Il Bitcoin è il futuro dell’economia. Delizia del genere umano e una delle icone di questi anni 2000 che, mese dopo mese, ci presentano sempre più novità e innovazioni destinate a modificare (in meglio, si spera) i nostri usi e la nostra vita quotidiana.
La criptovaluta ha conquistato Dubai, facendo proseliti eccezionali, tanto che sia il settore pubblico, che privato, stanno investendo su di esso. Come il Bitcoin influenzerà le nostre vite? Non lo sappiamo ancora con precisione. In questo articolo vi daremo tutte le opportune notizie su come tale moneta virtuale abbia del tutto rivoluzionato l’economia della città degli Emirati arabi.
Bitcoin: i piani di un facoltoso uomo d’affari
Un facoltoso uomo d’affari di Dubai ha in mente di acquistare 100.000 Bitcoin, tramite la società da lui coordinata: IBC Group. Si tratterebbe del singolo acquisto più significativo riguardante il Bitcoin da parte di una società organizzata. Altra notizia da attenzionare è il fatto che una società governativa ha iniziato ad accettare i pagamenti tramite Bitcoin.
Non sottovalutiamo la questione, dato che da noi tale criptovaluta continua a essere considerato un mero gioco di società, un passatempo, che mai potrà sostituire la moneta normale.
Informazioni su Khurram Shroff
Khurram Shroff, un nome che sicuramente a noi non dirà nulla. Eppure, stiamo parlando dell’amministratore delegato di IBC Group, gruppo di gestione di asset e investimenti a Dubai. Il business in questione non è nuovo a iniziative riguardanti la realtà delle criptovalute. Shroff è già attivo presso la Miami Blockchain Initiative e sembra puntare molto su questa alternativa alla moneta concreta.
Che il Bitcoin sia destinato a diventare la nuova moneta di scambio? Difficile dirlo, ma se pensiamo che tale businessman abbia intenzione di acquistare 100.000 token (un investimento più importante di quello di Elon Musk) possiamo permetterci di lavorare un po’ con la fantasia e immaginare nuovi contesti futuri.
Un’operazione pubblicitaria?
Il dubbio che tutta questa iniziativa sia una mera mossa pubblicitaria è comprensibile. Un capriccio da parte di un uomo facoltoso? Davvero le cose stanno così? Eppure, Khurram Shroff sembra essere una persona seria, professionale, ma soprattutto determinata. Non abbiamo motivo, quindi di dubitare del suo operato. Eppure, l’eventualità della proposta pubblicitaria rimane valida. Sono i potenti, in fondo, a fare la storia, degli “influencer” che ci propongono cambiamenti e nuovi stili di vita. innegabile, d’alta parte, l’interesse da parte di molti utenti e appassionati di finanza/informatica nei confronti delle criptovalute.
Bitcoin: la nuova moneta?
I dubbi permangono: non sappiamo se il Bitcoin influenzerà nettamente la nostra vita nel futuro prossimo. Esso era inizialmente utilizzato (ma non solo, chiariamo) come forma di pagamento per l’acquisto di merce sul Deep Web, quella parte nascosta di Internet che sarebbe meglio non visitare mai. C’è da dire, però, che negli ultimi anni la criptovaluta sta divenendo sempre più celebre e utilizzata anche alla luce del sole. Il Bitcoin è amato da molti e quindi anche parecchi uomini di potere vogliono sfruttare tale moneta virtuale per una questione di visibilità.
Certo sarebbe avanguardistico e anche un po’ pretenzioso meditare il Bitcoin come un pari dell’Euro, Dollaro e Sterlina, se non addirittura un loro rimpiazzo! Certo, se più di un miliardario iniziasse a investire seriamente sui Bitcoin, anche parecchi comuni mortali inizierebbero a investire (o in borsa o su eToro) sulla criptovaluta, dando sempre più spazio (e peso) alla moneta virtuale. C’è però un’altra novità da Dubai che sembra essere molto interessante. La proponiamo come ultimo paragrafo dell’articolo.
La scelta di KIKKLAB
Un’altra notizia clamorosa ci fa immaginare un futuro radioso per il Bitcoin. La news arriva sempre da Dubai e riteniamo sia degna di riflessione. KIKKLAB è una società appartenente al governo di Dubai. Essa consente ai propri clienti pagamenti in criptovaluta, tra le varie opzioni, vi è proprio la possibilità di pagare in Bitcoin. Chi non è propenso verso tale criptovaluta, può utilizzare Tether, oppure Ethereum. L’amministratore delegato di KIKKLAB ha inoltre assicurato che anche ad altre società piace tale iniziativa e che hanno intenzione di seguire tale esempio.