Secondo un recente studio effettuato sui topi, il caffè rafforza i mitocondri delle cellule cardiache aiutando il cuore a riprendersi dall’infarto.
Nello studio, i ricercatori hanno somministrato ad un gruppo di topi l’equivalente di quattro tazze di caffè al giorno per 10 giorni prima di indurre loro attacchi cardiaci mentre un gruppo di controllo è stato mantenuto con una dieta priva di caffeina.
Le cellule dei topi che avevano assunto caffeina hanno riparato meglio i danni derivati dall’infarto rispetto alle cellule di topi che non ne avevano assunto.
Secondo quanto riportato dai ricercatori della Heinrich Heine University di Düsseldorf, in Germania, in un articolo pubblicato su PLOS Biology il 21 giugno, la caffeina aiuta a spostare una proteina chiamata p27 nei mitocondri, gli organelli che producono energia per le cellule.
L’aumento del p27 nei mitocondri ha aumentato la produzione di energia degli organelli e questo ha aiutato le cellule del cuore a riprendersi meglio dai danni causati dall’anossia da infarto.
Sia altri animali che gli esseri umani presentano nelle proprie cellule la proteina p27 e questo apre la strada alla possibilità che la caffeina possa coadiuvare la terapia di recupero degli infartuati. Normalmente, la proteina p27 si trova nel nucleo delle cellule, dove aiuta a regolare i processi mitotici e finora non era noto il suo ruolo potenziatore sui mitocondri.
Il caffè sembra proteggere da malattie cardiache, diabete e altri disturbi, tranne il cancro ( SN: 10/3/15, 16). La scoperta del ruolo giocato dalla proteina p27, mediato dalal caffeina, potrebbe aiutare a spiegare il perché.
Secondo il genetista molecolare Joachim Altschmied “Una volta i medici suggerivano a persone affette da patologie cardiache di evitare il caffè ma, oggi, sulla base delle ultime scoperte, dobbiamo smentire questo fatto“.
Haendeler, però, sottolinea che il solo aumento del consumo di caffè senza svolgere attività fisica e il seguire la giusta dieta non è sufficiente e che la dose giusta di caffè da assumere non deve essere superiore alla quattro tazzine giornaliere.
“Bere troppo caffè o tè verde può causare uno spostamento eccessivo di p27 verso i mitocondri provocandone la distruzione e, quindi, problemi di salute.”.
Insomma, come sempre, il giusto dosaggio è positivo, un dosaggio eccessivo può fare solo male.
In medio stat virtus.
Fonte: N. Ale-Agha et al. CDKN1B/p27 is localized in mitochondria and improves respiration-dependent processes in the cardiovascular system— New mode of action for caffeine. PLOS Biology. Vol. 16, June 21, 2018. doi:10.1371/journal.pbio.2004408