere un volo orbitale extra atmosferico e i tempi cominciano a farsi stretti.
Per SpaceX è una notevole iniezione di fiducia avere la Starship come elemento chiave per l’esplorazione spaziale che partirà tra pochi anni. Tuttavia, c’è almeno un grosso ostacolo da superare: la Starship dovrà essere lanciata utilizzando un razzo SuperHeavy, che solo ora è prossimo al suo primo lancio di prova.
L’offerta di SpaceX per riportare gli uomini sulla Luna
SpaceX ha presentato la sua astronave riutilizzabile Starship, progettata per trasportare un equipaggio numeroso e carichi pesanti. Il veicolo può atterrare in posizione verticale sia sulla Terra che su altri corpi celesti.
I prototipi della Starship (al momento siamo al prototipo numero 15 pronto per il volo di prova) sono attualmente in fase di sperimentazione nello spazioporto della compagnia di Boca Chica, nel sud del Texas, anche se tutte e quattro le versioni che finora hanno effettuato i voli di prova sono esplose. Solo Starship SN10 è riuscita ad effettuare un atterraggio verticale, ma è esplosa per un malfunzionamento pochi minuti dopo.
la NASA ha intenzione di riportare gli esseri umani sulla Luna con le missioni Artemis utilizzando il nuovo vettore Space launch System. Il nuovo vettore trasporterà una capsula Orion capace di ospitare quattro membri dell’equipaggio. La capsula avrà la possibilità di effettuare una sosta intermedia congiungendosi con la stazione spaziale lunate Gateway.
Starship attenderà in orbita e preleverà due membri dell’equipaggio per poi portare gli uomini sulla Luna. L’idea è che la stazione spaziale lunar Gateway funzioni da collegamento tra la Terra e la superficie della Luna, ma per la prima missione Orion potrebbe attraccare direttamente con la Starship.
Con questo sistema gli astronauti potrebbero trascorrere una settimana sulla superficie lunare prima di rientrare a bordo della Starship e tornare in orbita lunare per poi rientrare sulla Terra con la capsula Orion.
SpaceX ha in programma di unire l’astronave Starship con il razzo Super Heavy, in tal modo il veicolo combinato raggiungerà un’altezza di 120 metri e sarà il veicolo di lancio più grande e potente mai costruito.
Gli esseri umani hanno messo piede l’ultima volta sulla Luna nel 1972 durante il programma Apollo. Ora la NASA vuole tornare al più presto (il programma recita 2024) sulla Luna e stabilirvi un avamposto permanente che permetterà di testare le tecnologie che verranno utilizzate per inviare un equipaggio su Marte.
Ora la NASA ha diverse sfide da portare avanti, tornare sulla Luna dopo tanti anni facendo allunare la prima donna e un uomo sul suolo lunare, come chiesto nel 2019 dall’allora vicepresidente Mike Pence. L’anno scelto è il 2024 anche se la NASA cercherà di accorciare la tempistica sotto il mandato del nuovo presidente USA Biden.
Un ulteriore proposito della NASA è quello di portare sulla Luna il primo astronauta di colore con una missione Artemis.
Nel frattempo, Elon Musk ora ha davvero la possibilità di riportare gli uomini sulla Luna e di entrare nella storia. In una puntata del serial Star Trek: Discovery il visionario miliardario di origine sudafricana viene citato come uno dei padri dell’esplorazione spaziale umana e ora Musk potrebbe essere in grado di rendere vera quella citazione.
Lo scorso anno, in una dichiarazione su Twitter, il fondatore di SpaceX aveva scritto, a proposito della Starship e del suo progetto di colonizzare Marte: “Prima la Luna, poi Marte“.