da dagonews
Alcuni sono ancora segreti, altri sono stati localizzati, ma la loro storia e le operazioni che si sono svolte al loro interno rimangono ‘top secret’.
Sono i bunker costruiti dall’esecutivo degli Stati Uniti per consentire la “continuità del governo” (COG), una serie di procedure definite che consentirebbero alla Casa Bianca di continuare le operazioni essenziali in caso di eventi catastrofici come una guerra nucleare. Almeno negli Stati Uniti, il COG non è più limitato alle emergenze nucleari: il “Continuity of Operations Plan” è stato attivato in seguito agli attacchi dell’11 settembre.
Negli Usa le procedure che consentivano una “continuità di governo” vennero sviluppate per la prima volta durante l’amministrazione Truman, agli albori dello sviluppo delle armi nucleari, ampliando il processo di costruzione di bunker segreti disseminati nel sottosuolo americano e di torri di comunicazione capaci di resistere a un attacco nucleare, permettendo alle alte cariche di comunicare.
È l’esempio dell’ex bunker nucleare noto come Mount Pony, dove la Federal Reserve ha segretamente accumulato miliardi di dollari in contanti, che avevano pianificato di utilizzare per il post Armageddon. La struttura si trova a Culpeper, in Virginia, e nel 2007 è stata convertita nella “Library of Congress Packard Campus”.
La stanza che sarebbe stata adibita a Camera dei Rappresentanti in caso di guerra nucleare è stata costruita per i membri del Congresso sotto il Greenbrier, un resort a quattro stelle vicino a White Sulphur Springs, West Virginia.
Il rifugio antiaereo da 34.303 metri quadrati, completato nel 1961, includeva abbastanza letti e provviste per ospitare tutti i 535 membri del Congresso con una persona dello staff ciascuno. C’erano anche camere di decontaminazione, un’unità di terapia intensiva e una sala riunioni per le comunicazioni, tutte circondate da un metro e mezzo di cemento.
E poi c’è l’enorme bunker nucleare di 650 acri scavato nella montagna: il Raven Rock Mountain Complex fu costruito durante la Guerra Fredda nei pressi del Blue Ridge Summit, in Pennsylvania, e fu concepito come impianto di sostegno al Pentagono per ospitare la leadership militare, così come il Presidente, in caso di disastro nucleare.
La base top secret NORAD, sepolta nelle viscere della Cheyenne Mountain, ha festeggiato 60 anni lo scorso maggio: dietro le porte anti-esplosione da 23 tonnellate si trova quello che è noto come il posto più sicuro sulla terra.
IL BUNKER SOTTO IL RESORT A QUATTRO STELLE
Un labirinto di tunnel scavato nel granito del Colorado negli anni ’60, brulicante di apparecchiature di sorveglianza e con un monitoraggio ad alta tecnologia. Dopo la fine della Guerra fredda il NORAD, organizzazione creata dagli Stati Uniti e dal Canada per proteggere i cieli di entrambe le nazioni, si è sempre occupato di sorvegliare la minaccia nucleare, ha rivisto la sua missione e, per evitare tagli, dal 1989 ha esteso la propria attività alle operazioni antidroga, come il tracciamento di piccoli aeroplani.
DORMITORIO A WHITE SULPHUR SPRINGS
Dopo l’11 settembre la missione del NORAD si è evoluta per comprendere il monitoraggio di tutti gli aeromobili in volo all’interno dello spazio aereo statunitense.
E ancora: il centro operativo di emergenza di Mount Weather, vicino a Bluemont, in Virginia. L’impianto segreto di 564 acri comprende bunker sotterranei e dovrebbe essere utilizzato dall’esecutivo degli Stati Uniti. Sebbene nessun giornalista abbia mai visitato il sito, la sua esistenza è stata scoperta nel 1974, quando un aereo di linea della TWA si schiantò contro la montagna, uccidendo tutte le 92 persone a bordo.
NORADWHITE SULPHUR SPRINGSWHITE SULPHUR SPRINGS 2PARK HALL
Articolo originale di Dagospia