L‘epidemia di chikungunya, lungi dal declinare, nel Lazio ha colpito almeno 102 persone e continuerà con nuovi casi. È quanto sostiene il dipartimento di Malattie infettive dell’Istituto Superiore di Sanità, che sta monitorando il diffondersi della malattia sin dalla scoperta del primo focolaio ad Anzio.
Con le temperature attuali, le zanzare sono ancora attive e, probabilmente, continueranno ad esserlo almeno fino alla fine di ottobre, sperando che poi arrivi finalmente il freddo. Sono diversi i focolai attivi a Roma e nei dintorni, in particolare ad Anzio e verso i castelli romani, oltre che nei quartieri meridionali ed orientali della città, che sostengono il contagio. Secondo l’ISS servono interventi pesanti e mirati per una efficace disinfestazione, interventi che la sindaca Raggi rivendica di avere scelto di fare utilizzando disinfestanti naturali e non nocivi me che, finora, non sembrano dimostrare di avere la necessaria efficacia.
Il trend delle infezioni è in ascesa ma la diffusione della malattia viene definita comunque limitata. Almeno fino alla fine del mese di ottobre, se non si verificheranno repentini cali della temperatura, è lecito attendersi ulteriori casi di malattia. Il vettore dell’infezione, la zanzara tigre, è in genere attivo da marzo ad ottobre e la sua femmina, quella che punge, può vivere fino a 30-40 giorni.
La possibilità di contenimento in contesto urbano della attuale epidemia di Chikungunya dipenderà molto dalle condizioni climatiche delle prossime settimane. Le condizioni climatiche dei prossimi mesi stabiliranno le dimensioni del problema che dovremo affrontare nella prossima primavera. Infatti un inverno molto freddo e poco piovoso comprometterà le uova deposte in attesa di schiudersi ai primi caldi, mentre un inverno umido e dalle temperature relativamente miti preparerà una pesante offensiva primaverile della malattia. Per il momento, ci si può efficacemente proteggere utilizzando i repellenti in commercio.
La Chikungunya
La malattia in sè non è mortale: febbre alta, forti dolori articolari, qualche giorno e generalmente si guarisce. Tuttavia, la chikungunya può avere effetti ‘collaterali’ pesanti. L’epidemia ha causato il blocco delle donazioni di sangue in tutta la Asl Roma 2.
Siamo davanti al secondo episodio di epidemia di chikungunya in Italia, dopo quello avvenuto in Emilia Romagna nell’estate di dieci anni fa.