Apparso sulla Terra nel tardo Cretaceo, il predatore carnivoro Llukalkan aliocranianus, lungo come un pachiderma, possedeva un morso estremamente potente, era armato di denti estremamente affilati e grossi artigli agli arti inferiori.
Una ricerca pubblicata il 30 marzo 2021, nel Journal of Vertebrate Paleontolog, a revisione paritaria, riferisce della scoperta di una specie di dinosauro che è stata battezzata “colui che provoca paura”, o Llukalkan aliocranianus.
Quando i tirannosauri dominavano l’emisfero settentrionale del pianeta, circa 80 milioni di anni or sono, il predatore carnivoro Llukalkan aliocranianus, era una tra le dieci specie tra gli abelisauridi attualmente conosciute che abitavano i continenti meridionali.
Il temibile predatore carnivoro, Llukalkan era “probabilmente tra i predatori più forti e pericolosi” esistenti in tutta la Patagonia, (ora in Argentina), durante il tardo Cretaceo. la sua fama era dovuta alle sue enormi dimensioni.
Llukalkan aliocranianus poteva raggiungere una lunghezza di cinque metri e possedeva un morso estremamente potente, denti molto affilati, enormi artigli e un acuto senso dell’olfatto.
Il suo cranio era corto con ossa ruvide, quando era in vita la sua testa possedeva dei rigonfiamenti e prominenze come alcuni rettili moderni come il mostro di Gila o alcune iguane.
Anche il suo udito era diverso da quello degli altri abelisauridi. La forma del suo cranio suggerisce che l’udito era più sviluppato di quello della maggior parte degli altri abelisauridi e paragonabile a quello dei coccodrilli moderni.
Il nome completo di questo nuovo predatore carnivoro deriva dal nativo mapuche che significa “colui che provoca paura” – Llukalkan , e dal latino che significa “teschio diverso” – aliocranianus.
Abitava nella stessa area e nello stesso periodo temporale di un’altra specie di abelisauride furileusaurian (lucertola dalla schiena rigida) – Viavenator exxoni – solo pochi milioni di anni prima della fine dell’era dei dinosauri.
Alcuni resti fossili del Llukalkan e del Viavenator sono stati recuperati a soli 700 m di distanza nella formazione Bajo de la Carpa, vicino allo stesso famoso sito fossile di La Invernada, in Argentina.
“Questa è una scoperta particolarmente importante perché suggerisce che la diversità e l’abbondanza di abelisauridi erano notevoli, non solo in tutta la Patagonia, ma anche in aree più locali durante il periodo del crepuscolo dei dinosauri”, afferma l’autore principale della ricerca, il dott. Federico Gianechini, paleontologo di l’Università Nazionale di San Luis, Argentina.
Gli Abelisauridae erano una famiglia di dinosauri teropodi lunghi in mediamente tra i cinque e i nove metri.
Questi animali vivevano principalmente in Patagonia e in altre aree dell’antico subcontinente meridionale chiamato Gondwana, che con in tempo si è suddiviso in Africa, India, Antartide, Australia e Sud America.
Llukalkan un predatore carnivoro eccezionale
Fino ad oggi sono state scoperte una decina di specie di questo temibile predatore carnivoro. Le scoperte sono state effettuate in tutta la Patagonia.
Mentre gli abelisauridi erano simili al T-Rex nell’aspetto generale con le loro minuscole braccia tozze, i loro crani insolitamente corti e profondi che spesso portavano creste, protuberanze e corna.
Questo predatore carnivoro si muoveva in posizione eretta sugli arti posteriori dotati di enormi artigli che potrebbero aver usato per infliggere ferite mortali alle prede.
Llukalkan era in possesso di un morso estremamente potente e di denti molto affilati con cui abbattere la preda mentre si muoveva velocemente sorretto dalle poderose zampe posteriori.
I resti fossili del Llukalkan comprendono un cranio superbamente conservata e incontaminato.
Questa nuova specie è simile sotto molti aspetti al Viavenator, tranne per il fatto che è più piccola, i fori nel cranio attraverso i quali passano le vene sono più grandi e più ampiamente separate dalla cresta sopraoccipitale, una delle ossa che forma la scatola cranica.
Ma la caratteristica che distingue il nuovo dinosauro è un piccolo seno posteriore pieno d’aria situato nella zona dell’orecchio medio che non è stato osservato in nessun altro abelisauride ritrovato fino ad oggi.
Questa caratteristica dava al Llukalkan un udito probabilmente migliore rispetto a quello degli altri abelisauridi – molto probabilmente simile a quello di un coccodrillo moderno, spiega il coautore Dr. Ariel Mendez dell’Istituto Patagonico di Geologia e Paleontologia, in Argentina.
“Questa scoperta implica un adattamento uditivo diverso da altri abelisauridi e probabilmente un senso dell’udito più acuto”, afferma il dott. Mendez.
Comunque possa aver vissuto, le prove fossili di questo nuovo predatore carnivoro suggeriscono che gli abelisauridi stavano fiorendo qualche milione di anni prima che i dinosauri si estinguessero.
“Questi dinosauri stavano ancora sperimentando nuovi percorsi evolutivi e si stavano diversificando rapidamente prima di estinguersi completamente”, aggiunge Mendez.
Nonostante l’mportanza della loro scoperta, c’è ancora molto da capire su questi terribili predatori carnivori.
“Questa scoperta suggerisce anche che probabilmente ci sono altri abelisauridi che non abbiamo ancora trovato, quindi cercheremo altre nuove specie per avere una migliore comprensione del rapporto tra furilesaurs”, chiarisce Gianechini.