La nostra personalità non è scolpita nella pietra: essa è qualcosa di talmente complesso tanto da non poterlo neanche immaginare. A confermarlo è la scienza, come sempre. Andiamo per ordine. Molti hanno la convinzione errata che siamo ciò che siamo” e che “nulla di ciò che facciamo può cambiare la nostra natura di base”. I filosofi si riferiscono a questa visione del mondo come fatalismo. Gli psicologi lo chiamerebbero semplicemente controproducente. Questo tipo di ragionamento imperfetto è spesso visto in individui che stanno vivendo un episodio depressivo o che hanno un disturbo di personalità che li rende inclini alla distorsione del pensiero e / o all’auto-sabotaggio. Un modo di pensare tanto sbagliato quanto controproducente.
La nostra personalità migliora nel tempo
Fortunatamente, la scienza suggerisce che questo modo di pensare è tanto sbagliato quanto controproducente. Innanzitutto, l’evidenza scientifica mostra che la nostra personalità migliora gradualmente nel tempo. Con l’avanzare dell’età tendiamo a diventare più coscienziosi, più gradevoli, meno narcisisti e più empatici. Fa parte del processo di maturazione naturale. Anche le persone che lottano per rimanere dalla parte giusta della legge tendono a diventare più rispettose della legge nel tempo. Rammentiamo per l’occasione il famoso discorso di Morgan Freeman nel film Shawshank Redemption riguardante la sua “riabilitazione”. Ancora una volta, è comune per le persone che hanno agito in modo immorale in passato raggiungere un livello più alto di autocoscienza con l’età.
Nulla è sicuro, nulla è lapidario
Da tutto ciò è possibile evidenziare come la nostra personalità o il nostro percorso di vita non siano scolpiti nella pietra. Certo, se sei un introverso per natura, potresti non trasformarti mai nell’estroverso amante del divertimento che a volte vorresti essere. Tuttavia, anche quando si tratta di estroversione, la ricerca ha scoperto che abbiamo un notevole controllo su quanto scegliamo di essere introversi o estroversi. Uno studio, ad esempio, ha fornito sfide settimanali a introversi come “parlare con un perfetto sconosciuto” o “presentarsi a un gruppo di persone” per un periodo di 15 settimane. Hanno scoperto che le persone che hanno partecipato alle sfide sono diventate più estroverse nel corso dello studio.
La dicotomia introverso/estroverso
Un altro studio recente ha scoperto che la dicotomia introverso / estroverso è più complicata di quanto si pensasse in precedenza. Sì, ci sono persone che sono veri introversi e veri estroversi. Ma ci sono anche persone che sono “ambivalenti” o che oscillano tra introversione ed estroversione. E c’è un altro gruppo di persone chiamate “estroversi altri contingenti”, o coloro che potrebbero non essere veri estroversi ma diventano estroversi quando interagiscono con persone che percepiscono come non minacciose e amichevoli.
Che cos’è la personalità
La personalità è un mix di elementi psicologici riguardo il nostro essere, le nostre azioni e le nostre conoscenze. La personalità assicura progettualità, unità, stabilità e coerenza al modo di rapportarsi di un soggetto con la realtà che lo circonda. Secondo la psicologia la personalità è una costruzione che si sviluppa e cresce con noi tramite le nostre continue interazioni tra il nostro io e il mondo esterno. Il termine personalità proviene dal latino “persona”. Con tale parola si indicavano le maschere che gli attori utilizzavano durante le rappresentazioni teatrali. Tale termine può tuttavia indicare anche una serie di caratteristiche basate su azioni e sensazioni comuni (o simili) a più individui.
C’è da dire che quando parliamo di personalità dobbiamo con tale termine mettere in evidenza anche aspetti unici ed essenziali, il più delle volte diversi dunque, che contraddistinguono ogni soggetto umano. Psicologicamente parlando possiamo dunque affermare che la personalità sia un’organizzazione di caratteri e pensieri che delineano la nostra vita e il nostro modo di essere.
Il temperamento
Il temperamento è una delle caratteristiche essenziali della nostra personalità. Si tratta di un insieme di aspetti innati, che portiamo in noi fin dalla nostra nascita e che non vengono condizionati dalla cultura e da altri fattori esterni che ci circondano. Il primo a parlare di temperamento fu Ippocrate di Cos, padre della medicina, nel 400 a.C. . Secondo Ippocrate, il temperamento umano ha come base i quattro umori: linfa, sangue, bile gialla e bile nera. Se i quattro umori sono in equilibrio godremo di buona salute, se sono squilibrati il nostro organismo tenderà ad ammalarsi. Basta la contrazione di uno solo di questi umori, per influenzare il temperamento umano, sempre secondo Ippocrate.