Cos’è l’oggetto interstellare ‘Oumuamua?

Le ultime ipotesi sulla natura di 'Oumuamua, il primo oggetto di provenienza interstellare che abbiamo individuato nel sistema solare

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Space.com – By Chelsea Gohd
tradotto e adattato da Giampiero Muzi

Da quando è nel nostro sistema solare, il visitatore interstellare ‘Oumuamua ha suscitato più di una perplessità e allo stesso tempo intrigato gli scienziati. Adesso sta emergendo una nuova teoria che sostiene che la roccia spaziale a forma di sigaro potrebbe essere attualmente niente di più di un batuffolo di polvere.

Qui sulla Terra, generalmente i batuffoli sono nugoli di polvere e detriti accumulati, tenuti assieme dall’elettricità statica, e fluttuano attorno e sotto il mobilio, spinti lì dalle correnti d’aria di passaggio. Ma gli scienziati – in uno studio su ‘Oumuamua, il primo oggetto interstellare individuato nel nostro sistema solare – suggeriscono che potrebbe essere proprio un batuffolo di polvere gigantesco.

La ricerca, guidata da Jane Luu, un’astronoma americana – di origine vietnamita – dell’Università di Oslo (Norvegia), sostiene che la roccia spaziale interstellare si potrebbe essere formata staccandosi dal nucleo di una cometa esterna al nostro sistema solare. Questa roccia, un cumulo di materiali solidi e polvere provenienti dalla cometa, sarebbe stata spinta attraverso lo spazio dalla radiazione solare e probabilmente sta facendo un piccolo giro nel cosmo.

Dopo che gli scienziati hanno scoperto ‘Oumuamua nel 2017, sono state formulate una miriade di teorie su cosa fosse quell’oggetto, come si fosse formato e come stesse viaggiando così veloce attraverso lo spazio. Le teorie riguardanti l’oggetto devono considerare la stranezza di ‘Oumuamua, prima di tutto la sua forma a sigaro e poi la sua alta velocità, che può raggiungere i 92.000 chilometri orari.

Secondo alcuni ricercatori, l’oggetto potrebbe essere costituito da idrogeno solido. Altri scienziati hanno anche ipotizzato che forse l’oggetto – che appare avere una forma simile ad un sigaro – sia più simile ad un disco in realtà. Altri ancora hanno immaginato che l’oggetto potrebbe addirittura essere una vela aliena costruita da una specie intelligente extraterrestre.

In questa nuovo studio, Luu e il suo team hanno suggerito che un grosso pezzo di roccia potrebbe essersi rotto dal nucleo di una cometa e particelle di gas e polvere avrebbero così fluttuato nello spazio, fino ad attaccarsi le une con le altre a quel frammento di materiale solido; sarebbe questa probabilmente la genesi della formazione di ‘Oumuamua. In un tempo successivo, il frammento si sarebbe ingrossato e il gas fuoriuscito dalla cometa avrebbe spinto la roccia polverosa lontano nel cosmo.



Gli scienziati sospettano che la cometa da cui si è originato sia una di quelle a lungo periodo, che necessitano di più di 200 anni per orbitare attorno alle proprie stelle prima di viaggiare via nello spazio. A causa della debole gravità della cometa, i ricercatori pensano che l’oggetto si sia separato dal suo genitore su una certa traiettoria nello spazio interstellare, e che la pressione della radiazione stellare lo abbia eventualmente deviato verso il nostro sistema solare.

Luu ha scritto che mediante i rilievi celesti di tecnologie come il telescopio Pan-STARRS 1 – Panoramic Survey Telescope and Rapid Response System, sito nell’Osservatorio di Haleakala (Hawaii, USA) – che per primo nel 2017 ha avvistato ‘Oumuamua, inizieremo a vederne sempre di più di questi intrusi interstellari.

Il Pan-STARRS 1 è stato posto in cima alla vetta del vulcano Maui ad Haleakala, e da lì è una vera e propria potenza per cacciare queste rocce spaziali difficilmente visibili, proprio come ‘Oumuamua.

L’osservazione dei viaggiatori interstellari è vitale, sebbene la veloce andatura di ‘Oumuamua abbia permesso agli scienziati di studiarlo nel nostro sistema solare solo per poche settimane. Avvistando nuovi oggetti, i ricercatori potranno anche confermare o meno la teoria del team di Luu sulla formazione di ‘Oumuamua.
Lo studio è stato pubblicato il 4 settembre 2020 su Astrophysical Journal Letters, una rivista specializzata nata nel 1967 come costola del The Astrophysical Journal, il famosissimo magazine pubblicato dall’Università di Chicago (Illinois, USA) sin dal 1895.

Fonte: Space.com

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