Uno studio pubblicato su Lancet parla di un nuovo vaccino sperimentale contro l’HIV che ha dato risultati promettenti.
Il trattamento, che mira a fornire immunità contro vari ceppi del virus, ha prodotto una risposta anti-HIV positiva da parte del sistema immunitario neu test effettuati su 393 persone. Ora saranno necessari ulteriori test per determinare se la risposta immunitaria prodotta può prevenire l’infezione da HIV negli esseri umani.
Sono circa 37 milioni le persone che in tutto il mondo convivo con l’HIV o sono in AIDS conclamato e ancora si registrano 1,8 milioni di nuovi casi di infezione ogni anno. Nel corso degli ultimi decenni sono state sviluppate metodologie terapeutiche che hanno permesso di allungare notevolmente l’aspettativa di vita delle persone affette da HIV ma, nonostante i progressi nel trattamento, sia una cura che un vaccino per il virus sono rimasti finora inafferrabili.
Il farmaco Prep, o profilassi pre-esposizione, è efficace nel prevenire l’infezione da HIV, ma, a differenza di un vaccino, deve essere assunto regolarmente, anche quotidianamente, per evitare che il virus possa prendere piede.
Inventare un vaccino sta rappresentando una sfida immensa per gli scienziati, in parte perché ci sono così tanti ceppi del virus, ma anche perché l’HIV muta molto velocemente e riesce sfuggire all’attacco del nostro sistema immunitario. I precedenti tentativi di sviluppare un vaccino contro l’HIV sono stati limitati a ceppi specifici del virus trovati in alcune parti del mondo.
Ma per questo vaccino “mosaico”, gli scienziati hanno sviluppato un trattamento composto da frammenti di diversi virus HIV.
La speranza è che possa offrire una protezione molto migliore contro il numero quasi illimitato di ceppi di HIV trovati in tutto il mondo.
In uno studio randomizzato, in doppio cieco, controllato con placebo, gli scienziati hanno testato varie combinazioni del vaccino mosaico in persone di età compresa tra 18 e 50 anni che non avevano l’HIV e erano in buona salute. I partecipanti, dagli Stati Uniti, Ruanda, Uganda, Sud Africa e Tailandia, hanno ricevuto quattro vaccinazioni nel corso di 48 settimane. Tutte le combinazioni di vaccini hanno prodotto una risposta del sistema immunitario anti-HIV e sono risultate sicure. Gli scienziati hanno anche condotto uno studio parallelo in cui hanno fornito ad alcune scimmie Rhesus il vaccino per proteggerle dal contrarre il virus dell’immunodeficienza simian-umana – un virus molto simile all’HIV che infetta le scimmie.
La combinazione di vaccini a mosaico che ha mostrato la migliore efficienza negli esseri umani ha protetto il 67% delle 72 scimmie dal contrarre la malattia.
“Questi risultati rappresentano un’importante pietra miliare“, ha affermato Dan Barouch, professore di medicina presso la Harvard Medical School e autore principale dello studio. Il Prof Barouch ha, però, avvertito che i risultati vanno interpretati con tutta la cautela del caso perchè, sebbene il vaccino abbia innescato una risposta nel sistema immunitario delle persone che l’hanno assunto, non è chiaro se questo sarebbe sufficiente a combattere il virus e prevenire l’infezione: “Le sfide nello sviluppo di un vaccino contro l’HIV non hanno precedenti e la capacità di indurre risposte immunitarie specifiche dell’HIV non indica necessariamente che un vaccino proteggerà gli esseri umani dal contrarre l’infezione da HIV“, ha spiegato.
Tuttavia, i risultati promettenti dello studio porteranno a testare il trattamento su 2600 donne dell’Africa meridionale che sono a rischio di contrarre la malattia. Sono solo altri quattro i potenziali vaccini arrivati a questo stadio dei cosiddetti studi di efficacia e un solo vaccino ha, finora, mostrato di riuscire a proteggere gli esseri umani contro l’HIV. Si tratta di un vaccino testato in Tailandia che ha ridotto il tasso di infezione umana del 31%, un effetto considerato, però, troppo basso per avviare na campagna di vaccinazioni di massa.
Il dott. Michael Brady, direttore medico presso il Terrence Higgins Trust, ha dichiarato che, “nonostante i segnali promettenti, c’è molto lavoro da fare prima che un vaccino efficace contro l’HIV sia facilmente disponibile“.
Nel frattempo, i migliori strumenti per prevenire con efficacia la diffusione della malattia, restano l’uso dei preservativi ed i trattamenti farmacologici che impediscono ai sieropositivi di trasmettere il virus.