Il falso mito del terrapiattismo medioevale 

Non è vero che prima della scoperte delle Americhe si credeva che la Terra fosse piatta. Dante la descrive rotonda, l'iconografia la descrivere rotonda, Cristoforo Colombo stesso avvia il suo viaggio sapendola rotonda. Da dove nasce allora questo falso mito?

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Ancora oggi è molto diffusa l’opinione che nel Medioevo si credesse che la Terra fosse piatta, e che la immaginavano come un disco contenente tutte le terre abitate. In realtà non esistono testi medievali in cui sia contenuta tale affermazione. Inoltre, i mappamondi medievali erano rappresentazioni semplificate di uno spazio organizzato secondo criteri che non sono solo descrittivi, ma anche simbolici, con espliciti riferimenti alla storia del cristianesimo, dalla Creazione al Giudizio universale.

Dunque questo non è altro che un pregiudizio anti medievale, che dimostra quanto sia radicato pensare al Medioevo come a un’epoca oscura, attribuendole ogni sorta di ignoranza

La sapienza degli antichi

Che la Terra non fosse piatta  ma sferica, lo dicevano già molti antichi. Aristotele, ad esempio, osservò come le stelle che si vedono da Alessandria non sono le stesse che si possono osservare da Atene, e come l’ombra proiettata dalla terra sulla superficie lunare durante una eclissi di luna sia rotonda.

Eratostene, che cercò di misurarne il diametro a partire dalla diversa lunghezza dell’ombra proiettata da aste della medesima lunghezza in due località situate a diversa latitudine. Tolomeo, in base all’osservazione che avvicinandosi a un monte lo si vede dapprima molto basso, poi sempre più alto. Dante stesso sfata il mito della terra piatta: la sua” Divina Commedia” si basa su una immagine di terra rotonda.

Alcune allusioni alla terra non sferica

Certi autori medievali alludono vagamente alla forma della Terra. Ma i soli elementi che indicano una forma eventualmente diversa da quella sferica si trovano che in pochi autori della tarda Antichità e dell’alto Medioevo. Il teologo africano Lattanzio del IV secolo, ad esempio, nelle sue “Divine istituzioni” va contro l’idea che la Terra sia sferica, senza specificare però di come la immagini.

Una forma diversa da quella sferica viene evocata dal mercante alessandrino Cosma Indicopleuste, che verso l’anno 500 aveva viaggiato fino all’India e all’Africa occidentale. Ritornato dai suoi viaggi e divenuto monaco, aveva redatto una Topografia cristiana che rinnegava la rappresentazione greca del mondo e si fondava sulla Bibbia. Descrive così una forma trapezoidale della Terra, al di sopra della quale il cielo si inarca a volta. Questa rappresentazione del mondo, teologica e allegorica, è poco diffusa: al di fuori di Bisanzio, dove tre manoscritti completi furono preservati e sono giunti fino a noi, questa opera redatta in greco rimase completamente sconosciuta.

La questione di Cristoforo Colombo

Uno degli eventi storici più collegati alla questione del terrapiattismo è lo scontro tra Cristoforo Colombo e i dotti di Salamanca, i saggi che nella narrazione comune rappresentano l’oscurantismo medievale. Con loro Colombo deve battersi per affermare che ha ragione lui: la Terra è rotonda e quindi si può davvero fare il giro intorno.

In realtà nel medioevo sapevano benissimo che la terra era rotonda. In qualunque rappresentazione di imperatore medievale si può notare il soggetto tenere in mano un globo. A volte sul globo c’è anche una croce: non è solo l’impero ma è la fede cristiana, che è destinata dalla Provvidenza a espandersi in tutto il mondo. E il mondo naturalmente  è un globo. In un trattato di fine ‘400, si può leggere “se non ci fossero ostacoli potremmo camminare tutto intorno al mondo come una mosca su una mela”.

Il conflitto tra Cristoforo Colombo e i dotti di Salamanca non riguardava la dimostrazione della sfericità della Terra, dato assodato tra i sapienti come tra i meno eruditi, ma il numero di chilometri da percorrere salpando verso occidente dalla Spagna, prima di incontrare il Giappone, i calcoli di Colombo erano effettivamente sbagliati, ma per sua fortuna incappò nell’America.

La conoscenza della sfericità è un dato assodato fin dall’antichità. C’era un vero problema teorico che riguardava la sfericità della Terra, già affrontato da Plinio il Vecchio nel I secolo d.C. : il problema degli antipodi. Come fanno gli uomini a non cadere se stanno camminando su un globo a testa in giù? Il problema degli antipodi indirettamente dimostra come la sfericità della Terra fosse chiara anche nel primo secolo.

Per dimostrare ulteriormente quanto fosse chiaro ai medievali che la Terra non fosse piatta, possiamo citare anche san Tommaso D’Aquino, che nella sua “Summa” vuole spiegare che la verità esiste, che la conoscenza esiste, ma ci sono diversi modi di arrivarci, perché ci sono scienze diverse, discipline diverse, e ognuno arriva alla verità a modo suo.

La terra come un uovo

I manuali popolari si servono di una immagine simbolica per alludere alla forma della Terra o dell’intero cosmo: quella dell’uovo. Nel Medioevo si riteneva che il cosmo fosse costituito da quattro elementi (acqua, terra, aria e fuoco); era facile far corrispondere i quattro elementi costitutivi dell’uovo (tuorlo, albume, membrana e guscio) ai quattro costituenti, idealmente disposti a strati, dell’universo sublunare. Al tuorlo corrispondeva la terra, all’albume l’acqua, mentre la membrana e il guscio facevano riscontro rispettivamente all’aria e al fuoco etereo. La Terra, minuscola come un granello di sale, è al centro di questa visione del mondo e deve essere considerata, per similitudine con gli altri costituenti del cosmo, come sferica.

Università medievali

Verso la fine del Medioevo, la sfericità della Terra è data per scontata: non è l’oggetto delle riflessioni cosmologiche, ma il loro punto di partenza.

Il manuale di astronomia più diffuso nelle università medievali e fino all’inizio dell’epoca moderna è il “Liber de sphaera” (“Trattato della sfera“) redatto dall’inglese Giovanni di Sacrobosco, nella prima metà del XIII secolo.

Ma anche al di fuori delle università, la sfericità della Terra faceva parte delle conoscenze di base nel Medioevo. Tutta una serie di opere studiava la questione in un contesto cosmografico.

Il letterato lorenese Gossuin de Metz (verso il 1245) aveva composto una cosmografia in versi così popolare da essere copiata e tradotta innumerevoli volte; fu anche tra i primi libri a essere stampati in Inghilterra sotto il titolo “Mirrour of the World“, nel 1481. In essa sono rappresentate per la prima volta le conseguenze della sfericità della Terra, per esempio il fatto che sia possibile girarle intorno.

Quest’opera ampiamente diffusa è certamente all’origine di un episodio del popolare romanzo picaresco tardomedievale “Travail“, scritto da Jean de Mandeville. Questo Christian Jacq del Medioevo non era mai andato oltre la Terra Santa, ma aveva una tale capacità di appropriarsi di resoconti di viaggi fatti da altri, anche nel lontano passato, da essere reputato per secoli uno dei più grandi viaggiatori medievali. Nell’episodio in questione narra di avere incontrato in Estremo Oriente un uomo che aveva viaggiato di continuo verso est fino al giorno in cui aveva sentito di nuovo il suono della propria lingua madre. Tuttavia, arrivando dal lato sbagliato, non aveva riconosciuto la propria terra di origine, e per questo aveva ripreso il cammino. Questa storiella popolare mostra fino a che punto la sfericità della Terra fosse data per scontata nel XIV secolo.

Dove nasce il falso mito della terra piatta?

La diffusione della falsa idea, apparsa nei secoli XVI e XVII, è stata propiziata da un complesso di cause. Una di queste deriva senza dubbio dal fatto che le antiche “mappae mundi” prodotte nel Medioevo furono a poco a poco sostituite, a partire dalla metà del XV secolo, dalle carte moderne, che si basavano sui calcoli del massimo geografo dell’Antichità: Tolomeo. Sulle carte precedenti, generalmente orientate a est, si tentava di rappresentare in un cerchio i tre continenti conosciuti (Asia, Africa ed Europa) e in qualche caso un quarto continente australe incognito.

Alla fine del Medioevo, quando apparvero le nuove carte tracciate grazie al sistema di proiezione delle latitudini e delle longitudini, si reinterpretarono le carte medievali supponendo che gli antichi eruditi avessero rappresentato la Terra come un disco rotondo poggiante sull’oceano.

La polemica sull’esistenza degli antipodi costituisce senza dubbio una seconda causa della comparsa del mito della Terra piatta. Ancora all’inizio dell’epoca moderna, la controversia non si era conclusa: solo nel 1770, infatti, l’Oceania fu “ufficialmente” scoperta. Quando la presenza di uomini sulla “faccia inferiore” della Terra fu alla fine accertata, ci si potè rallegrare del fatto che la fazione ecclesiastica più fondamentalista del Medioevo avesse avuto torto.

La terza causa sembra dovuta alle idee stravaganti come quella sulla forma trapezoidale della Terra. A partire dal XVII secolo, queste idee furono considerate tipiche del pensiero monastico medievale. Le correnti più anticlericali dell’epoca dei Lumi contribuirono in modo particolare alla propagazione di queste interpretazioni erronee, che miravano a dipingere il Medioevo sotto l’influenza di una Chiesa oscurantista, poco al corrente delle grandi questioni della scienza della natura e, in generale, sempre assai limitata nella sua visione del mondo.

Dove nasce il terrapiattismo moderno?

Se abbiamo accertato che nel Medioevo le persone erano a conoscenza della sfericità della Terra, dobbiamo dire però che nel XXI secolo si è diffuso un movimento basato sulla convinzione che invece la terra sia piatta.

La “Flat Earth Society” (“Associazione della Terra Piatta“) è una associazione nata in Inghilterra che sostiene l’ipotesi della “Terra piatta“. Successivamente ha avuto sede in California e conta membri in tutto il globo.

Uno dei primi sostenitori moderni della Terra piatta fu William Carpenter che pubblicò a Baltimora nel 1885, “Cento prove che la Terra non è sferica“. In un passo del libro infatti si legge: “Gli esseri umani richiedono una superficie su cui vivere, che in genere deve essere piatta. E, poiché il creatore onnisciente deve essere perfettamente consapevole delle necessità delle sue creature, ed essendo un creatore infinitamente saggio, ne consegue che ha fornito all’uomo tutto ciò di cui ha bisogno, e questa è una prova teologica che la terra è piatta“.

Una delle prove a favore della Terra piatta, secondo Carpenter, era la testimonianza riferita dagli aeronauti secondo cui, nemmeno alle grandi altezze raggiunte con palloni aerostatici, era possibile vedere la curvatura terrestre; ma all’epoca le massime quote raggiunte non erano sufficienti a percepire ad occhio la curvatura della superficie. Dopo la pubblicazione di questo libro nasce la Società della Terra Piatta, che ancora oggi ha migliaia di iscritti e fa propaganda nelle scuole.

Riferimenti

https://www.culturanuova.net/storia/1.medioev/la%20sfericita%20della%20terra.php

https://www.documentazione.info/cosma-il-tabernacolo-e-il-mito-della-terra-piatta

https://www.documentazione.info/alessandro-barbero-spiega-che-il-terrapiattismo-non-ha-origini-medievali

http://nupost.it/2020/05/16/nel-medioevo-la-terra-era-piatta-dove-nasce-la-grande-bugia/