Sono stati scoperti molti esopianeti e alcuni di essi hanno rivelato caratteristiche particolari. Mondi alieni così bizzarri da essere totalmente diversi dai mondi del nostro sistema solare, piccoli pianeti rocciosi che orbitano a pochi milioni di chilometri dal loro sole o giganti infuocati arsi dalle radiazioni dove piovono metalli. I ricercatori sono a caccia di pianeti abitabili e con le apparecchiature di nuova generazione cercano tracce di vita nelle loro atmosfere.
Un gruppo di astronomi provenienti da diversi paesi ha scoperto un esopianeta gassoso simile ai giganti gassosi del sistema solare. La scoperta è stata possibile grazie al Next-Generation Transit Survey, uno strumento di nuova generazione che opera registrando il transito degli esopianeti davanti alla loro stella madre. L’esopianeta è stato designato NGTS-12b, di dimensioni simili a Giove ma quattro volte più leggero. La scoperta è riportata in un documento pubblicato su arXiv.org il 22 settembre scorso.
Il sistema ‘NGTS si trova all’Osservatorio dell’ESO di Paranal inCile settentrionale. Questo progetto cercherà di scoprire i transiti degli esopianeti di fronte alla propria stella madre. tale transito provoca una lieve attenuazione della luce della stella che può essere misurata da strumenti molto sensibili. I telescopi si concentreranno nella ricerca di pianeti delle dimensioni di Nettuno o più piccoli, con un diametro compreso tra due e otto volte quello della Terra.
Il gruppo internazionale di astronomi guidato da Edward M. Bryant dell’Università di Warwick, nel Regno Unito, riporta la scoperta dell’esopianeta NGTS-12b grazie a uno dei telescopi NGTS che ha osservato NGTS-12, la sua stella madre nell’emisfero meridionale distante dal sistema solare circa 1.473 anni luce. Gli astronomi analizzando la curva di luce dei questa stella hanno osservato un’attenuazione dovuta al transito di un pianeta in orbita. Le successive osservazioni spettroscopiche hanno confermato la scoperta.
Il gigante gassoso appena scoperto impiega 7,53 giorni a orbitare attorno alla sua stella, questo lo rende il pianeta con il periodo più lungo mai scoperto dal sondaggio NGTS. Anche il periodo orbitale di NGTS-12b si è rivelato più lungo dei periodi del 95% di altri esopianeti rilevati da tutte le indagini di transito a terra. NGTS-12b è un pianeta gigantesco, il suo raggio supera quello del gigante del sistema solare Giove essendo 1,05 volte più grande. La sua massa di circa 0,21 masse di Giove, lo ha fatto classificare come un esopianeta sub – Saturno espanso. La gravità superficiale e la densità relativamente bassa fanno pensare che abbia un’atmosfera gassosa estesa. La stella che ospita il nuovo esopianeta gassoso, NGTS-12, ha una massa pari a quella del Sole e ha un raggio di 1,59 raggi solari. La sua temperatura superficiale e di circa 5.690 K e presenta una metallicità di -0,03. L’età della stella è incerta, ma gli autori dell’articolo presumono che abbia circa 9,4 miliardi di anni, quasi il doppio di quella del Sole.
Gli astronomi hanno notato che i parametri di NGTS-12b la rendono interessante per ulteriori studi spettroscopici sulla sua atmosfera.
“Notiamo che NGTS-12b ha un TSM [metrica di spettroscopia di trasmissione] ragionevolmente elevato, soprattutto se confrontato con pianeti con periodi orbitali simili e più lunghi. Pertanto, NGTS-12b offre l’opportunità di studiare l’atmosfera di un pianeta su un periodo più lungo della popolazione principale dei Gioviani caldi attualmente noti“, hanno concluso i ricercatori.
Gli scienziati, in definitiva, hanno spiegato che la scoperta di NGTS-12b mostra che il sistema NGTS è capace di trovare pianeti in transito che non erano rilevabili dalle precedenti indagini di transito effettuate a terra. L’obiettivo finale però resta quello di trovare pianeti adatti alla vita. Non sappiamo quando questo avverrà, ma la ricerca continua.
Fonte: https://phys.org/news/2020-09-gas-giant-exoplanet-ngts-survey.html
L’indagine NGTS scopre un nuovo gigante gassoso
Un gruppo di astronomi provenienti da diversi paesi ha scoperto un esopianeta gassoso simile ai giganti gassosi del sistema solare. La scoperta è stata possibile grazie al Next-Generation Transit Survey, uno strumento di nuova generazione che opera registrando il transito degli esopianeti davanti alla loro stella madre.
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