Mentre gli astronomi cominciano a scoprire esopianeti anche in galassie molto lontane, si trovano sempre più di fronte a un curioso sottoinsieme di oggetti che fluttuano liberamente senza essere collegati ad alcuna una stella. A complicare ulteriormente le cose c’è il fatto che, tra questi mondi alla deriva, la maggior sono pianeti gassosi, delle dimensioni di Giove mentre pochi assomigliano a pianeti rocciosi come la nostra Terra.
Scoperti per la prima volta nel 2003, questi pianeti fluttuanti sono sfuggenti e difficili da rilevare dagli osservatori terrestri esistenti ma un rivoluzionario telescopio, che sarà operativo dal 2025, sarà in grado di svelare i segreti dell’oscurità dello spazio, dove i mondi senza sole potrebbero addirittura superare le stelle. Il telescopio spaziale Nancy Grace Roman della NASA sarà in grado di vedere ancora più pianeti rocciosi fluttuanti, potenzialmente centinaia, di dimensioni pari a Marte, secondo una ricerca pubblicata ad agosto sull’Astronomical Journal. Questi mondi oscuri potranno aiutarci a fare luce su come si formano i pianeti e cosa succede loro dopo la morte della loro stella.
“La galassia potrebbe pullulare di questi pianeti fluttuanti, o forse non ce ne sono”, dice Scott Gaudi, astronomo presso la Ohio State University e autore della nuova ricerca. “Potrebbero esserci più pianeti di massa terrestre che stelle nella galassia … Ora avremo la possibilità con Roman di capirlo.”